Il Teatrino della Politica

giugno 23rd, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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“La CDL al Quirinale”

sottotitolo: come far finta di essere sani, denunciando la rogna degli altri
Farsa in atto unico

Piece teatrale di Silvio Berlusconi. Con musiche di Mariano Apicella

Personaggi e interpreti:

Re Silvio, dictator libertatis…………………………………Silvio Berlusconi

I suoi Paladini:
Principino Gianfranco, erede in pensione…………….Gianfranco Fini
L’Umberto, un tempo duro e puro……………………….Umberto Bossi
La NuovaDICCI’, un uomo-Partito………………………Gianfranco Rotondi
Il Bel Pierferdy, uomo dalle mille famiglie……………Pierferdinando Casini

Antefatto:

Un manipolo di eroi di centro-destra soffre per le incerte sorti della Repubblica Italiana, dopo che un golpe ha scalzato dal trono Re Silvio, il legittimo sovrano. A guidare il paese è ora una banda di mercenari comunisti e pedofagi, assoldata dal mellifluo Prodolon, che -truccando le elezioni- si è fatto nominare Presidente del Consiglio. Fan parte di questo gruppo: il Principino Gianfranco, che aspira alla successione del Re, ma ha già maturato tutti i contributi per la pensione e -di sfuggita- ha massacrato il suo vecchio partito; l’Umberto, vecchio filibustiere malato, ma che non si tira mai indietro quando c’è “da fare casino” senza costrutto;
NuovaDICCI’, piccolo uomo saprofita che vive solo all’ombra del Re; il bel Pierferdy, latin-lover cattolico e fronda interna a Re Silvio.


Trama:

Silvio sa che i suoi paladini vorrebbero tutti, in un modo o nell’altro, fargli la pelle. La sua tattica è sempre stata quella del “divide et impera”: oggi concedo un feudo a questo, domani lo ius primae noctis a quell’altro, in modo da accontentare tutti e nessuno. Mantenendo uno stato di conflitto latente continuo e presentandosi some l’unico in grado di tenere unita la marmaglia, il Re è ancora a cavallo. Recentemente, però, il bel Pierferdy ha mostrato di mordere troppo il freno: ha annunciato di non riconoscere più Silvio quale sovrano legittimo e flirta pericolosamente con il Gran Ciambellone Mastella e con l’altro “bello”, il neo-pio Rutello. Forte è il rischio di perdere il comando dell’opposizione a Prodolon: l’unica maniera di riportare Pierferdy all’ovile è isolarlo, ma senza darlo a vedere.
Re Silvio comincia allora, dalla roccaforte di Mediaset, ad impestare la cronaca con dichiarazioni sempre uguali, che suonano così: “Questo governo mira l’immagine del paese nel mondo. Questo governo sommerge i cittadini di tasse ed è paralizzato perchè composto da anime troppo diverse….ecc.ecc.” Con questa strategia, aiutato anche dal fatto che la coalizione che Prodolon guida è effettivamente un’accozzaglia di genti con idee alle volte opposte su un medesimo tema, Re Silvio trova una nuova popolarità e quasi ottiene il risultato di far cadere il governo. Ma il bel Pierferdy non molla e Prodolon rimane al suo posto.
L’ultima possibilità è quella di creare un polverone coinvolgendo il Capo dello Stato. Sapendo che la maggior parte dei “suoi sudditi” ignora che la massima carica del paese non può sciogliere le camere se c’è un governo in carica (e dunque, almeno ipoteticamente, una maggioranza parlamentare), comincia a minacciare di voler “salire al Colle” per chiedere al presidente della Repubblica elezioni anticipate. Nessuno se lo fila de pezza, meno che mai il bel Pierferdy. Sicchè, esasperato, Re Silvio decide di non poter, per l’ennesima volta, rinnegare la parola data: raduna i suoi cavalieri e sale veramente al Colle. Nessuno sa cosa succede durante il colloquio: Silvio dirà di non aver chiesto elezioni, l’Umberto invece affermerà il contrario. Ancora, nessuna reazione popolare: l’attacco è fallito.
Sulla delegazione di paladini senza macchia che, lancia in resta ma monchi di Pierferdy e di qualsiasi risultato da raccontare, lasciano al trotto il Colle fatale, cala il sipario.

Un Palinsesto della Libertà

giugno 17th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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E’ nata in questi giorni una nuova emittente televisiva, frutto della lungimiranza della ormai onnipresente Michela Vittoria Brambilla, il Berlusca in gonnella, presidente dei “Circoli della Libertà” : che basterebbe il nome a far capire a quale soggetto politico fan riferimento, ma lei dice di no. Tale tv si noma, invero con uno sforzo di fantasia da consumare la mente, “Tv della libertà”: che basterebbe il nome anche qui, ma ancora lei dice di no.
Noi, pur non avendo mai visto nemmeno un minuto di questa nuova creatura silviana (ma ci riserviamo di darci un’occhiata quanto prima), azzardiamo un’ipotetica scaletta per il palinsesto di un giorno qualsiasi:


ore 7.00: Santa Messa in latino, officiata da Don Baget Bozzo

ore 7.30: “Apocalypse now”. Don Baget Bozzo legge passi scelti dell’Apocalisse di Giovanni e li interpreta alla luce dei fatti di oggi, rivelandoci come essi si riferiscano precipuamente all’Italia governata da Prodi

ore 8.00: TG delle Libertà: in studio, il direttore Emilio Fido

ore 8.25: “Piove, governo ladro”: Previsioni del tempo

ore 8.30: “Cominciamo Male”: quattro passi tra la gente nei mercati rionali, per mostrare i guasti del governo Prodi e l’impoverimento visibile, dopo gli anni del bengodi berlusconiano. Conduce Paolo Del Debbio

ore 10.30: Film: “Attacco al ceto medio”: toccante pellicola neorealista, la storia di un idraulico
dislessico non in grado di leggere nè scrivere e perciò impossibilitato a rilasciare regolare fattura per le prestazioni eseguite, e della sua strenua lotta contro il Fisco cinico e baro

ore 12.30: “A tavola con Michele”: i segreti del cuoco di Arcore. Oggi: i gelati preferiti da Silvio

ore 13.30: TG della Libertà

ore 14.00: Telefilm: “L’Avvocato Taormina”: classica serie giudiziaria in stile americano; il protagonista, aitante avvocato senza macchia, lotta contro giudici corrotti, incompetenti e comunisti. Al suo fianco, il fido investigatore C.Previti e l’affascinante segretaria A.Yespica; special guest Nino Frassica, nel ruolo di Jack Makkietta, autista dell’avvocato, un po’ casinista ma sempre esilarante

ore 15.00: “Fatti e Disfatti”: F.Cicchitto spiega come la sinistra sta distruggendo tutto ciò che Berlusconi ha costruito

ore 15.30: “Gente di un certo livello”: contenitore pomeridiano. Condotto da MVBrambilla, un viaggio nelle dimore degli iscritti a Forza Italia, per mostrare che la ricchezza è sempre unita a buon gusto e pensiero fino

ore 16.00: Film Kolossal:“La traversata del deserto”: film del 2001, regia di Elio Vito. La storia dei 5 duri anni di opposizione ai governi del centro-sinistra dal 1996 al 2001. Con Brad Pitt nel ruolo che fu di Silvio Berlusconi e Alvaro Vitali in quello di Romano Prodi

ore 18.00: Quiz preserale: “Chi vuol esser poveraccio”. Ogni giorno, tre concorrenti devono indovinare quale, tra una serie di individui allineati in stile “confronto all’americana”, è un pericoloso comunista. Chi indovina, vince un milione di Euro; il comunista identificato viene privato dei diritti civili e deve dormire per un anno nella stazione di Bologna. Conduce Amadeus

ore 19.30: “Il simpaticone”: commento ai fatti del giorno. A cura di Renato Schifani

ore 20.00: “TG Silvio”: Sandro Bondi rievoca per noi la straordinaria giornata di Silvio Berlusconi. Al termine, lettura di un passo delle “Res Gestae Divi Berluscae”

ore 20.30: ” ‘Tacci Vostri”: il gioco dei pacchi del governo Prodi; conduce Massimo Boldi

ore 21.00: “Un Politico in Famiglia”: le agrodolci vicende di un deputato del centro-destra (interpretato da Maurizio Gasparri), alle prese coi disastri del governo Prodi e con le piccole beghe familiari. Nel cast: Gabriella Carlucci (la moglie dell’onorevole); Lino Banfi (nonno Libero); Sara Varone e Elisabetta Gregoraci (le figlie Azzurra e Libertà)

ore 22.00: “Porta a Porta”
Oggi: “Cogne: ma se i Comunisti mangiano i bambini, forse forse non è che…?”
Da Bruno Vespa si discute delle nuove rivelazioni dell’avvocato Taormina, secondo il quale il delitto di Cogne sarebbe stato ordito da una setta di comunisti montani, dediti ai sacrifici umani ed alla pedofagia. In studio, lo psichiatra Paolo Crepet, il criminologo Bruno, Alba Parietti e Valeria Marini. In collegamento da Milano, Flavia Vento

ore 23.30: Film Comico:“Le avventure di Padoa e Schioppa”. . Classico della risata, commedia degli equivoci che si basa tutta sulla fisicità dei due protagonisti, i gemelli Padoa e Schioppa. I nostri due fratelli pasticcioni questa volta si alternano niente meno che nel ruolo di Ministro dell’Economia: ne combineranno delle belle!

Il Solito Orologio?

maggio 21st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Tutti noi -chi più, chi meno- abbiamo avuto un qualche parente o amico diciamo poco fantasioso, quello che, ad ogni ricorrenza, si presentava sempre con lo stesso regalo (io, per esempio, son pieno di cinture di pelle: qualcuna nera, molte marroni): non ho mai capito se la cosa sia dovuta solo al fatto che ci si dimentica più facilmente di quel che poco ci interessa oppure se ci sia sotto un vero e proprio deficit mnesico (il che imporrebbe, almeno a me adepto della scuola di Cos, ciò che si dice un approfondimento diagnostico).

Apprendo come questo costume pare molto diffuso e praticato anche laddove, se non altro per le maggiori possibilità economiche e per le ricadute di “immagine”, ci si aspetterebbe una più elevata attenzione a certi particolari. Leggo infatti su Repubblica di oggi che l’uomo che aveva riportato in alto il prestigio dell’Italia nel mondo (a suo dire, ovvio) prima del nuovo abisso seguente alle elezioni del 2006, avrebbe regalato a Tony Blair 18 orologi di gran pregio: naturalmente non in unica soluzione, ma in occasione di ognuno dei frequenti incontri avuti con lui. Tralasciando che il quasi ex-inquilino di Downing Street se ne debba liberare per complicate questioni legate al suo essere Primo Ministro uscente*, mi immagino la scena di Blair che torna da un vertice col buon Silvio e, mentre si toglie le scarpe, si sente chiedere dalla leggiadra Cherie:

“Il solito orologio?”

*In sostanza, ma non son sicuro di aver capito bene, li può tenere solo se li paga perchè risultano doni fatti al Primo Ministro, e non all’uomo Blair: problema, come si vede, molto fine, che in Italia nemmeno potremmo pensare di porci alla lontanissima.

Il Comunismo che piace "alla gente che piace"

aprile 16th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Devo dire che mi mancava un po’, questo vecchio Silvio. Insieme alle dichiarazioni rese ieri a San Pietroburgo mentre assisteva con Putin ad un incontro di lotta in stile Rocky IV, è finalmente tornato il fine goliarda, l’arguto battutista, il Woody Allen della politica italiana.

Come non trovare esilaranti, infatti, queste perle (cito dall’articolo del Corriere):

«Mosca, repressione gonfiata dalla stampa» (i soliti giornalisti comunisti…)

«Ero con Putin mentre parlava con il ministero dell’Interno», ha detto Berlusconi, aggiungendo che l’opposizione «aveva organizzato dimostrazioni in strade non concesse dal comune per questioni di traffico».

«C’è in Russia il problema del successore di Putin: lo stesso Putin mi ha detto che se mi fossi presentato, sarei stato sicuramente io»

L’ex premier ha lasciato intendere che il prossimo vertice di Forza Italia potrebbe tenersi proprio a San Pietroburgo, nel complesso del palazzo di Costantino nel quale è stato ospite del presidente russo.

E’ proprio per questo gusto del paradosso che il buon Silvio, alle volte, viene frainteso e ingiustamente attaccato: lui, certe cose, mica le dice sul serio!

O forse sì?

A parziale discolpa (se mai qualcuno si fosse chiesto dove sono finito)

marzo 28th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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La Cronaca di questi giorni mi offrirebbe spunti gustosi per sproloquiare in libertà, a partire da quella cosa che la Stampa ha subito definito Vallettopoli -di sfuggita, molto interessante sarebbe capire perchè ogni scandalo che capita in questo Paese debba essere definito con un suffisso in -poli- e su cui potrei sprecare le solite quattro ciance di Moralità Offesa; passando al sempreverde caso di presunto infanticidio di cui tutti sappiamo (ora pare sia saltata fuori l’arma del delitto: ma ‘sto mestolo mica l’hanno trovato, o sì? e se no, come fanno a sapere che di mestolo si sia trattato? e come mai vien fuori solo adesso?); fino alla tristissima farsa della Votazione sull’Afghanistan (Marco Rizzo dice: “Votiamo sì solo perchè altrimenti torna Berlusconi…” Ma perchè bisogna fare Politica solo in funzione dell’Ottavo Nano? E anche Lui: prima fa votare compatta l’Opposizione sul Sì, alla Camera; poi, al Senato, la fa astenere solo per far cadere Prodi? Boh…).

Il fatto è che, finalmente, sto studiando: il che un po’ mi rincuora, ma mi toglie energie per il blog. Poco male, visto che queste lande sono desolate come una città a Ferragosto.

Ostruzionismo

marzo 17th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Dunque le “Liberalizzazioni” rischiano di decadere, perchè in Parlamento la Destra fa Ostruzionismo: utilizza cioè un’arma politica legittima -anche se molto poco elegante- per dilatare i tempi del dibattito e far scadere quelli del Decreto. Il motivo dichiarato è che “queste non sono vere liberalizzazioni, ci vorrebbe ben altro! Liberalizzassero le municipalizzate, per esempio…” La domanda che sorge naturale è, però: va bene, servirebbe ben altro, ma intanto perchè non permettere a queste piccole misure di migliorare (di poco, d’accordo, ma è già qualcosa) la vita di chi non guadagna carriolate di Euro?
Immagino che lo scopo di questa strategia sia quello di costringere il Governo a porre la Fiducia, per poter poi dire che non c’è una Maggioranza e che si va avanti “a colpi di Fiducia.”
Ma un atteggiamento responsabile verso dei provvedimenti condivisi dalla stragrande maggioranza dei cittadini italiani, non dovrebbe tornare a maggior onore anche dell’Opposizione stessa, facendole guadagnare credito, e dunque voti? Possibile che non esista una formazione politica in grado di guardare oltre l’immediato, per pensare a strategie più di lungo periodo? Non è stato il Centro-destra (che non esiste più, ormai) a far cadere il Governo, qualche settimana fa: è stato il Centro-sinistra, tutto da solo. Lo stesso, secondo me, era accaduto l’anno scorso: Berlusconi si è -politicamente- suicidato con il pessimo Governo 2001-2006, Prodi aspettava sulla riva del fiume e ha rischiato di perdere proprio perchè troppo sicuro di dover solo attendere il cadavere del nemico.

Consiglio, su questo argomento, la lettura di un articolo di Gian Antonio Stella, pubblicato sul sito del Corriere a questo link.

Sacrificare il "Porcellum"

marzo 16th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Di Ingegneria Costituzionale non capisco molto e mi pare che, pure tra i Costituzionalisti, le posizioni siano variegate e spesso tutte motivate -il che imporrebbe un incontro a metà strada, partendo però con l’intenzione di produrre qualcosa di buono per la Collettività e non il proprio tornaconto personale. Nutro quindi scarsa fiducia nei tentativi politici di compromesso in atto nel nostro Paese per una Legge Elettorale che salvi capra e cavoli: dia la certezza di poter realizzare il proprio Programma Elettorale a chi vince (ovvero la Stabilità), senza azzerare la Voce dei perdenti o addirittura ammutolire una parte dell’Elettorato (ovvero la Rappresentanza). Ogni Partito cerca naturalmente un tornaconto immediato, perciò annusa l’aria e propone le riforme che ritiene più facilmente foriere di voti per i suoi rappresentanti in quel momento: difficile partorire qualcosa insieme agli avversari (e alle volte anche insieme ai presunti alleati).
Non riesco a pensare ad una soluzione.

Piuttosto, scommettiamo che, ad un certo punto, sarà Berlusconi -more solito- a rovesciare il tavolo, lamentandosi che lui ci aveva messa tutta la buona volontà di cui è capace, ma che gli Stalinisti di Sinistra non hanno permesso un accordo?

Cronaca di una Morte Annunciata

febbraio 22nd, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Questa è la storia di un Piccolo Elettore di centro-sinistra: uno a Sinistra quel tanto da non riconoscersi nella Margherita, ma non abbastanza da ritrovarsi nel modus operandi di Rifondazione. Uno che voterebbe i DS, se ancora ci fossero.
Dopo aver sofferto in silenzio durante gli scintillanti 5 anni di scempio di Costituzione e decenza da parte del Piccolo-Uomo-Dalla-Folta-Ricrescita e aver offerto in voto i litri di HCl che in tale periodo gli avevano grattato via la mucosa gastrica, il nostro Elettore si accorse che il vento pareva cambiato. Perfino in Italia sembrava ci si stesse accorgendo che -forse- era ora di disarcionare il Giove Ottimo Massimo che si credeva invincibile.
Quando ci furono le Primarie del Centro-Sinistra, il Piccolo Elettore si recò baldanzoso a testimoniare la sua presenza, fiducioso che finalmente -designando un candidato alla guida della Coalizione- si sarebbero evitate le usuali “zappate sui piedi” che fino ad allora erano sempre costate vagonate di voti. Tutto benissimo: alta partecipazione, vittoria netta del candidato favorito. Financo la nuova Legge elettorale, il “Porcatellum” Calderoliano, prodotta in extremis da una Maggioranza Polista in piena agonia con il solo scopo di mantenere a sè PierFerdy UDCasini e chiaramente concepita a Monaco durante la Festa della Birra, pareva non poter nulla contro questo vento nuovo…
Però… però, quando si entrò in Campagna Elettorale, il Piccolo Elettore avvertì, chiarissimo, il rumore di una prima zappata: invece di condurre la campagna sui fallimenti del Governo uscente, attaccando su tutti i fronti possibili, il Centro-Sinistra cominciò litigando al suo interno sulla Tassa di Successione. Un argomento di importanza marginale per quasi tutti gli ipotetici elettori dell’Unione, con un possibile riflesso limitato nel migliorare i Conti Pubblici se reintrodotta, ma su cui Le Menti della Sinistra si arrovellarono senza trovare un punto di incontro: “La reintroduciamo, ma solo per i grandi patrimoni! Sì, ma quanto grandi? Tanti Milioni di Euro! Sì, ma quanti? Tanti!”
Naturalmente, non parve vero, a Destra, di poter mettere all’angolo l’avversario in maniera così agevole: “Ecco quelli che ce l’hanno coi ricchi, già vogliono aggiungere tasse! E poi, non si mettono d’accordo nemmeno su quello…” Da qui fu tutta una battaglia in difesa, condotta come se il governo degli ultimi 5 anni fosse stato del Centro-Sinistra.
Poi il Piccolo Elettore assistette ai “Faccia a Faccia” in Tv, in uno studio candido come il Paradiso degli spot Lavazza: e lì rise di cuore e si indignò per le ridicole figure del “Giovane Premier” (appena tornato dallo spettacolino al Congresso USA), con la sparatona da “Prendi la cornetta, il Polo ti aspetta” sull’abolizione dell’ICI (“Sì, hai capito bene: non pagerai più l’ICI” -o una cosa così). E, invece, seconda zappata: si compì probabilmente il Recupero Miracoloso…
Venne il giorno delle Elezioni: il nostro Elettore fece il suo dovere e attese trepidante.
Putroppo la vittoria auspicata fu un quasi pareggio, un 1-1 fuori casa: il nuovo Governo di Centro-Sinistra nasceva con il misero sostegno di due voti in più al Senato e dei Senatori a vita. Voti che divennero ben presto uno soltanto, grazie al nuovo Astro Nascente della politica in stile Mastella: il Senatore De Gregorio, uno che praticamente ancor prima di insediarsi, già aveva fondato il suon nuovo Movimento e tirato la terza zappata. Mistero fitto su come abbia fatto Di Pietro a fidarsi di un tale figuro, candidandolo nelle sue Liste.
Iniziò così un Prodi-bis farcito di Sottosegretari, sempre a rischio di impallinamento e in grado di inimicarsi ogni categoria con la Finanziaria 2007 (che pure il Piccolo Elettore condivideva in molti punti).
Poi fu Vicenza: cadde il Governo, il Piccolo Elettore rimase senza parole. Questa zappata non se l’aspettava: se ci sono dei motivi per cui non sarebbe possibile impedire la costruzione della nuova Base Americana, perchè non provare, almeno, a spiegarli? E d’altronde, come pensare di poter ottenere qualcosa per la città spingendo il Paese tra le braccia di Berlusconi? Non sarebbe meglio, alle volte, cercare di ottenere un compromesso possibile, anche rinunciando ad alcune delle proprie posizioni?

Oggi, amareggiato e sfiduciato, il Piccolo Elettore ancora non capisce: soffre nel guardare ogni telegiornale, ha di nuovo con sè il fido Maalox.

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