aprile 2nd, 2010 § § permalink
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È fosco l’aere,
il cielo è muto;
ed io sul tacito
veron seduto,
in solitaria
malinconia
ti guardo e lagrimo,
Venezia mia !
(Arnaldo Fusinato, L’ultima ora di Venezia)
Allora, ricapitolando. Il PD ha perso le elezioni, noi abbiamo perso le elezioni: le abbiamo perse alla grande. Abbiamo perso tutto quello che era umanamente perdibile: ci siamo tenuti giusto la Puglia, Venezia e poco altro. Certo, si resta forti laddove forti si era già, ma si sprofonda in tutto il resto del paese. Qualcuno ci vede un’inversione di tendenza, perché gli pare che l’anno scorso si stesse peggio. Qualche altro si frega le mani perché il PDL nel nord arretra di fronte ai fazzoletti verdi.
Ecco, in tutto questo a me basterebbe uno dei nostri dirigenti che si alzasse a dire una cosa così, più o meno:
“Sì, è vero, è andata malissimo. Siamo ancora un cantiere in pieno restauro, non abbiamo tv a disposizione, non riusciamo a far capire alla gente che certe inchieste e certi giornali non li pilotiamo noi: comunque non ci sono scusanti.
Per questo ora è giunto il momento di lasciare vuote le comode poltrone di Bruno Vespa, la docile platea di Ballarò, le imbelli inquadrature dei tg. Non ci vedrete più a battibeccare sul colore del cielo e su quanta pioggia ci sta per scrosciare addosso: scenderemo tutti i giorni per le strade (non in piazza), a cercare di parlare con la gente ai mercati e nelle case. Ci metteremo seduti nel vostro salotto, al tavolino del vostro bar di fiducia, in oratorio, negli ospedali: staremo lì con voi, con calma e tanto tempo da perdere. Smetteremo di imbastirvi le solite risposte, finché non avremo prima sentito e poi a sufficienza meditato le vostre domande.
Cercheremo persino di ascoltare. Sì, vi sembra incredibile, lo sappiamo: ma vi ascolteremo, sul serio. Perderete la voce a furia di raccontarci i vostri casi; avremo le orecchie che fischiano e la testa che ronza, ma non ci alzeremo finché non avrete finito. Ah, e ci scriveremo tutto su di un quadernino: consumeremo i fogli, la vista e le penne pur di scrivere tutto quel che andrete dicendo. Saremo più silenziosi del vostro parroco, più comprensivi del vostro medico, più curiosi del vostro barbiere. Niente andrà perduto: nessuna delle vostre preoccupazioni, nessuno dei vostri tormenti. Allora, forse, potrete crederci e, chissà, anche votarci.”
Magari è fantascienza; probabilmente è politica.
Venezia ! L’ultima
ora è venuta;
illustre martire,
tu sei perduta …
Il morbo infuria,
il pan ti manca,
sul ponte sventola
bandiera bianca !
marzo 18th, 2010 § Commenti disabilitati § permalink
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Sommessamente e senza intenzione di farvi allarmare più del dovuto, vorrei farvi partecipi di una mia grave preoccupazione di questi giorni, concernente la vecchia corrierina su cui allegramente tutti siamo momentanei gitanti: in fondo, pure se puzza di naftalina, viaggia con sedili ormai frugati e già fuma dal radiatore alla prima corsetta, ancora le voglio bene.
Dunque sono un po’ preoccupato da come la stiamo maltrattando negli ultimi tempi: il pilota mi pare un tipo ormai suonato, tira le marce come un novellino, passa dovunque col rosso, stende le vecchine sulle strisce e poi lancia gestacci inequivocabili ai vigili che cercano di farlo ragionare; quelli seduti nei primi posti, invece di suggerire una guida più attenta e serena, sembra ci stiano prendendo gusto e -quando non sono occupati ad aprire le porte per gettare fuori in corsa qualche malcapitato- incitano il guidatore a osare sempre di più; quelli dietro si dividono tra quanti si limitano a vomitare dal finestrino e quanti cominciano a dar fuoco alla tappezzeria, supponendo che sfasciare tutto sia il mezzo più rapido per fermare questo andare spericolato. Se ci aggiungiamo che il percorso è costituito da strade sterrate piene di buche e curve a gomito senza protezioni e che il meccanico non controlla freni e sospensioni da almeno sessant’anni, magari mi date ragione pure voi.
marzo 7th, 2010 § Commenti disabilitati § permalink
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Cronache dalla terra dei cachi (Italia gnamme…)
Da ormai troppi anni siamo costretti a questo continuo scegliere “il male minore”, a sacrificare alla prepotenza di un piccolo uomo con tanti soldi ogni straccio di regola condivisa; questa volta per salvaguardare i diritti degli elettori del partitone più squinternato del mondo (vi immaginate le battutacce se la cosa del panino fosse accaduta al PD, l’autonominatosi partito-Fantozzi? e vi immaginate se mai il governo si sarebbe affannato con un assalto all’arma bianca al Quirinale per tutelare delle liste “non amiche”?), altre volte per fini molto meno nobili.
Da troppi anni siamo anche costretti a toreare tra dichiarazioni tutta forma e niente sostanza, che fanno solo un po’ di rumore e restano al più come echi lontani nelle rassegne stampa: quando Di Pietro grida al golpe e minaccia l’impeachment contro Napolitano, è tutto grasso che cola per il PDL.
Ben vengano le manifestazioni di piazza, ben vengano i post indignati: è giusto dire che non siamo d’accordo con certi soprusi. Solo, non pensiamo di ottenere qualcosa: noi non possiamo.
E’ per questo che spero negli elettori del Pdl: coraggio, togliete il vostro voto a quelli che hanno rischiato di farvi restare senza la possibilità di scegliere i vostri rappresentanti. Non è giusto premiare i furbi e gli incapaci, non è possibile digerire qualsiasi brodaglia solo perché dalla cucina ve la spacciano come “piatto tipico”: questo lo facevano i comunisti, sapete.
febbraio 11th, 2010 § § permalink
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Al di là della sussistenza o meno dei fatti addebitati a Bertolaso, nel paese in cui il “nero” è sport nazionale e dove spesso i provvedimenti legislativi appaiono redatti già con in codice il trucchetto per gabbarli, l’impressione è che, su qualunque superficie si posi il piede, questo inevitabilmente è destinato a sprofondare in mezzo metro di guano.
Il che non costituisce affatto un problema politico –almeno se al termine “politico” attribuiamo quel senso squallido di “contesa tra mediocri per accaparrarsi prebende e posizioni di potere” cui siamo assuefatti- bensì un problema di etica pubblica e privata: ovvero, in fin dei conti e guardando più in profondità, un problema di cultura. Problema che ci coinvolge tutti, pertanto, e mette a nudo soprattutto la nostra incapacità di leggere questo tempo alla ricerca di modelli ed esempi meno facili di quelli proposti ad ogni angolo di strada: incapacità che non si può certamente pensare di risolvere con la semplificazione di un voto di condotta o di un’ora di religione nelle scuole, né tanto meno con ipocriti processi in diretta televisiva al “cattivo maestro” di turno.
febbraio 4th, 2010 § § permalink
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Sono proprio commosso, amici cari. Oggi è nata la nuova “riforma epocale” della scuola superiore (di cui già avevo scritto qui, per chi volesse annoiarsi): in realtà, tutt’al più uno sforzo di riorganizzazione dell’esistente. Un’opera di taglio e cucito che mescola pezze di tessuti diversi (la vecchia seta Moratti, l’impalpabile lino Fioroni e perfino la grezza lana Berlinguer), per realizzare un patchwork di dubbio gusto e scarso valore culturale.

Frattanto nel mondo reale, proprio qui a Portogruaro, capitano cose siffatte (da “il Gazzettino” di oggi):
Scuole senza soldi: studenti a casa
Scuole portogruaresi in ginocchio, genitori pronti a manifestazioni di protesta. All’istituto professionale Luzzatto si è svolto l’altra sera un vertice tra i dirigenti scolastici e i presidenti dei Consigli di circolo e di istituto di tutte le scuole del Portogruarese. Un primo faccia a faccia per capire come affrontare assieme la grave situazione finanziaria in cui versano tutte le scuole.[…]
In due parole, le scuole hanno pagato le supplenze dello scorso anno con i propri avanzi di cassa, in attesa di ricevere dallo Stato i contributi dovuti. Il quale Stato, venuto a conoscenza della cosa, ha semplicemente fatto questo ragionamento: bene, visto che i soldi li avevate già, io non ve ne do altri. Ah, poi: per quest’anno vedete di risparmiare ancor di più. Ergo: niente supplenze, se non per le scuole “ricche”. E magari anche niente pulizie.
Come questo possa coniugarsi con la millantata attenzione all’educazione dei nostri giovani e con l’impegno a far sì che gli studenti italiani raggiungano i livelli di quelli europei, non arrivo a comprenderlo.
gennaio 24th, 2010 § § permalink
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la nuova tariffa “You 4 Me” del Governo
Avete presente le pubblicità dei gestori telefonici, quelle che promettono “ADSL a 5 euro al mese”, “tutto senza canone”, “3 milioni di minuti gratis al mese verso tutti”? Quelle che poi, per capire veramente dove sta la fregatura della mega-offerta, devi andare a leggere con la lente d’ingrandimento le cosine scritte sull’angolo esterno del teleschermo o nelle insidiosissime “Note” occultate all’interno dei siti dei gestori?
Quelle apparenti inutili appendici, che in realtà celano il succo del messaggio, mi sono venute in mente oggi, allorché il portavoce del ministro Brunetta ha ritenuto necessario diramare una nota esplicativa di quanto asserito dal suo capo nel corso di Domenica In.
Nel prestigioso consesso pubblico, Brunetta aveva appena “lanciato” una nuova tariffa destinata ai “bamboccioni”: la “You 4 Me” . Niente di trascendentale, quasi tutti i gestori hanno una proposta simile nella loro offerta. Questa la versione Brunetta:
Secondo me si deve agire sulle pensioni di anzianità, quelle che partono dai 55 anni di età. Facendo in questo modo si potrebbero trovare risorse che consentirebbero di dare ai giovani non 200 ma 500 euro al mese» ha spiegato il ministro, sottolineando che su questa proposta «è d’accordo anche il ministro Tremonti».
Si tratta di togliere ai meno poveri (i genitori), per dare ai poveri in canna (i figli): prendi 500 euro dalla pensione di papà e li consegni al giovane universitario per pagarsi la camera da fuori sede. La camera costa sempre 500 euro, ma vuoi mettere la soddisfazione di pagarla direttamente, invece di chiedere soldi a casa?
Subito dopo l’annuncio, sono venute le (dolenti) note (evidentemente i pubblicitari del Pdl si sono resi conto del rischio di una sanzione per pubblicità ingannevole):
«Qualsiasi intervento a favore dei giovani come i 500 euro di sgravi, detrazioni sugli affitti, borse di studio, prestiti d’onore, incentivi per autoimprenditorialità e altro, ipotizzati oggi dal ministro Brunetta su Raiuno, va realizzato, come ha ben precisato lo stesso ministro, senza aggravare in alcun modo il deficit di bilancio della spesa corrente». «Le risorse necessarie vanno quindi reperite intervenendo interamente sulle anomalie e sulle distorsioni del sistema pensionistico e di welfare che, come noto, dà troppo ai padri e quasi nulla ai figli». «Su questa e altre ipotesi a favore dei giovani il dibattito è aperto e il ministro Brunetta ne parlerà nei prossimi giorni con i competenti membri del Governo, a partire dai ministri Tremonti, Sacconi, Meloni e Gelmini».
gennaio 21st, 2010 § Commenti disabilitati § permalink
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La meditata soluzione italiana alla dispersione scolastica
Pensa un po’ quanto è facile fare politica, a volte. Uno si immagina gli amministratori della cosa pubblica come persone studiose e meditabonde, magari ingobbite dal continuo consultare carte, dossier, rendiconti e codici. Perdinci! pensa il cittadino incolto, con le questioni epocali che costantemente ingombrano i loro pesanti tavoli e le loro limpide menti, quanto studio!
E invece no: perché ora è giunto il governo Berlusconi. Quello che ha sempre la ricetta pronta per ogni emergenza: una piccola toppa qua, un po’ di arresti là, un bel piano epocale da varare. Amici, la politica può essere colore e fantasia, brio e cene di gala, piccoli e semplici interventi che risolvono in un attimo (e per un attimo) questioni annose.
Seguitemi, allora: c’è un problema di dispersione scolastica? Ragazzi che non raggiungono l’obbligo formativo e lasciano la scuola prima dei 16 anni? E che in sovrappiù, siccome legalmente non possono lavorare, vengono impiegati in nero o stanno a casa a poltrire? E che sarà mai: abbassiamo l’età per l’ingresso nel mondo del lavoro! A cosa serve un anno di scuola in più, in fondo: in Italia il sistema istruzione funziona già così bene, lo dicono tutti. Meglio entrare subito nella mischia: basta con questa storia dei lavori “che gli italiani non vogliono più fare”. Un ragazzo meno istruito è un ragazzo che sarà disposto anche ad impieghi poco “professionalizzanti”: certo non avrà grandi prospettive avanti a sè, ma con i chiari di luna di questi tempi, meglio sapersi accontentare. Altrimenti, vogliamo tutti bamboccioni?
Dopo tutto, se un quindicenne va a raccattare arance nei campi a Rosarno, a cosa gli serve saper far di conto? Se non si fida dei soldi che gli allunga il caporale di turno, può sempre chiedere aiuto a compagni di lavoro più istruiti (magari a quello senegalese, che sa inglese e francese e al paese suo faceva il maestro).
gennaio 21st, 2010 § Commenti disabilitati § permalink
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Oggi il prode Bertolaso parte per miracol mostrare in quel di Haiti: coordinerà. Cosa, non si sa: ma intanto va. La popolazione della vecchia Hispaniola, pesantemente fiaccata dall’ira di Madre Natura ma non ancora doma, tiene gli occhi puntati al cielo, in trepida attesa: ognuno vuole potersi vantare, un giorno, di essere stato il primo ad avvistare il nuovo Colombo.
Frattanto, il dinamico duo Apicella-Bondi ha già preparata la canzone che celebrerà nei secoli a venire l’Evento: si vocifera verrà inserita a sorpresa nel programma del festivàl (come diceva il compianto Mike) di Sanremo, tra Povia e l’accoppiata Pupo-Emanuele Filiberto (in un ideale Trittico della Nuova Italia).
La canzone si chiamerà Faccetta Creola. Ecco, in esclusiva per Paleozotico, il testo del ritornello:
Faccetta Creola
Faccetta creola, bell’haitina
Aspetta e spera, Bertolaso si avvicina!
Quando saremo insieme a te,
noi ti daremo il nostro Silvio quale Re.
P.S.: Non ce l’ho con Bertolaso, che il suo mestiere pare saperlo fare. E’ che non sopporto la propaganda.
gennaio 13th, 2010 § § permalink
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“Ribadisco la nostra volonta’, ma ad oggi non c’e’ nessuna possibilita’ di riduzione delle tasse. La crisi non lo consente”
(Silvio Berlusconi, 13 gennaio 2009)
Finalmente si è capito cosa vada a fare Berlusconi nelle sue visite periodiche dal chirurgo plastico: per evitare che si allunghi in maniera troppo visibile, si fa limare il naso.

No, non per le bugie: che avete capito, maliziosi…è un effetto collaterale del Viagra (ben conosciuto e descritto su tutti i testi, sapete…).
P.S.: per vedere, nero su bianco, tutti gli annunci sulla “riduzione delle tasse” dalla discesa in campo a oggi, qui (un ringraziamento a “non una cosa seria”).
gennaio 10th, 2010 § Commenti disabilitati § permalink
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Ecco, tutto ora è a posto.
Li abbiamo mandati via, trasferiti (deportati?). Andranno altrove a prendere la pioggia, magari pure le botte di un nuovo caporale (parlerà una lingua diversa dall’italiano, forse: ma negli occhi avrà lo stesso freddo distacco); i clandestini saranno rimpatriati. Intanto radiamo al suolo i luoghi della vergogna dove vivevano, così non ci pensiamo più: una ruspa e via, tutto a posto.
Qualcuno nell’ombra probabilmente sogghigna, perché tutto è andato –ancora una volta- come doveva andare (si sa, c’è la crisi anche per la mafia: mica potevano pretendere la cassa integrazione, questi qua).
Fino alla prossima emergenza, tutto a posto.

Naturalmente, a raccogliere arance e pomodori, giungeranno ora a frotte contingenti di candidi e volenterosi braccianti delle valli bergamasche che svolgeranno il duro lavoro tra canti, balli e lodi al Signore. E gratuitamente, s’intende. Le chiameranno “ronde agricole”, un bell’aiuto per i nostri fratelli del Sud che potranno così vendere le loro derrate allo stesso prezzo di prima, ma guadagnandoci finalmente quanto basta per sopravvivere. Già sono stati approntati gli albi per l’iscrizione a queste nuove ronde: ci dicono siano stati presi letteralmente d’assalto dal generoso popolo leghista. Nei pullman in partenza per Rosarno ormai non c’è più posto, sarà necessario noleggiare dei treni speciali.