Tante giovani vite spezzate, ottimo concime per le clip a tema di Studio Aperto (difficile dirli servizi giornalistici). Classico fenomeno ciclico, almeno in Italia: una mattina viene battuta la notizia di un fatto particolarmente drammatico -e ricco di possibili risvolti morbosi, possibilmente-, che occupa da subito i primi minuti di ogni tiggì. Da lì, nei giorni seguenti, pare che migliaia di epigoni si esercitino con foga crescente a peggiorare le già pessime azioni degli iniziatori: fino a che compare il titolone “Emergenza Vattelapesca: Tavolo di Confronto al Viminale con il Prefetto e i Ministri Maddoveandremoaffinirediquestopasso e Sventura”.
Di solito, mentre in TV Porta a Porta e Matrix divorano frotte di opinionisti opinanti e pensosi (esempio classico di competenza su tutto lo scibile: Alba Parietti), si istituiscono le famigerate Task Force: cioè un insieme di Menti che dovrebbe risolvere in qualche giorno problemi, in genere, legati a deficit di Cultura Civile e di Organizzazione Sociale risalenti anche a secoli.
Ne escono vari provvedimenti d’urgenza, dichiarazioni politiche stentoree e tonitruanti -leggasi, vuote- che sembrano preludere a mutamenti epocali.
Poi capita qualcos’altro e il Ciclo riprende, con la nuova Emergenza (che era la stessa di due o tre Casi fa…).
A memoria cito:
- la violenza negli stadi
- la violenza sulle donne
- le stragi del sabato sera
- la droga tra i giovani
- i filmini da cellulare trasmessi in rete
Ognuno di questi problemi andrebbe trattato a parte, perchè le risposte da dare son difficili e diversificate: ciò che trovo nauseabondo, è come i media (e spesso, purtroppo, anche i Politici) gestiscano il tutto, ovvero con l’ indignazione da bar. Mai che si aiutasse chi legge o guarda a capire, a differenziare le cose, a mettere in luce le particolarità di ogni caso: tutto fa brodo, pur di venire incontro al pubblico.
