Onde evitare una fattispecie di evento così perniciosa per la collettività, sarà presentato oggi in Parlamento un provvedimento che azzera le bocciature per i figlioli dell prime 40 cariche dello Stato (quindi i presidenti della Repubblica, di Camera e Senato e del Consiglio, i ministri tutti e qualche sottosegretario sorteggiato direttamente a Palazzo Chigi). Il provvedimento, denominato Lodo Terùn (dal nome del primo firmatario, il senatore della Lega Nord Biagio Terùn) è frutto del solito eccellente lavoro di cesellatura ad opera del ministro Calderoli: nella sua prima formulazione, che prevedeva il blocco delle bocciature solamente per i figli di ministri il cui cognome iniziasse per B e finisse per i, era infatti stato tacciato di legge ad personam per Umberto Bossi e dunque ritirato. Calderoli ha assicurato al suo elettorato che sarà comunque mantenuto il diritto per gli scolari del Nord di essere giudicati solo da un loro pari per latitudine ed in dialetto locale.
