Lodo Terùn

luglio 22nd, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Una bocciatura è un brutto affare, si sa: non solo per chi viene rifiutato, ma anche per la famiglia, su cui il contraccolpo psicologico si fa inevitabilmente sentire. Certamente un padre comincia a porsi una serie di interrogativi angosciosi, rimette in discussione il suo metodo educativo, si colpevolizza e si domanda se abbia fatto tutto ciò che poteva per evitare il triste accadimento. Questo clima poco sereno inciderà anche sull’ambito lavorativo dell’ipotetico genitore: e se costui fosse un politico impegnato in compiti gravosi e di grande responsabilità verso il Paese? E’ tollerabile che una avventata decisione di magistrati (sì, perchè anche gli insegnanti giudicano gli alunni) spesso comunisti e magari addirittura terroni possa distogliere chi ogni giorno si batte per il bene di noi tutti dalle cure della res publica?

Onde evitare una fattispecie di evento così perniciosa per la collettività, sarà presentato oggi in Parlamento un provvedimento che azzera le bocciature per i figlioli dell prime 40 cariche dello Stato (quindi i presidenti della Repubblica, di Camera e Senato e del Consiglio, i ministri tutti e qualche sottosegretario sorteggiato direttamente a Palazzo Chigi). Il provvedimento, denominato Lodo Terùn (dal nome del primo firmatario, il senatore della Lega Nord Biagio Terùn) è frutto del solito eccellente lavoro di cesellatura ad opera del ministro Calderoli: nella sua prima formulazione, che prevedeva il blocco delle bocciature solamente per i figli di ministri il cui cognome iniziasse per B e finisse per i, era infatti stato tacciato di legge ad personam per Umberto Bossi e dunque ritirato. Calderoli ha assicurato al suo elettorato che sarà comunque mantenuto il diritto per gli scolari del Nord di essere giudicati solo da un loro pari per latitudine ed in dialetto locale.

Lo strano caso di Mr Mondella

luglio 4th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Ancora notti di calura ed insonnia. Notti passate a fuggire lenzuola appiccicose, cercando rifugio negli scarsi refoli di vento regalati dalle finestre aperte. E mentre le lancette della sveglia sembrano sempre al medesimo posto, l’unico passatempo diventa lasciare la mente a vagare tra le camere del mio cervello, lanciata alla cernita delle ragnatele che ci son rimaste. Da queste attività, che oserei definire speleologiche, emergono cose bizzarre: brandelli di date difficili da collocare, immagini infantili ormai sfocate, persino la reificazione di personaggi romanzeschi da tipico post-peperonata. Così mi trovo a pensare a “I promessi sposi”: perchè mai? Ah, insondabili percorsi cerebrali! Potremmo pensare la faccenda una variante del già riportato effetto catalitico della doccia: in questo caso però, la funzione maieutica della situazione non determina speculazioni filosofiche, bensì metaletterarie. Perciò ora vi cuccate tutto ‘sto misero pistolotto sudaticcio sul Manzoni e sul suo capolavoro.

Dunque la cosa prende avvio da una folgorazione: mancano i padri! Ovvero, in tutto il malloppone le figure paterne sono quasi assenti: l’unica di cui ho memoria è quella del padre de la sventurata rispose, Gertrude. Tra l’altro, praticamente un orco. Per il resto Renzo è orfano, a Lucia resta solo Agnese, di Don Rodrigo non ci è dato sapere. Si dirà: nel XVII secolo la vita media era quel che era; aggiungiamoci una pestilenza ogni tanto e qualche scaramuccia tra vicini focosi. Ecco fatto! I padri morivano, questa è la verità.
Uhm…e se invece dietro tutto ciò si celasse una motivazione puramente psicologica legata alla biografia dell’autore? Se nella Milano del primo ottocento fosse esistita una “Novella 2000″ , avrebbe potuto campare per diverse edizioni con i gossip sul pio Alessandro: uno su tutti che il conte Manzoni non ne era il vero padre. Perciò forse il nostro si portava dietro un Edipo irrisolto. Questa spiegazione vi pare tirata per i capelli?
Ecco pronta l’alternativa. Il demiurgo della soap di Lecco era rimasto imbrigliato dalla trama del suo stesso romanzo. Pensate al padre di Lucia. Immaginatevi questo pover’uomo: già l’essersi fatto accalappiare da Agnese non fa del signor Mondella quel che si direbbe un’aquila. Oh, Agnese! La donna più intrighina e petulante in Lombardia e dintorni: chi spinge Renzo tra le grinfie di Azzeccagarbugli? chi fa sì che Lucia corra dritta dritta dalla monaca di Monza? chi organizza il disastroso matrimonio segreto? In secondo luogo, da questo connubio salta fuori nientepopodimenoche Lucia, il paradigma della prefica: non passa momento che non stia a piangere o pregare; come la metti sta, non muove un dito nemmeno se minacciata. Per finire, il genero: Renzo Tramaglino, il plurivincitore del concorso “Babbeo of the year” per Lecco e provincia. Più inetto di Zeno Cosini (per rimanere in ambito letterario), in ogni situazione riesce sempre a scegliere la cosa meno sensata da fare.
Ecco, di uno come Mr Mondella nemmeno Manzoni poteva tollerare le sofferenze: per ragioni di coerenza intrinseca della vicenda sarebbe stato costretto a lasciarlo affondare con una pietra al collo in quel famigerato ramo del lago di Como. Deve aver pensato, allora, di soffocarlo in culla, espungendolo dall’opera. Un chiaro caso di eutanasia letteraria.

P.S.: Mi sorge ora un dubbio ulteriore: e se il padre di Lucia fosse, in realtà…Padre Cristoforo? Perchè questo spiegherebbe la confidenza un po’ sospetta con Agnese e quel suo avere tanto a cuore la sorte di Lucia; nonchè il motivo per cui cerca di allontanare il più possibile Renzo dall’amata…

Difesa d’ufficio

maggio 3rd, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Dunque, in questo post io difendo Calderoli… anzi, difendo lo stato italiano dalle ingerenze dei governi esteri che sfruttano un povero essere di scarse qualità per fini di propaganda… meglio: difendo il diritto di un governo liberamente eletto in Italia di scegliere i ministri senza interferenze straniere, solo sulla base delle competenze (?)…


No, scusate, non ce la faccio a difendere Calderoli: ci pensi qualche altro.
Io non sono capace, rassegno il mandato.

No, we can’t

aprile 14th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Elegia per la sconfitta
Temevamo andasse male. E’ andata peggio.

Auguriamo a Berlusconi di governare bene, ora che ha vinto questa tornata elettorale -sempre che non abbia da piangere brogli anche oggi. Ci auguriamo che abbandoni in soffitta il suo doppio, quel guitto sbracato e piacione che tanto ci fa vergognare per lui. Ci auguriamo che sappia operare meglio di come fece nella passata stagione o che, almeno, si limiti nei danni. Qualche buona proposta nel suo programma (a guardare proprio con la lente e da vicino) ci sta pure, anche se sono di più i punti che ci rendono inquieti: uno a caso, la ventilata riforma della Legge 180.
Fosse per noi, non sarebbe presentabile nemmeno come amministratore di condominio; pare che siamo una minoranza. Evidentemente, non siamo in sintonia col paese reale. Soprattutto non siamo in sintonia con questo nord che vota Lega, il partito dell’intolleranza più rudimentale.
E forse bisogna partire da qui, però: da tutti questi voti a Bossi e combriccola, dalla fine della Sinistra sinistra (sperando lasci il posto a gente migliore), dalla trasformazione dell’Udc (che ora si chiama MpA).

Veltroni ha fatto quel che ha potuto, forse ha posto le basi per qualcosa di veramente nuovo: magari se teniamo duro 5 anni, la prossima volta si potrà fare sul serio.
Alcuni consigli di un uomo qualunque al PD: accelerare il ricambio della classe dirigente; istituzionalizzare le primarie per ogni carica; evitare i candidati spot (Calearo e operai della Thyssen vari); andare un po’ a sinistra, ora che c’è spazio.

Dopo una giornata di grande delusione e scoramento, stabilisco per questo blog una moratoria di qualche giorno sugli argomenti di politica interna. Cercherò di parlare d’altro: il che farà la gioia di molti, credo.

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Hybris

aprile 11th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Questa sera vorrei scrivere cose cattive; invece me ne starò zitto. Vorrei parlare di arroganza e falsità, di cattiveria e tracotanza. Comunque sarebbe inutile. Anche se vedere come certe persone si comportano e quello che dicono a me pare bastevole per squalificarle e considerarle non degne del mio voto. Ma si sa, le opinioni son quante le teste e mutano con un alito di vento: perciò aspettiamo lunedì.

Per non rendere del tutto inutile questo post, vi lascio un consiglio di lettura che si ricollega -almeno in parte- a quel che ho scritto sopra:

Elio Vittorini, “Uomini e no”

Un libro bellissimo, scritto con una prosa arida e densa, piena di cose e spietata.

I bastoncini del capitano

marzo 20th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Un grave lutto ha colpito il mondo dell’immaginario collettivo pubblicitario.
E’ morto Capitan Findus (che comunque aveva i suoi 84 anni).

Noi vogliamo ricordarlo così: felice insieme al suo collega di spot, l’attore che impersonava il pappagallo del tonno Palmera.

Fiaccati dalla grave perdita possiamo solo augurarci che l’ippopotamo blu della Lines stia ancora sguazzando nel fango di qualche palude africana. Sapere che anche lui ci ha lasciato sarebbe troppo.

Stile ed eleganza

gennaio 24th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Eh, perfino la mortazza…

Che sottile metafora…
(Notare la finezza del maglione arrotolato attorno al collo)

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Spero in una squadriglia di piccioni bombardieri…

dicembre 31st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Questa sera a Venezia, per rinnovare le fruste cerimonie di fine d’anno, han ben pensato di organizzare

che, detto in soldoni, altro non è se non un “bacio collettivo” in Piazza San Marco.
Niente di nuovo o di originale, a ben vedere. Quindi, perchè tanta acrimonia (vedi titolo)?
Perchè tra gli organizzatori ci sono persone in grado di dire queste cose:



Vogliamo che Venezia diventi la quinta immagine del Capodanno che passa nei tg e nei media di tutto il mondo, insieme a quella di Sidney, Londra, Parigi e New York – spiega Marco Balich, direttore artistico di ‘Venezia Marketing Eventi’, ente che organizza la kermesse, e già ideatore e produttore delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Torino – Abbiamo proposto un format, un gesto che si ripeterà ogni anno, legato al concetto di Venezia come città romantica e capitale della pace e dell’amore universale: il bacio. A Piazza San Marco ci saranno 60 mila persone che parteciperanno a questo bacio collettivo per un’immagine che girerà il mondo. Il bacio è un gesto meraviglioso, che appartiene agli anziani e ai giovani e che toglie quell’aggressività che a volte è protagonista negativa del Capodanno nelle città”.

Il format… il concetto di Venezia come capitale della pace e dell’amore universale…
Capite?

Dopo ciò, lasciatemi un augurio di sana intolleranza (cosa volete, è il centesimo post, è l’ultimo dell’anno):

spero in una squadriglia di piccioni bombardieri
equipaggiati di bombe al guano impoverito
che possa raggiungere gli autori di queste perle verbali

Così, pacatamente, come piace a noi…

N.B.: Per la cronaca, nemmeno mi sogno di partecipare; questa sera sarò a Trieste.

Capitomboli

novembre 11th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Sottotitolo: del ruolo della doccia come catalizzatore del pensiero umano

Capita che uno vada a farsi una doccia e che, per sollazzare la mente nel mentre si lava, inizi a ragionare sul sillogismo aristotelico…
Capita che questa cosa del sillogismo a questa persona non sia mai stata così chiara, per cui la faccenda delle premesse minore e maggiore sempre è rimasta un punto interrogativo vacante…
Capita che questa volta, invece, il cervello sembri meglio disposto alla comprensione di concetti filosofici (chissà: sarà l’acqua che scorre lungo il viso, saranno le frizioni sui capelli bagnati) e che riesca a collegare un’elementare conoscenza della teoria degli insiemi al concetto di sillogismo…
E capita che, improvvisamente, tutto si chiarisca grazie a questo corto circuito mentale: un flash abbagliante, mondi e teorie che si illuminano, la consapevolezza di quanto spesso si impari solo a memoria…
E capita perfino di intuire l’importanza che ha, nella vita di tutti i giorni, l’aver compreso veramente come funziona un sillogismo.

E capita, anche, di udire un tonfo sordo: un capitombolo di proporzioni notevoli.
Ma non è il docciante, ad essere caduto: il fragoroso ruzzolone è quello del proprio ego dal piedistallo su cui era poggiato. E viene spontaneo chiedersi come si possa aver preso una maturità classica con queste voragini…

Contro i mulini a vento

ottobre 14th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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In un mondo senza Mastella e Caruso, senza Dini e Giordano non dovrei cercare riparo nel PD: ci sarebbe un partito di sinistra vera (non apriamo la questione di cosa veramente sia di sinistra, per favore: facciam finta di saperlo), cui delegare le mie istanze per un Paese migliore. Purtroppo questo mondo non è mai stato come lo vedeva il buon vecchio Pangloss, perciò ci dobbiamo arrangiare con quel che c’è.
Non sono mai stato entusiasta di questa cosa del Partito Democratico e, nel mio piccolo in mezzo ai molti incisi, l’ho scritto già. Non contesto l’idea che ci sta sotto, che mi pare buona, quanto la realizzazione pratica: un insieme molto eterogeneo di posizioni, in cui c’è spazio per la Binetti e per Veltroni, per Follini e per Fassino. Nondimeno, oggi mi sono diligentemente recato a votare, perchè credo nel valore delle Primarie come scelta dal basso -per quanto ciò è possibile- dei propri candidati e perchè ogni scheda imbucata è comunque un contributo allo sviluppo della società in cui vivi. Stavolta, poi, son giunto al seggio col cuore leggero: tanto chiunque vinca, per me va bene. Tra i candidati, molta gente sconosciuta e qualche concittadino impegnato nel “terzo settore”; plurindagati pochi, per fortuna.
Pur stimando abbastanza Veltroni, ho optato per la Rosy: non condivido tutto quello che ha fatto e detto, però le riconosco l’impegno nella battaglia per i Dico e una grande pulizia di pensiero; pur essendo fortemente cattolica, ha dimostrato di rispettare chi non lo è; inoltre pare un Don Chisciotte contro i mulini a vento, perciò mi fa simpatia.

Aggiornamento in diretta (0.43): Però: più di 3 milioni! Naturalmente, per Forza Italia i dati sono “gonfiati”: Silvio, Silvio… A tener fede ai dati che arrivano in successione, Uolter ha fatto terra bruciata degli antagonisti: peccato, speravo almeno in un 30% della Rosy (ferma, allo stato attuale al 13 circa). Ora vedremo cosa nascerà da quest’assise di fine ottobre: chissà non ne esca una creatura abbastanza forte e con forti proposte, magari almeno un poco di sinistra.

Ah: come vedete bene, mai puntare sul cavallo che scelgo io…

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Now playing: Bobby Solo – Non c’è più niente da fare
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