Indignazione da Bar

marzo 8th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Allarme Rosso, per l’ennesima volta, a causa delle famigerate “Stragi del Sabato Sera”.
Tante
giovani vite spezzate, ottimo concime per le clip a tema di Studio Aperto (difficile dirli servizi giornalistici). Classico fenomeno ciclico, almeno in Italia: una mattina viene battuta la notizia di un fatto particolarmente drammatico -e ricco di possibili risvolti morbosi, possibilmente-, che occupa da subito i primi minuti di ogni tiggì. Da lì, nei giorni seguenti, pare che migliaia di epigoni si esercitino con foga crescente a peggiorare le già pessime azioni degli iniziatori: fino a che compare il titolone “Emergenza Vattelapesca: Tavolo di Confronto al Viminale con il Prefetto e i Ministri Maddoveandremoaffinirediquestopasso e Sventura”.
Di solito, mentre in TV Porta a Porta e Matrix divorano frotte di opinionisti opinanti e pensosi (esempio classico di competenza su tutto lo scibile: Alba Parietti), si istituiscono le famigerate Task Force: cioè un insieme di Menti che dovrebbe risolvere in qualche giorno problemi, in genere, legati a deficit di Cultura Civile e di Organizzazione Sociale risalenti anche a secoli.
Ne escono vari provvedimenti d’urgenza, dichiarazioni politiche stentoree e tonitruanti -leggasi, vuote- che sembrano preludere a mutamenti epocali.

Poi capita qualcos’altro e il Ciclo riprende, con la nuova Emergenza (che era la stessa di due o tre Casi fa…).
A memoria cito:

- la violenza negli stadi
- la violenza sulle donne
- le stragi del sabato sera
- la droga tra i giovani
- i filmini da cellulare trasmessi in rete

Ognuno di questi problemi andrebbe trattato a parte, perchè le risposte da dare son difficili e diversificate: ciò che trovo nauseabondo, è come i media (e spesso, purtroppo, anche i Politici) gestiscano il tutto, ovvero con l’ indignazione da bar. Mai che si aiutasse chi legge o guarda a capire, a differenziare le cose, a mettere in luce le particolarità di ogni caso: tutto fa brodo, pur di venire incontro al pubblico.

W l’Italia – Pane e Politica

marzo 4th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Scrivo di getto dopo aver visto la prima parte del Documentario “W l’Italia – Pane e Politica“: un viaggio nella politica locale, magistralmente raccontato da Riccardo Iacona. Per quel che si vede e per quel che traspare, sono ancora sconvolto (e perchè lo scriva io, che odio le espressioni forti, ce ne vuole): ne esce un quadro di malaffare diffuso, in cui l’appartenza ad uno schieramento non dipende dalle proprie idee, ma dalle prebende che si riescono ad ottenere per il proprio elettorato di riferimento.
Addirittura, ad un certo punto, è comparso un ragazzo che vive raccogliendo i nominativi di potenziali votanti per il suo “datore di lavoro”: senza problemi, costui ha ammesso -no, ammesso fa pensare a una cosa in qualche modo forzata, invece questo lo dichiarava con candido entusiasmo, quasi fosse Robin Hood- di poter sapere chi ha veramente votato come promesso e che in cambio queste persone ottengono favori, come prestazioni mediche in tempi rapidi quando necessario. Durante le riprese, ricevuta una telefonata di uno dei clientes bisognoso di raccomandare il figlio per un esame universitario, ha tranquillamente contattato il docente, vantandosi poi della buona riuscita di tale “operazione”!
Uno dice: beh, vivevi su di un pero? Pensavi che ‘ste cose esistessero solo nei film?
Ovviamente non sono così puro da illudermi che la Politica sia Nobile Esercizio del Potere per il Bene Pubblico: mi ha spaventato questo pazzesco candore nel mostrare l’indecenza, il non riuscire a trovare -almeno apparentemente- nel volto di quel ragazzo nemmeno un briciolo di finzione.
Vi consiglio di vedere le prossime puntate, se le manderanno in onda (temo la solita levata di scudi per tacciare il programma di faziosità e di aver “descritto solo una piccola parte della realtà etc. etc.”).

Il Prestigio dell’Italia nel Mondo – Sinistra

marzo 2nd, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Ma chi gli ha scritto ‘sta roba?

Il prestigio dell’Italia nel Mondo – Visto da Destra

marzo 2nd, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Lampada Osram

marzo 1st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Passatemi la citazione da una nota canzone di Baglioni: non c’entra quasi con l’argomento di questo post, però citare fa sempre intellettualoide e avvicina al modello Enzo Biagi (della serie: mi disse un giorno Roberspierre, mentre lo intervistavo accanto alla ghigliottina…).

Vorrei parlare, in effetti, di lampadine: da più parti si tessono le lodi di quelle a basso consumo, che durano di più e ci consentono di ridurre l’impatto della bolletta sulle nostre tasche e dell’inquinamento sul nostro Pianeta.

Poi uno va a comprarle, e in lui germogliano due questioni:

1- Una lampadina normale costa circa 1€, mentre una a basso consumo attorno a 5-6: per cambiare una ventina di pezzi in tutta la casa c’è un aggravio di spesa di circa 80€ (speriamo durino davvero mooolto di più)!

2- Il fatto che costino così tanto, mi lascia pensare che la loro produzione sia più laboriosa e dispendiosa di quella delle loro omologhe tradizionali, anche in termini di consumi energetici per la fabbricazione: il bilancio tra il risparmio -in termini ambientali- derivante dalla sostituzione di una lampadina in casa e il maggior costo per la produzione qual è? In altri termini, ci guadagna l’ambiente o le aziende che producono i manufatti?

Non le pongo come domande retoriche: vorrei proprio sapere se qualcuno ha le risposte a questi due interrogativi (certo, potrei fare una ricerca in Internet, ma oggi mi sento ‘sai pigro).

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