gennaio 24th, 2010 § § permalink
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la nuova tariffa “You 4 Me” del Governo
Avete presente le pubblicità dei gestori telefonici, quelle che promettono “ADSL a 5 euro al mese”, “tutto senza canone”, “3 milioni di minuti gratis al mese verso tutti”? Quelle che poi, per capire veramente dove sta la fregatura della mega-offerta, devi andare a leggere con la lente d’ingrandimento le cosine scritte sull’angolo esterno del teleschermo o nelle insidiosissime “Note” occultate all’interno dei siti dei gestori?
Quelle apparenti inutili appendici, che in realtà celano il succo del messaggio, mi sono venute in mente oggi, allorché il portavoce del ministro Brunetta ha ritenuto necessario diramare una nota esplicativa di quanto asserito dal suo capo nel corso di Domenica In.
Nel prestigioso consesso pubblico, Brunetta aveva appena “lanciato” una nuova tariffa destinata ai “bamboccioni”: la “You 4 Me” . Niente di trascendentale, quasi tutti i gestori hanno una proposta simile nella loro offerta. Questa la versione Brunetta:
Secondo me si deve agire sulle pensioni di anzianità, quelle che partono dai 55 anni di età. Facendo in questo modo si potrebbero trovare risorse che consentirebbero di dare ai giovani non 200 ma 500 euro al mese» ha spiegato il ministro, sottolineando che su questa proposta «è d’accordo anche il ministro Tremonti».
Si tratta di togliere ai meno poveri (i genitori), per dare ai poveri in canna (i figli): prendi 500 euro dalla pensione di papà e li consegni al giovane universitario per pagarsi la camera da fuori sede. La camera costa sempre 500 euro, ma vuoi mettere la soddisfazione di pagarla direttamente, invece di chiedere soldi a casa?
Subito dopo l’annuncio, sono venute le (dolenti) note (evidentemente i pubblicitari del Pdl si sono resi conto del rischio di una sanzione per pubblicità ingannevole):
«Qualsiasi intervento a favore dei giovani come i 500 euro di sgravi, detrazioni sugli affitti, borse di studio, prestiti d’onore, incentivi per autoimprenditorialità e altro, ipotizzati oggi dal ministro Brunetta su Raiuno, va realizzato, come ha ben precisato lo stesso ministro, senza aggravare in alcun modo il deficit di bilancio della spesa corrente». «Le risorse necessarie vanno quindi reperite intervenendo interamente sulle anomalie e sulle distorsioni del sistema pensionistico e di welfare che, come noto, dà troppo ai padri e quasi nulla ai figli». «Su questa e altre ipotesi a favore dei giovani il dibattito è aperto e il ministro Brunetta ne parlerà nei prossimi giorni con i competenti membri del Governo, a partire dai ministri Tremonti, Sacconi, Meloni e Gelmini».
gennaio 21st, 2010 § Commenti disabilitati § permalink
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La meditata soluzione italiana alla dispersione scolastica
Pensa un po’ quanto è facile fare politica, a volte. Uno si immagina gli amministratori della cosa pubblica come persone studiose e meditabonde, magari ingobbite dal continuo consultare carte, dossier, rendiconti e codici. Perdinci! pensa il cittadino incolto, con le questioni epocali che costantemente ingombrano i loro pesanti tavoli e le loro limpide menti, quanto studio!
E invece no: perché ora è giunto il governo Berlusconi. Quello che ha sempre la ricetta pronta per ogni emergenza: una piccola toppa qua, un po’ di arresti là, un bel piano epocale da varare. Amici, la politica può essere colore e fantasia, brio e cene di gala, piccoli e semplici interventi che risolvono in un attimo (e per un attimo) questioni annose.
Seguitemi, allora: c’è un problema di dispersione scolastica? Ragazzi che non raggiungono l’obbligo formativo e lasciano la scuola prima dei 16 anni? E che in sovrappiù, siccome legalmente non possono lavorare, vengono impiegati in nero o stanno a casa a poltrire? E che sarà mai: abbassiamo l’età per l’ingresso nel mondo del lavoro! A cosa serve un anno di scuola in più, in fondo: in Italia il sistema istruzione funziona già così bene, lo dicono tutti. Meglio entrare subito nella mischia: basta con questa storia dei lavori “che gli italiani non vogliono più fare”. Un ragazzo meno istruito è un ragazzo che sarà disposto anche ad impieghi poco “professionalizzanti”: certo non avrà grandi prospettive avanti a sè, ma con i chiari di luna di questi tempi, meglio sapersi accontentare. Altrimenti, vogliamo tutti bamboccioni?
Dopo tutto, se un quindicenne va a raccattare arance nei campi a Rosarno, a cosa gli serve saper far di conto? Se non si fida dei soldi che gli allunga il caporale di turno, può sempre chiedere aiuto a compagni di lavoro più istruiti (magari a quello senegalese, che sa inglese e francese e al paese suo faceva il maestro).
gennaio 17th, 2010 § Commenti disabilitati § permalink
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la satira della domenica
Il guaio di questa società secolarizzata è che non sa più accogliere la manifestazione del Divino nella vita di tutti i giorni, ma impone di razionalizzare ogni evento e di vedere il male anche laddove invece è la vera Fede, quella che sposta le montagne.
Così, invece di acclamare per le strade il nome di San Gennaro che, evidentemente, aveva fatto ‘o miracolo di ritornare la vista a 53 ciechi, i tutori della legge (ormai tarlati fin nelle midolla dal verme illuminista) si limitano ad ipotizzare fantasiose truffe ai danni dello Stato.
Non ci credete? Ma leggete dunque da voi stessi:
Che dire? Tutt’al più, possiamo biasimare questi fratelli fortunati per non aver subito annunziato pubblicamente l’evento miracoloso; ma, ditemi voi, con i tempi che corrono a chi non farebbe comodo una pensioncina d’invalidità?
Insomma, San Genna’: siete sicuro di avere fatto o’ miracolo nel giusto verso? Non era meglio lasciarli ciechi e mandar loro un assegno più ricco?
gennaio 14th, 2010 § Commenti disabilitati § permalink
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Pandemie dei nostri giorni
Apparentemente una testata giornalistica, oggidì, non può definirsi tale senza i fantomatici “sondaggi”: le domandine sceme sui fatti del giorno. Sceme e tendenziose, aggiungerei. Al punto che mi sembra ineludibile tentare di tracciare un quadro nosograficamente esaustivo di quella che è ormai una vera e propria patologia: il Sondaggismo Schizoide Acuto.
Definizione: trattasi di una variante grave e degenerativa di Sondaggismo Compulsivo Cronico (SCC). Al contrario del SCC, una nevrosi classica che spinge il paziente, allo scopo di sedare in via momentanea le proprie ossessioni di controllo sul reale, a servirsi in maniera continua e compulsiva di sondaggi sfornati da qualsiasi agenzia presente sul territorio, il Sondaggismo Schizoide Acuto (SSA) costituisce una vera e propria psicosi delirante: il paziente si distacca del tutto dalla realtà, realizzando di fatto uno stato allucinatorio in cui egli stesso produce falsi sondaggi senza alcun metodo nè rigore scientifico.
Epidemiologia: patologia oggi endemica e dall’incidenza in continuo aumento, particolarmente diffusa in tutte le redazioni giornalistiche (da quelle di risonanza nazionale ai garage dove si confezionano i notiziari di quartiere) e nei vari direttivi di partito.
Casi clinici esemplari: “Cari amici in ascolto, oggi il nostro sondaggio vi chiede di esprimervi su un tema scottante:
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gennaio 10th, 2010 § Commenti disabilitati § permalink
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Ecco, tutto ora è a posto.
Li abbiamo mandati via, trasferiti (deportati?). Andranno altrove a prendere la pioggia, magari pure le botte di un nuovo caporale (parlerà una lingua diversa dall’italiano, forse: ma negli occhi avrà lo stesso freddo distacco); i clandestini saranno rimpatriati. Intanto radiamo al suolo i luoghi della vergogna dove vivevano, così non ci pensiamo più: una ruspa e via, tutto a posto.
Qualcuno nell’ombra probabilmente sogghigna, perché tutto è andato –ancora una volta- come doveva andare (si sa, c’è la crisi anche per la mafia: mica potevano pretendere la cassa integrazione, questi qua).
Fino alla prossima emergenza, tutto a posto.

Naturalmente, a raccogliere arance e pomodori, giungeranno ora a frotte contingenti di candidi e volenterosi braccianti delle valli bergamasche che svolgeranno il duro lavoro tra canti, balli e lodi al Signore. E gratuitamente, s’intende. Le chiameranno “ronde agricole”, un bell’aiuto per i nostri fratelli del Sud che potranno così vendere le loro derrate allo stesso prezzo di prima, ma guadagnandoci finalmente quanto basta per sopravvivere. Già sono stati approntati gli albi per l’iscrizione a queste nuove ronde: ci dicono siano stati presi letteralmente d’assalto dal generoso popolo leghista. Nei pullman in partenza per Rosarno ormai non c’è più posto, sarà necessario noleggiare dei treni speciali.
gennaio 8th, 2010 § § permalink
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…W la pappa-pappa col popo-popo-popo-pomodoro
Negli ultimi giorni dotti editoriali delle firme più prestigiose ci spiegano dal Corriere i guasti dell’immigrazione in Italia e dell’integrazione a tutti i costi tra culture, suggerendoci che senza il lassismo di certa sinistra e di quei preti cattocomunisti che non capiscono nulla della nostra società, non ci troveremmo a questo punto: ci vuole più rigore, insomma. Curiosamente, costoro sono gli stessi che ci bacchettano aspramente per come non difendiamo i valori cristiani e occidentali nei confronti del mondo islamico: evidentemente non ritengono accoglienza, tolleranza e solidarietà umana parte di questi fantomatici valori occidentali. Pazienza: sicuramente sbaglieremo noi, che di nulla siamo esperti e dunque titoli non abbiamo per scrivere sui giornali.
Frattanto nel mondo reale, alla punta estrema dello Stivale, una rivolta di quelli che un tempo avremmo detto sottoproletari agita il Paese intero: si tratta di braccianti agricoli (pensavate fossero estinti, nevvero? invece i pomodori bisogna pure raccoglierli, prima di poterli comprare al supermarket), reclutati e sfruttati senza tutela alcuna per quattro soldi, costretti a vivere in alloggi fatiscenti e sovraffollati. Il ferimento di alcuni di loro ha fatto esplodere il malcontento in questa comunità di diseredati, che si sono riversati nelle strade a più riprese.
Se queste persone fossero italiane, la gente sarebbe al loro fianco per la difesa della dignità umana calpestata: purtroppo, si tratta di irregolari, per giunta di colore. Quindi per noi, cittadini a tutti gli effetti, il problema di oggi non è lo sfruttamento inumano di manodopera appositamente reclutata tra chi non ha voce per lamentarsi e deve fuggire quando vede una divisa passare: nossignore! Noi siamo preoccupati dall’eccessiva tolleranza nei confronti dell’immigrazione clandestina. Se non ci fossero immigrati, sosteniamo arguti, non ci sarebbero rivolte: un po’ come sostenere che, senza armi, non ci sarebbero guerre.
A questo modo pare ragionare, ahimè, perfino il ministro dell’Interno Maroni:
"A Rosarno c’e’ una situazione difficile come in altre realta’, perche’ in tutti questi anni e’ stata tollerata, senza fare nulla di efficace, un’immigrazione clandestina che ha alimentato da una parte la criminalita’ e dall’altra ha generato situazione di forte degrado"
Beh, non fa una piega: sterminiamoli tutti, oppure regaliamo loro un biglietto di sola andate per la stiva di una trireme, così abbiamo risolto il problema.
Comunque, visto che siede al Governo quasi senza soluzione di continuità da circa 10 anni, se fosse coerente con le sue parole Maroni dovrebbe dimettersi. Ma che volete: la colpa è sempre degli altri, di quella certa sinistra e dei cattocomunisti. Sono loro che hanno sbagliato: noi sapevamo tutto fin dall’inizio, ma ci hanno impedito di lavorare nella giusta direzione.
Per chiudere, una domanda: pur di avere la salsa di pomodoro per il sugo, voi ci andreste a fare i braccianti a 25 euro al giorno (lavoro di qualche giorno al mese, in nero; oggi qui, domani chissà dove; si lavora con la pioggia o la neve, col solleone o la tempesta, magari reclutati dalle cosche locali)?
Ecco, appunto.
dicembre 28th, 2009 § § permalink
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Il Nuovo Evo Berlusconiano si è aperto nel 2001 al grido di “meno tasse per tutti”, “pensioni più dignitose” e consimili annunci. Quasi dieci anni dopo, pur con il breve e inglorioso interregno dei 20 mesi di Prodi Bisse, el governa semper lù -e così sarà ancora per almeno altri 3 anni.
In questi giorni sui media si cominciano a vedere i bilanci di chiusura degli “anni zero”, quella sorta di elogio funebre che tocca sempre ad un decennio morente (tradizione forse inaugurata da uno dei nostri intellettuali di riferimento, il Raf di “Cosa resterà di questi anni ‘80”). Dieci anni sono abbastanza per giudicare, no? Non vi sembra sia il caso di iniziare a chiedere un rendiconto di quanto ha fatto il centrodestra in tutto questo tempo? Delle promesse non mantenute? Delle realizzazioni effettive in tema di tasse, pensioni, opere pubbliche?
Chi di noi potrebbe, in assoluta franchezza, dire che dal 2001l’Italia è cambiata (come asserito dalla propaganda forzitaliota fin dal 2006)? Che viviamo meglio di 10 anni fa? Che la legge Biagi, ad esempio, ha portato a migliorare le condizioni dei lavoratori? Che la pressione fiscale è diminuita? Che tutte le riforme epocali che ci hanno sbandierato tronfiamente si sono compiute?
Prendiamo un esempio facile, la Scuola: abbiamo avuto almeno due riforme autodefinite epocali, che avrebbero dovuto mandare in soffitta l’impianto dell’istruzione pubblica voluta da Gentile più di 80 anni fa e proiettarci nel futuro.
Per prima fu la Moratti: le tre “I”, ricordate? Internet, impresa, inglese. Pareva che andare a scuola non sarebbe stato mai più come prima: nuovi indirizzi, nuovi istituti, nuove materie. Tante lingue straniere, tanta tecnologia, maggior collegamento con le richieste di professionalità provenienti dal mondo del lavoro. In realtà tanti proclami, pochi soldi impegnati: ovvero tutto come prima, perchè se vuoi l’aula di informatica bisogna anche costruirla, arredarla di Pc, assumere docenti con le giuste competenze (e non semplicemente convertire gli insegnanti di Educazione tecnica in provetti hacker per decreto), magari predisporre una linea dati per la connessione ad internet ad alta velocità –il doppino telecom di 50 anni fa corroso e ossidato non va tanto bene, mannaggia.
Poi venne la Gelmini, la grande moralizzatrice, deputata a cassare la riforma Moratti senza farlo troppo notare: in soffitta le 3 I, nuove parole d’ordine merito e tirare la cinghia. A ben vedere, un programma ad ambizioni zero, dunque a stanziamento zero: naturalmente, propagandato ancora come ennesima rivoluzione. Risultati della cura: riduzione del numero di indirizzi scolastici alle superiori, perché evidentemente il mondo del lavoro non ama competenze troppo settorializzate; licenziamento dei precari, stretta sulle supplenze; votazioni espresse in decimi e voto di condotta eretto a toccasana per il cosiddetto “bullismo”. Ah, niente sapone nei bagni.
La conclusione è che si continua a stare sui banchi sostanzialmente come decise Gentile, probabilmente con gli stessi stanziamenti che decise Gentile e drammaticamente con la stessa trascuratezza per quelle discipline giuridico-economiche e tecnico-scientifiche che Gentile evidentemente non riteneva importanti.
Le vere rivoluzioni non son certo queste qui, mi pare.
dicembre 22nd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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"Siamo il solo Paese in Europa che non ha bloccato pezzi di rete e il nostro impegno è proprio quello di evitare le soppressioni di convogli perché sappiamo bene che, anche se in ritardo, la gente vuole muoversi e raggiungere le proprie destinazioni in questi giorni di festa"
Mauro Moretti, a.d. Trenitalia
A margine delle polemiche dichiarazioni di Moretti e al di là dell’amara constatazione che ieri circolare sulla linea Venezia-Trieste era impresa fuori dell’ordinario, qualcuno mi spiega la differenza che passa tra un treno soppresso e uno che porta un ritardo di 700 minuti? E’ solo un modo gentile per non far soffrire il viaggiatore orbato del suo convoglio oppure si tratta di un elegante tentativo di presa per i fondelli?
dicembre 21st, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Per aumentare gli abbonati senza dover muovere un dito, ultimamente quelli di Sky hanno deciso un’audace strategia, quella che definirei come della “serpe in seno”: ti allettano con un’offertona più o meno vantaggiosa, ma in cambio tu devi regalare ad un amico un abbonamento a Sky. Ovvero: tu cliente diventi procacciatore d’affari per l’azienda Sky, la quale non deve nemmeno sprecarsi per fare le classiche telefonatine in giro. L’amico a cui tu fai questo “regalo”, nello scoprire che non è così disinteressato, forse lo gradirà poco: magari penserà, appunto, di essersi allevato una serpe in seno.
Evidentemente, però, per gli esperti del marketing selvaggio questo tipo di iniziative deve rivestire un certo fascino, se è vero che il nostro Silvio ha appena proposto agli iscritti del PDL una cosa analoga: fate trovare sotto l’albero una tessera del partito alle persone cui volete bene. Che in tempi di tessere gonfiate, è in pratica un invito a delinquere –a proposito: ma è legale iscrivere uno ad un partito per procura?
Dunque, carissimi e sparuti lettori: non arrischiatevi…non è Carnevale, ancora.
dicembre 15th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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…e i guasti che causa il percorrerla
Chi semina vento, raccoglie tempesta; ma anche chi semina fiori, spesso tempesta lo coglie. Se hai qualcuno da odiare, il mondo è più semplice e, in definitiva, fa meno paura. Perché il tuo nemico, la fonte dei tuoi guai, ce l’hai davanti agli occhi: sai da dove vengono le minacce per la tua vita, per la tua sicurezza. Che quelle minacce siano reali oppure no, poco importa: per la nostra mente, reale è quello che essa si figura sia tale, non esiste alcuna “nuda cronaca”.
Compito di chi ha un po’ di sale in zucca e conosce queste dinamiche psicologiche elementari dovrebbe essere quello di favorire la riflessione ed il dibattito, non di fomentare le paure o di scagliarsi contro singoli o vaghe pseudocategorie di persone da additare alla folla come capri espiatori: Berlusconi (ma anche Prodi, quando governava), i rom, gli immigrati, i comunisti, i fannulloni, i terroni, i giudici, i social network -e chi più ne ha, più ne metta.
Il fatto è che pensare costa tempo e fatica, non garantisce il successo immediato e, anzi, spesso fa perdere voti: lussi che, oggi come ieri, nessuno sembra volersi concedere.