maggio 5th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Dopo le mirabili castronate pensate su medici delatori e presidi-spia, il sempre più (c)attivo ministro Bobo Maroni sta elaborando nuove metodiche per il contrasto all’immigrazione clandestina. Gira voce che ultimamente il politico leghista tenga sul suo comodino un misterioso libro di etologia canina*: da quelle pagine sarebbe scaturita un’informazione preziosissima, ovvero che il cane è il miglior amico dell’uomo. E dunque, deve aver pensato Bobo, dall’altro molto popolare motto popolare per cui dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io, discende direttamente un’idea rivoluzionaria per la sicurezza dei cittadini: chi meglio del compagno più fidato per mordere la mano che lo nutre? Nei cortili del ministero si sta lavorando alacremente per verificare se, correttamente addestrato, il cane possa essere in grado di riconoscere l’immigrato irregolare. Sembra che i primi test abbiano dato esito ampiamente sopra le attese: già l’avvocato Ghedini è stato sguinzagliato tra archivi e biblioteche al fine di rendere costituzionalmente valido l’obbligo da parte di qualsiasi cane regolarmente residente sul suolo italiano alla denuncia del proprio padrone clandestino. Al momento l’unico impedimento sarebbe la modalità di questa denuncia: il semplice “bau” rivolto ad un agente non sarebbe accettato da alcune frange estremiste della maggioranza (leggasi Fini). Per non dover ripiegare su sistemi di segnalazione troppo laboriosi si dovrà ricorrere, perciò, a personale debitamente formato nel riconoscimento del linguaggio canino. A meno di non accettare una proposta alternativa giunta direttamente dall’alto: Renzo Bossi, figliolo del senatùr e soprannominato “la mente” nell’entourage leghista, suggerisce di utilizzare un tracciante naturale, l’urina. Con questo metodo ecologico ed economico, al nostro Fido basterebbe una pisciatina sui pantaloni del padrone per allertare le forze dell’ordine.
*Tonio Brugola, Padanian dogs: how to teach your puppy the meaning of “Bauscia,” Edizioni La Ronda, 2007.
aprile 24th, 2009 § § permalink
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Un po’ tutti i giornali danno ampio risalto alla laurea con lode conseguita in carcere da Erika diErikaeOmar: tesi su Socrate (buon compagno di viaggio lungo la via di un Pensiero in riparazione). Immagino che in questi anni la ragazza abbia fatto anche altre cose (ricordo una celebre partita di pallavolo immortalata in televisione per giorni); magari una volta ha avuto l’influenza o, chessò, ha completato un percorso di analisi sul male compiuto.
Siccome spesso mi sfugge il senso ultimo delle azioni umane, mi domando quale risultato produce, sotto traccia, questo genere di Informazione.
La Stampa, ad esempio, riporta la notizia (?) con una nuance vagamente inquietante:
Dall’orrore alla tesi: cosa vuol dire? Forse che una persona sta riuscendo ad emergere dal suo abisso interiore (e dunque ci raccontano una notizia)? O magari che andare a sfruculiare oggi nella vita di questa sventurata ci permetterà di lamentare domani il lassismo della giustizia quando otterrà di lasciare la detenzione (e dunque ci raccontano un pettegolezzo da bar)? Ricordando come è stata trattato l’episodio della partita di pallavolo più sopra menzionato, opterei per la seconda ipotesi.
Cosa ne pensate, sparuto gruppo di lettori?
marzo 31st, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Leggo in giro che l’acclamazione di Silvio nostro a Re Presidente del neonato Regno d’Italia PDL è stata preceduta dall’approvazione dello Statuto : 4 soli voti contrari e 5 astenuti su 5820 presenti (favorevoli il 99,85%, dunque). Mi piacerebbe conoscere il nome dei 4 temerari, innanzitutto.
Diverse fonti citano poi l’estensione davvero regale del potere presidenziale:
Il presidente è a vita e rappresenta il partito, ne dirige il funzionamento e la linea politica e programmatica. Sceglie i 34 membri dell’ufficio di presidenza, sottoposti al voto del Congresso ma con una lista unica senza nomi alternativi. Convoca e presiede lo stesso ufficio di presidenza, la direzione e il consiglio nazionale. Ne stabilisce l’ordine del giorno, procede alle nomine degli organi del partito e assume le definitive decisioni.
Non fidandomi della stampa “comunista”, ho deciso di tentare una veloce sortita in territorio nemico: il sito del Popolo della Libertà. Cercavo questo famigerato Statuto, per potermi accertare delle norme ivi contenute. Beh, forse non hanno avuto tempo di metterlo, con tutto l’ambaradan del congresso; o forse io non sono stato capace di scovarlo, in mezzo alle foto di Silvius Triumphans: fatto sta che non ne ho vista traccia. Ed è bello pensare che questi si siano trovati, domenica scorsa, ad eleggere una persona ad una carica di cui ignorano estensioni e limiti (temporali e spaziali).
Piccola curiosità. Digitando su Gùgle i termini “statuto PDL”, il motore di ricerca così risponde:

Insomma, non ne sa niente neanche lui.
marzo 26th, 2009 § § permalink
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Un esempio (provocatorio quanto volete, ma non del tutto peregrino)di sostegno vitale, come uscito oggi dalle votazioni in Parlamento:

In soldoni, la Dichiarazione Anticipata di Trattamento (uno dei nostri terribili eufemismi, ben peggiori delle realtà cui fanno velo) non sarà vincolante per i sanitari. Il medico coscienzioso saprà di doversi attenere alle volontà del paziente per il rispetto che gli deve come persona. Ma messa così, questa legge tutela solo la coscienza di chi ha tanto strepitato “mai più un altro caso Eluana.” Per il resto, lungi dall’impedirlo, in pratica quasi legittima l’accanimento terapeutico. Piccola nota: sono costoro i medesimi che troviamo in ogni tiggì a blaterare contro lo Stato pervasivo e illiberale che si intromette nelle case e nelle conversazioni telefoniche dei cittadini? Se invece si intromette nelle camere e nei letti dei sofferenti va tutto bene?
marzo 24th, 2009 § § permalink
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Questo post è nato come risposta alle sollecitazioni del mio compare “laica mente” (uno dei miei più cari amici) il quale, a commento di questo post, ha lasciato un contributo di tale Chiara Atzori da “Il Foglio”:
Mi sembrava degno di un approfondimento, perciò riporto qui quel che ho scritto là:
L’Aids è una malattia infettiva che si piglia con i rapporti sessuali, con le trasfusioni (e in Africa penso non siano ovunque molto sicure), durante il parto da madre hiv+, tramite aghi siringhe infetti. Usare il preservativo durante i rapporti sessuali riduce drasticamente il rischio di contagio (ovvio, non lo annulla perchè il lattice si può rompere, ad esempio). Se tu hai una polmonite, prendi un antibiotico. Se ti svelano che la probabilità di guarire è dell’85%, invece che del 100%, non lo prendi? Se ti dicono che può causarti un’allergia non lo prendi? Se viene lo stregone a raccontarti che gli antibiotici sono inutili e servono solo a quei diavoli delle aziende farmaceutiche per farci soldi non lo prendi?
Una sessualità consapevole è il punto di arrivo che ciascuno dovrebbe perseguire. Poi bisogna intendersi: il Papa ordina la castità assoluta prematrimoniale (e per certi versi pure matrimoniale), altri (ivi incluso, nel suo piccolo, il sottoscritto) sono più aperti. Dunque: cosa è una sessualità consapevole? Io penso sia quella che puoi realizzare dopo aver imparato cosa è l’esercizio della tua sessualità (e non la castrazione dei tuoi istinti "se no vai all’Inferno"), quali sono i rischi connessi con un esercizio troppo "libertino" e come tutelarti da questi. Certamente se non esci di casa non ti buschi la polmonite e nessuno ti prenderà sotto con la macchina; però se esci e cammini lungo la pista pedonale con una sciarpa ben acconciata, potrai vedere la primavera e l’autunno sbocciare con i loro colori.
Aggiungo questo: non mi piace il terrorismo psicologico dei facili richiami alla fine della civiltà e all’imbarbarimento dei costumi (che è il motivo per cui difficilmente potrei votare Grillo o Di Pietro) . Penso che ogni persona abbia il diritto di essere correttamente informata su qualsiasi tema e che abbia poi anche il diritto di decidere per suo conto. La vexata quaestio del profilattico, per me, sta tutta qua: è Cristiano (nel senso che risponde al compito di amare il prossimo come se stessi) per un capo religioso dettare norme (su basi di ragionamento discutibili) riguardo la salute fisica delle persone, agitando lo spettro della punizione divina? Che differenza c’è tra questi precetti e la proibizione delle trasfusioni che fanno i geoviti?
marzo 17th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Certo non lo si risolve, però almeno non lo si prende.
febbraio 24th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Mentana simbolo di informazione libera? La sua cacciata dovuta alle trasmissioni dedicate a Di Pietro? Non so. Grandi differenze tra Matrix e Porta a Porta non le ho mai notate: anzi, mi è sempre parso che la trasmissione di Canale 5 si fosse semplicemente accodata alla scia di Vespa, cercando di superarlo sul suo stesso terreno. Alternanza tra temi pesanti e puntate “sceme”, pubblicità ai film di Natale e alle fiction di rete mascherate da approfondimenti sui temi più impensabili, molta cronaca nera e politica solo quando tocca. Dal punto di vista editoriale ipocrita equidistanza da qualsiasi tema, tendenza a sfruculiare su dettagli morbosi e acchiappa-audience, domande banali e poco incisive ai politici invitati (tutti sempre e immancabilmente trattati con guanti bianchi). Se questo tipo di televisione può dar fastidio a qualcuno, questi potrà forse essere il telespettatore alla ricerca dell’approfondimento, non certo il Presidente di turno. Altrimenti stiamo messi proprio male.
Dal Corriere di oggi:
Enrico Mentana non sa dire esattamente «cosa si è incrinato» nel rapporto con Mediaset ma ribadisce che per lui il suo Matrix era «uno spazio aperto» mentre a Mediaset «forse alcuni ospiti piacevano meno di altri» e «Di Pietro può essere stata la penultima goccia che ha fatto traboccare il vaso» prima dello scontro per la diretta sulla morte di Eluana: Mentana lo ha detto intervenendo alla puntata dell’Infedele di Gad Lerner, dedicata alla crisi del Pd.
La diretta sulla morte di Eluana io non la volevo (non volevo nemmeno il Grande Fratello, se è per questo). Ho trovato orribili le trasmissioni di Vespa e Fede, quella sera: se ne reggeva a stento qualche minuto. In certi momenti l’unico programma adeguato sarebbe il vecchio monoscopio:
Non potendo ragionevolmente spegnere una rete, apprezzo di più chi ha continuato con l’orrore quotidiano, invece di imbastirne seduta stante uno ancor peggiore e straordinario.
febbraio 17th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Quelli che lamentano la “giustizia ad orologeria” per la condanna di David Mills (il legale inglese che si è cuccato quattro anni e rotti per corruzione), in realtà ridono sotto i baffi: la disfatta di Cagliari, con la conseguente implosione del PD, maschera la portata di un evento potenzialmente dirompente per il nostro Silvietto. Perchè, Lodo Alfano o meno, la cosa sta così: l’avvocato Mills è stato riconosciuto (in primo grado) colpevole di aver intascato 600000 dollari per fornire falsa testimonianza (a favore della difesa) in due processi a carico di Berlusconi.
La domanda banale del cui prodest porta ovviamente in una direzione assai chiara, gettando le ombre che deve gettare sulla figura che sappiamo. Nel consueto paese normale* quella figura si sarebbe già fatta da parte, pur di non danneggiare la sua parte politica. Qui da noi, come è ovvio, niente: il solo sospetto di avere stuprato qualcuno ti vieta i domiciliari (ovvero ti condanna senza processo), mentre una sentenza di corruzione è una medaglia da appuntarsi al petto.
Nulla sarebbe successo nemmeno se in Sardegna Soru fosse stato portato in trionfo per tutta la Costa Smeralda tra ali di folla plaudente e festosi sventolii di palme. Volete mettere, però, che rottura di scatole in meno: le dimissioni di Veltroni saranno la prima notizia di ogni TG per giorni, mentre il caso Mills scivolerà inesorabilmente tra le brevi.
*ok, è un’espressione che fa venire l’orticaria anche a me; altre non ne avevo, però. Perdonatemi.
febbraio 17th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Mentre Soru cola a picco, e con lui anche il PD modello Unione (non basta più nemmeno raccattarsi i cespugli e non avere la Lega tra i piedi per battere la destra), io penso alle Ronde Padane.
A molti sembrano la panacea, la risposta al bisogno di sicurezza dei cittadini: una risposta gratuita, ovviamente –perchè non ci stanno i soldi per la polizia vera. Molti in buona fede, alcuni pensando di fare giustizia, qualcuno solo per smania di menar le mani: ora avranno tutti uno scopo, un motivo per passare qualche serata fuori casa credendosi utili alla collettività. In teoria dovrebbero solamente “presidiare il territorio”: bighellonare con torce e telefonini, avvisando le forze dell’ordine in caso di pericolo. Disarmati.
Finchè un giorno, incontrando un gruppo di soggetti poco raccomandabili e magari alticci, voleranno parole grosse, si passerà alle vie di fatto: chissà, uno di questi cittadini intraprendenti ci resterà secco. E come rifiutare, allora, la concessione di un’arma a questi prodi? Prima un piccolo spray urticante, poi un manganellino (“mò guardi, è leggerissimo; ci fa il solletico, ci fa!”), alla fine il revolverino…
febbraio 9th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Vittorio Zucconi, dal suo blog:
Quando si agisce per sondaggi, per diversivi o per demagogia, la “difesa della vita” può diventare il giorno dopo “un’apologia della morte”, magari di fronte al prossimo “rumeno assassino” e alla conseguente collera popolare. Uno Stato che entra nel letto dei pazienti (o degli amanti) naturalmente “a fin di bene”, che è sempre stata la giustificazione di tutti gli orrori della storia e il fondamento di ogni totalitarismo, tende a non uscirne più, perchè questa, di essere invadente, è la natura di ogni Stato, se non viene fermato sulla soglia. Soltanto in Italia chi si proclama “liberale” può non vederlo. Questo, oltre il calvario di una famiglia, è ciò che in queste ore disperanti è in gioco anche per coloro che dicono di non avere opinioni sulla signorina Eluana Englaro e si credono fuori dalla tragedia. Non lo siamo.
Berlusconi dice che, al posto di Beppino Englaro, non “staccherebbe la spina” (espressione orrenda, ma forse appropriata): poichè egli è naturalmente giusto e virtuoso, il dubbio non gli appartiene.
Nessuno di noi può dire, in coscienza, cosa farebbe in una situazione del genere: il signor Englaro conosce sua figlia, da 17 anni soffre per lei. Io gli riconosco il diritto di decidere. Casi come questi dovrebbero essere lasciati alla valutazione congiunta dei medici e dei familiari del malato, quando non sia possibile accertare direttamente il volere di quest’ultimo. Ben venga il testamento biologico, comunque.
Per qualcuno la vita appartiene a Dio; per altri appartiene all’individuo che la sperimenta ogni giorno: è necessario rispettare entrambe queste posizioni.