Tanto ‘pe canta’…

marzo 20th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Dopo quello che ho visto ieri sera ad Anno Zero sul dramma del tessile di Prato (Heike: batti un colpo…), mi sono ritirato sbigottito e preoccupato nel fido lettino.

Ma questa mattina forte e paterna è giunta una voce di ottimismo:

Crisi

Pensate che addirittura vogliono copiarci il piano casa: chissà quanto incasseremo per il copyright dell’idea.

Insomma, visto che tutto va benone, cantamo tutti insieme l’inno di questo nostro tempo:

E unduetrè…

Siamo la crisi più bella del mondo…

paràparà

e ci dispiace per gli altri,

che sono tristi,

che sono tristiiii

perchè non sanno più

cos’è il lavor…

Della burocrazia Celeste

marzo 18th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Ovvero: corollario al post precedente

 

26 torcello Oggi mi veniva un po’ da ridere a pensarmi, nel giorno del Giudizio Universale, interrogato dal Padreterno sul buono o cattivo uso del preservativo fatto in vita. Certo dopo quel dì ci sarà l’Eternità, ma pensatevi la gente in coda in attesa del suo turno! Questi, nudi e crudi tutti in piedi; mentre tu, al cospetto della cattedra divina, a disquisire con un filo di voce se quella volta con tua moglie sulla lavatrice lei era in un periodo fertile e quindi il preservativo ha impedito una potenziale fecondazione (e mica puoi contraddire, chè l’interlocutore è onniscente e verace per definizione), aggiungendo un altro gradino alle scale della tua discesa verso l’Ade.

Secondo me ci vorrebbe uno snellimento nelle procedure, magari eliminando una serie di regole farraginose e di peccati francamente ridicoli: credo che il Signore ci ringrazierebbe per la riduzione del carico di lavoro e delle liste di attesa e magari ci guarderebbe con occhio più benevolo. A chi indirizzare questa prece? Qual è il santo della semplificazione normativa?

Il ritorno del MinchioPadanus

marzo 11th, 2009 § 1 comment § permalink

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persona_1_202 L’Homo Nordicus (alias Leghista Doc) è la sottospecie politica che oggi va per la maggiore: radicato sul territorio, maschio e virile, sempre pronto alla difesa della nostra gente. Niente a che fare con il gracilino Homo Rubrus (alias Amico Democratico), sempre alle prese con i suoi dilemmi morali e con i mal di pancia a causa di qualche corrente (d’aria).

Del resto, all’Homo Nordicus si richiede un solo tipo di ragionamento, piuttosto terra terra:

1. Le cose in Italia non vanno bene

2.  Siccome non può essere colpa dell’operoso popolo padano

3. allora è colpa degli immigrati (o dei rom o dei comunisti)

Badate bene che questa forma mentis non è in alcun modo legata al momento contingente, bensì connaturata al pensiero leghista, che sempre necessita di una capro espiatorio, di un soggetto debole e poco tutelato su cui scaricare l’ansia e la paura. In tempi più antichi, infatti, la Padania era abitata da una specie di leghista più rozza e senza fazzoletto verde, con il chiodo fisso del terùn: il terùn che ci porta via il lavoro, il terùn che porta degrado, il terùn che porta la mafia. Questo Homo MinchioPadanus si è fortunatamente quasi estinto, soppiantato dalla subspecie SemperDùr, anche detta Bossiana: qualche esemplare, però, ancora abita la pianura e colonizza le amministrazioni locali. E’ il caso del mio (purtroppo) conterraneo Daniele Stival, consigliere regionale del Veneto.

Godetevi questa perla di minchio-leghismo: in previsione dell’apertura della stagione turistica, la Lega boccia la proposta di impiegare i militari per pattugliare le spiagge sul litorale veneziano. "Nelle ronde volontarie – spiega il consigliere regionale Daniele Stival – ci sono meridionali, ma sono da anni integrati con la realtà locale. L’esercito porterebbe invece meridionali che non hanno nessuna conoscenza del nostro territorio. Meglio a questo punto difenderci da soli."

Vita e opere di Cjarlèt Bodlèr

marzo 4th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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asta44_236 Poeta chioggiotto del secondo Ottocento, Cjarlèt Bodlèr (1840-1909) è ancora quasi uno sconosciuto per il grande pubblico, forse a causa del fatto che tutte le sue liriche sono scritte in un pastiche molto personale tra dialetto locale e italiano. Fu invece un intelletto notevole, attento alle novità letterarie del periodo, anticipatore di molte tematiche dei movimenti letterari di fine secolo, dal decadentismo al futurismo. Pioniere, mediante i suoi famosi sprissombrete, nell’uso di sostanze psicotrope come chiave per aprire la mente all’esperienza poetica (naturalmente intesa in senso precipuamente dionisiaco); portavoce di rara intensità della sofferenza individuale elevata a metafora della condizione umana (si veda la notevole “el mal de gola”), Cjarlet Bodler fu questo, ma non solo. Molti lo considerano infatti un precursore delle mode e delle tendenze come le intendiamo oggi: la sua chioma fluente e ribelle, impastata dal salmastro (gli amici amavano definirlo “lercio caveòn”), costituì l’inarrivabile archetipo per i lirici della Scapigliatura. Autodidatta, visse tutta la vita a bordo della sua barca, scrivendo  rime struggenti su fogli per incartare il pesce. Sparì tra i flutti il 4 marzo 1909, durante una notte di burrasca: la mattina dopo il mare restituì solamente la cesta con le sue poesie. Felice intuizione, dunque, quella del primo curatore della silloge, che volle chiamarla “I fiori del mare”. 

In occasione del centenario della scomparsa di questo Autore dimenticato, vogliamo presentare uno dei suoi testi più significativi, la canzone L’abbrasso.

 

L’abbrasso

(dalla raccolta “I fiori del Mare”)

Ti, co quea boca

verta

che par te me ciami ancora,

come chea prima volta;

ti, che te agiti e te remeni

ta le me brassa,

più de come te fasevi

ta le onde schiumanti,

poco fa;

ti, che de l’ultima luse sospirando

al siel,

poi te cheti.

Te si’ morto, a la fin,

pesse maedeto: te vedarà,

stasera,

che bel brodeto!

                               (Cjarlèt Bodlèr)

Rubare ai poveri

novembre 5th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Il Comune di Milano, oramai travolto dalla crisi, ha deciso di finanziarsi con l’accattonaggio. Da oggi chi si diletta a mendicare in piazza è avvertito: oltre a dover pagare 500 euro avrà sequestrato il frutto dell’elemosina. Niente paura per i milanesi onesti: le bustarelle si potranno giostrare come prima.

Lodo Terùn

luglio 22nd, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Una bocciatura è un brutto affare, si sa: non solo per chi viene rifiutato, ma anche per la famiglia, su cui il contraccolpo psicologico si fa inevitabilmente sentire. Certamente un padre comincia a porsi una serie di interrogativi angosciosi, rimette in discussione il suo metodo educativo, si colpevolizza e si domanda se abbia fatto tutto ciò che poteva per evitare il triste accadimento. Questo clima poco sereno inciderà anche sull’ambito lavorativo dell’ipotetico genitore: e se costui fosse un politico impegnato in compiti gravosi e di grande responsabilità verso il Paese? E’ tollerabile che una avventata decisione di magistrati (sì, perchè anche gli insegnanti giudicano gli alunni) spesso comunisti e magari addirittura terroni possa distogliere chi ogni giorno si batte per il bene di noi tutti dalle cure della res publica?

Onde evitare una fattispecie di evento così perniciosa per la collettività, sarà presentato oggi in Parlamento un provvedimento che azzera le bocciature per i figlioli dell prime 40 cariche dello Stato (quindi i presidenti della Repubblica, di Camera e Senato e del Consiglio, i ministri tutti e qualche sottosegretario sorteggiato direttamente a Palazzo Chigi). Il provvedimento, denominato Lodo Terùn (dal nome del primo firmatario, il senatore della Lega Nord Biagio Terùn) è frutto del solito eccellente lavoro di cesellatura ad opera del ministro Calderoli: nella sua prima formulazione, che prevedeva il blocco delle bocciature solamente per i figli di ministri il cui cognome iniziasse per B e finisse per i, era infatti stato tacciato di legge ad personam per Umberto Bossi e dunque ritirato. Calderoli ha assicurato al suo elettorato che sarà comunque mantenuto il diritto per gli scolari del Nord di essere giudicati solo da un loro pari per latitudine ed in dialetto locale.

Notizie Flash

luglio 12th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Dalla sede ANSiA di Roma:

Preoccupante calo di criminalità nel Belpaese. A denunciarlo, allarmata, una nota della Federazione Nazionale della Stampa rivolta al Governo: “In una società mediatizzata come la nostra, in cui è impensabile riuscire a mettere in piedi un telegiornale solamente con servizi sulle vacanze vip, diventa fondamentale l’apporto della Cronaca Nera. Registriamo purtroppo come i delitti di particolare efferatezza, così copiosi e truculenti con il precedente esecutivo Prodi, si siano improvvisamente arrestati all’indomani delle elezioni di aprile. La situazione si è ormai fatta insostenibile: siamo giunti al punto di aver dovuto importare dalla Spagna il Giallo dell’Estate 2008. Senza contare la concorrenza sleale di paesi emergenti come la Cina che, grazie alla sua eccessivamente numerosa popolazione, preme sui nostri confini con centinaia di casi di Nera (spesso taroccati: si pensi alla vicenda di Ko Gne) a bassissimo costo. Spiace notare come, ancora una volta, il nostro paese stia perdendo terreno rispetto al resto d’Europa anche in materie in cui si era sempre distinto nel primeggiare. Chiediamo pertanto al Governo ora in carica di adottare al più presto le misure necessarie a sanare questa grave emergenza.”
Pronta la risposta dell’Esecutivo che, per bocca del suo portavoce, ha chiarito come non ci sia stato nessun reale intervento del Governo per scoraggiare concretamente questo genere di crimini, ma che la loro riduzione è unicamente da ascriversi alla sconsiderata azione della lobby del Sindacato Ladri e Assassini, il quale ha ottenuto (nella scorsa legislatura) di poter inserire nel rinnovo del Contratto di Lavoro una clausola con effetti perversi. Secondo il dettato del nuovo contratto, difatti, i criminali iscritti al sindacato possono effettuare le ferie in blocco nel periodo giugno-settembre e non son più obbligati, come sempre accaduto in precedenza, a scaglionarle nel corso dell’anno solare. Da parte sua, ha concluso il portavoce, il Ministro dell’Economia Tremonti è già impegnato per risolvere la questione con una Legge Quadro di riordino del settore che verrà presentata a breve in Parlemento.

Lo strano caso di Mr Mondella

luglio 4th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Ancora notti di calura ed insonnia. Notti passate a fuggire lenzuola appiccicose, cercando rifugio negli scarsi refoli di vento regalati dalle finestre aperte. E mentre le lancette della sveglia sembrano sempre al medesimo posto, l’unico passatempo diventa lasciare la mente a vagare tra le camere del mio cervello, lanciata alla cernita delle ragnatele che ci son rimaste. Da queste attività, che oserei definire speleologiche, emergono cose bizzarre: brandelli di date difficili da collocare, immagini infantili ormai sfocate, persino la reificazione di personaggi romanzeschi da tipico post-peperonata. Così mi trovo a pensare a “I promessi sposi”: perchè mai? Ah, insondabili percorsi cerebrali! Potremmo pensare la faccenda una variante del già riportato effetto catalitico della doccia: in questo caso però, la funzione maieutica della situazione non determina speculazioni filosofiche, bensì metaletterarie. Perciò ora vi cuccate tutto ‘sto misero pistolotto sudaticcio sul Manzoni e sul suo capolavoro.

Dunque la cosa prende avvio da una folgorazione: mancano i padri! Ovvero, in tutto il malloppone le figure paterne sono quasi assenti: l’unica di cui ho memoria è quella del padre de la sventurata rispose, Gertrude. Tra l’altro, praticamente un orco. Per il resto Renzo è orfano, a Lucia resta solo Agnese, di Don Rodrigo non ci è dato sapere. Si dirà: nel XVII secolo la vita media era quel che era; aggiungiamoci una pestilenza ogni tanto e qualche scaramuccia tra vicini focosi. Ecco fatto! I padri morivano, questa è la verità.
Uhm…e se invece dietro tutto ciò si celasse una motivazione puramente psicologica legata alla biografia dell’autore? Se nella Milano del primo ottocento fosse esistita una “Novella 2000″ , avrebbe potuto campare per diverse edizioni con i gossip sul pio Alessandro: uno su tutti che il conte Manzoni non ne era il vero padre. Perciò forse il nostro si portava dietro un Edipo irrisolto. Questa spiegazione vi pare tirata per i capelli?
Ecco pronta l’alternativa. Il demiurgo della soap di Lecco era rimasto imbrigliato dalla trama del suo stesso romanzo. Pensate al padre di Lucia. Immaginatevi questo pover’uomo: già l’essersi fatto accalappiare da Agnese non fa del signor Mondella quel che si direbbe un’aquila. Oh, Agnese! La donna più intrighina e petulante in Lombardia e dintorni: chi spinge Renzo tra le grinfie di Azzeccagarbugli? chi fa sì che Lucia corra dritta dritta dalla monaca di Monza? chi organizza il disastroso matrimonio segreto? In secondo luogo, da questo connubio salta fuori nientepopodimenoche Lucia, il paradigma della prefica: non passa momento che non stia a piangere o pregare; come la metti sta, non muove un dito nemmeno se minacciata. Per finire, il genero: Renzo Tramaglino, il plurivincitore del concorso “Babbeo of the year” per Lecco e provincia. Più inetto di Zeno Cosini (per rimanere in ambito letterario), in ogni situazione riesce sempre a scegliere la cosa meno sensata da fare.
Ecco, di uno come Mr Mondella nemmeno Manzoni poteva tollerare le sofferenze: per ragioni di coerenza intrinseca della vicenda sarebbe stato costretto a lasciarlo affondare con una pietra al collo in quel famigerato ramo del lago di Como. Deve aver pensato, allora, di soffocarlo in culla, espungendolo dall’opera. Un chiaro caso di eutanasia letteraria.

P.S.: Mi sorge ora un dubbio ulteriore: e se il padre di Lucia fosse, in realtà…Padre Cristoforo? Perchè questo spiegherebbe la confidenza un po’ sospetta con Agnese e quel suo avere tanto a cuore la sorte di Lucia; nonchè il motivo per cui cerca di allontanare il più possibile Renzo dall’amata…

La stagione delle quote viene e va

maggio 16th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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L’idea-guida della mai abbastanza vituperata legge Bossi-Fini, che dovrebbe regolare l’immigrazione verso il nostro paese, è molto semplice: vendita per corrispondenza di esseri umani. Infatti può ottenere un permesso di soggiorno solo chi ha lavoro e alloggio. Quindi, immaginiamoci una cosa così: hai bisogno di una badante per il tuo nonnino. Chiedi al consolato/ambasciata, il quale ti invia un catalogo stile Postalmarket con foto e descrizione di competenze e precedenti esperienze delle persone disponibili. Magari ci sono anche le offerte speciali, il sottocosto, il sotto-sottocosto e via delirando.
Fai il tuo ordine e speri: se hai la ventura di rientrare nel ristrettissimo numero di quelli che ottengono di farsi accettare la domanda, grazie all’ausilio di Speedy-Gonzales inviato alle Poste quando si apre la stagione delle quote, ti arriva a casa un bel pacchetto con dentro la signora prescelta. Ah, in aggiunta devi fare una trafila di mesi e mesi con rimpalli reciproci da uffici di varia natura. Nel frattempo, magari il nonnino non c’è più.

Voi scegliereste una persona così importante per la vostra famiglia senza averla mai conosciuta? Sareste disposti ad aspettare tutto questo tempo, rischiando di rimanere con un pugno di mosche perchè la vostra domanda è la numero 170001? O ricorrereste, da buoni italiani -per una volta a ragione-, all’arte dell’arrangiarsi? Perchè questo è ciò che accade ogni giorno: lo so per esperienza diretta.
In conclusione: tutti si rivolgono a persone già sul suolo patrio, anche se irregolari. Poi cercano, se hanno cuore, di regolarizzarle.

La Bossi-Fini è uno specchietto per le allodole che serve soprattutto a trasferire alla discrezionalità della polizia la scelta di espellere gli irregolari: nessuno farà mai rimpatriare una badante, con buona pace dei proclami di Tosi o di Maroni sulla “tolleranza zero” (anche questa è esperienza personale). Come è possibile espellere più di 600000 lavoratori? E tutti gli anziani improvvisamente senza sostegno? I figli potranno assentarsi dal lavoro per accudirli?

Ieri sera ad Anno Zero Castelli si è riempito la bocca con queste fanfaluche, spesso condite dal suo sarcasmo volgare. Solo ad un certo punto ho pensato gli si fosse acceso un neurone: gli ho sentito dire le parole cultura e integrazione; addirittura ha usato l’aggettivo “complesso“. Speriamo in un’illuminazione più duratura.

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Now playing: Franco Battiato – La Stagione Dell’Amore
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Berlusconi IV

maggio 7th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink

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Nani e Ballerine

Poi, beh: sta a loro smentirci.

Giudizio complessivo: salvo Frattini e quelli che non conosco (Gelmini, Alfano). Maroni rimandato. Bocciati gli altri.

Premio peggior ministro a botta calda: ex-aequo Calderoli-Carfagna.

Premio minestra riscaldata: Tremonti.

Premio un alito di boria: il trio Sacconi-Brunetta-Tremonti.

Premio macomecaspitat’èsaltatoinmenteSilvio: Brambilla (alla Sanità come sottosegretario: il ministero non esiste più).

Premio ministero contentino così non scassi ancora: Rotondi (ministero per l’attuazione del programma).

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Now playing: David Gilmour – Comfortably Numb (Live 2001)
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