gennaio 23rd, 2008 § Commenti disabilitati § permalink
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Diciamo che siete in ospedale per assistere un parente malato. Diciamo che state lestamente scivolando verso la stanza del vostro congiunto dopo aver avvisato un infermiere che il vicino di letto, preda di un delirium tremens da astinenza alcolica, si rivolge al crocifisso appeso al muro pensando sia un televisore acceso, quando vi scoprite a sorridere osservando la camera di tre vispi vecchierelli immobilizzati da qualche anca o menisco consunti. Vi pare che discutano amabilmente, quasi fossero antichi amici nel salotto di casa. Il vostro cuore si apre a pensieri di serenità: le passeggiate in piazza, le bocce in compagnia, la briscola… Insomma, la terza età vissuta con serenità nel tempo che fugge.
Ecco: mettiamo che vi capiti quest’esperienza. Un consiglio, permettete: allontanatevi immediatamente da quel luogo! Non indugiate in quell’apparente idillio! O, almeno, cercate di tapparvi le orecchie. Potreste altrimenti scoprire che i loro garruli cinguettii altro argomento non hanno che la ricerca del supplizio economicamente più vantaggioso per sopprimere criminali extracomunitari. Vorreste cogliere questa perla: “Neanche l’acciaio del proiettile, meritano di far spendere…”? O vi piacerebbe sentirli passare a disquisire di pali e delle modalità per utilizzarli alla bisogna?
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Now playing: N. Fabi, E. Bennato – Non è amore
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gennaio 15th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink
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Non ho grande simpatia per la figura di Benedetto icsvui (come papa, perchè viceversa l’omino tedesco che parla in italiano crucchizzato mi pare una buona persona) e penso che chi legge questo blog lo sappia, però mi sfugge il motivo di tutta la mobilitazione di questi giorni alla Sapienza.
Temete uno stato confessionale cattolico: può essere la migliore risposta quella di farci sembrare uno stato confessionale ateo?
Si apre l’anno accademico, viene invitato a parlare il capo di una religione molto importante? Bene. A me la cosa non piace, credo pure che in questo momento non sia una mossa intelligente. Punto.
Un gruppo di docenti ha manifestato la sua contrarietà con una lettera? Bene. Mi sembra un’ottima iniziativa, sottoscrivo le loro parole. Punto.
Ma
un’occupazione dell’Ateneo per questi motivi non è una violenza verso la libertà di espressione? Non è giustificare i mentecatti che piangono ogni giorno “gli eccessi del laicismo”?
Non è reificare parole vuote come appunto
laicismo?
Non abbiamo già abbastanza Luca Volontè?
gennaio 1st, 2008 § Commenti disabilitati § permalink
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Vroom Vroom!
Tip, tap, tip, tap…

Bum! Fiiii….
Tip, tap, tip, tap…
Bum!
Booom!
“Sembra di stare a Kabul!”
Fiii…
Bum!!!
Boom!!! Fiii…
“Buonasera, avete prenotato?”
“Bene, prego, di qua”
“Ah, ah, ah…”
Din, din…
“Un piatto di antipasti di prosciutto?”
Crunch, crunch…
chomp…
chomp…
“ah, per il dolce avete già deciso? Fossero tutti come voi…”
“Per voi i 4 caffè neri?”
“Grazie a voi, Buon Anno!”
Bum! Boom!
Fiii….
Tap, tap, tip, tap
Bee, beee….
“Ah, eccoci nel gregge verso Piazza Unità…”
“Eh, Buon 2008, Trieste!”
“Buon anno, muli!”
CIN CIN
BUMBUMBUM BOOM!!!!!!!!!
Fiiii…..Fii….Fifiiii….
BABOOM!!!!!!!!!
FIII…..etc.etc…
Pumpumpum
“Beh, già finiti?”
“Brisgittebardòbardò…brisgittebardòbardò…aeiou ipsilonne…sasuelaaa sasuelaaa….
Miao miao miao miao miao
“Però, ebbasta co ‘sto miao!”
“Vai Trieste, siete straordinari, viva il 2008…”
“Sè, vabbè, ma nun ce sta nemmeno un bar aperto per un caffè?”
Vroom, vroom
Zzzzz Zzzz
Zzzzz
Zzzzz
Zzzz
dicembre 31st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Questa sera a Venezia, per rinnovare le fruste cerimonie di fine d’anno, han ben pensato di organizzare
che, detto in soldoni, altro non è se non un “bacio collettivo” in Piazza San Marco.
Niente di nuovo o di originale, a ben vedere. Quindi, perchè tanta acrimonia (vedi titolo)?
Perchè tra gli organizzatori ci sono persone in grado di dire queste cose:
“Vogliamo che Venezia diventi la quinta immagine del Capodanno che passa nei tg e nei media di tutto il mondo, insieme a quella di Sidney, Londra, Parigi e New York – spiega Marco Balich, direttore artistico di ‘Venezia Marketing Eventi’, ente che organizza la kermesse, e già ideatore e produttore delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Torino – Abbiamo proposto un format, un gesto che si ripeterà ogni anno, legato al concetto di Venezia come città romantica e capitale della pace e dell’amore universale: il bacio. A Piazza San Marco ci saranno 60 mila persone che parteciperanno a questo bacio collettivo per un’immagine che girerà il mondo. Il bacio è un gesto meraviglioso, che appartiene agli anziani e ai giovani e che toglie quell’aggressività che a volte è protagonista negativa del Capodanno nelle città”.
Il format… il concetto di Venezia come capitale della pace e dell’amore universale…
Capite?
Dopo ciò, lasciatemi un augurio di sana intolleranza (cosa volete, è il centesimo post, è l’ultimo dell’anno):
spero in una squadriglia di piccioni bombardieri
equipaggiati di bombe al guano impoverito
che possa raggiungere gli autori di queste perle verbali
Così, pacatamente, come piace a noi…
N.B.: Per la cronaca, nemmeno mi sogno di partecipare; questa sera sarò a Trieste.
dicembre 21st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Mi ricordo molto bene della vicenda di Pietro Maso, il ragazzo di Verona che uccise i suoi genitori all’inizio degli anni novanta. Grazie a dio allora non c’era Porta a Porta, perciò ci risparmiammo alcuni dettagli truculenti. Fu un episodio che mi lasciò davvero sgomento, forse anche perchè ero bambino. A distanza di tanti anni, di Maso si erano perse le tracce. Oggi, i quotidiani riportano a galla la sua vicenda, con titoli di questo tenore:
Uccise genitori, ora ha trovato l’amore
Io ci vedo tanta voglia di gogna e nessuna notizia.
Amiamo difendere i supposti valori cristiani, poi però ci piace sputare su chi già è stato crocifisso.
Il che non giustifica Maso, nè annulla le sue colpe o vuole far intendere che non debba scontare la sua pena.
Soltanto, lasciamolo in pace.
dicembre 12th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Prefazione:
Un po’ ovunque si è scritto, letto e sentito di Daniele Luttazzi e della
prematura e improvvisa scomparsa di Decameron dal palinsesto di la7, che la rete ha motivato con le offese rivolte a Giuliano Ferrara, da diversi anni collaboratore del canale Telecom. Quindi molti e più bravi di me hanno già commentato a sufficienza, anche semplicemente in ambito blog (segnalo almeno
Leonardo, tra tutti).Ne scrivo anch’io come piccolo segno di solidarietà verso Luttazzi (che ovviamente non ne ha bisogno e manco sa che esisto) e perchè la cosa mi ronza in testa da giorni ed in qualche modo la devo cacciare fuori.
Premessa:
Tutti conosciamo Daniele Luttazzi, sappiamo
cosa dice e
come lo dice. La7 lo sa, lo sapeva da ben prima di Decameron. Luttazzi è comico intelligente e spesso esilarante, uno che sa cogliere spunti satirici come pochi e che li svolge con grande acume e inventiva. Il suo umorismo tocca diversi registri, senza negarsi una notevole dose di grevità. Anzi, diciamo pure che gli piace proprio indugiare su certi temi che possono anche disturbare -personalmente, spesso mi disturbano.
Certe volte l’argomento
scatologico e quello sessuale sono funzionali e suscitano non solo la risata, ma anche una riflessione; in altri casi, non li trovo molto pertinenti.
Nel complesso, Decameron mi pareva più ricco di questi ultimi aspetti (presenti in pezzi da novanta come Rabelais e in tutta una tradizione letteraria che credo arrivi fino ai lirici greci antichi) di quanto non lo fosse di invettiva “pensata”, però tutto sommato non mi dispiaceva. Insomma, finchè è durato l’ho guardato volentieri.
Svolgimento:
A questo comico molto noto, di cui tutti conoscono le modalità espressive, la7 (rete di proprietà Telecom, di piccoli ascolti ma di programmi interessanti e tendenzialmente alternativi al famigerato
duopolio) propone un programma in seconda-terza serata. Gli dà carta bianca.
Fermiamoci e rileggiamo:
gli dà carta bianca. Sa, dunque, che Luttazzi può pure, volendo, usarla a mo’ di carta igienica…
Il programma parte, vanno in onda 5 puntate: tutte molto Luttazzi-style, ovviamente. Del resto, il titolo rimanda ad un’opera
piuttosto boccacesca e il sottotitolo è ancor più esplicito:
politica, sesso, religione e morte. Il gradimento del pubblico è alto: quasi 3 milioni di spettatori, per la rete e la collocazione oraria, sono molti assai. La quinta puntata viene pure replicata, tutto sembra continuare senza scossoni.
Improvvisamente, fulmine a ciel sereno, la notizia della cancellazione. Ufficiale motivazione le offese a Ferrara, scagliate durante quest’ultima puntata: la rete non ritiene corretta l’invettiva nei confronti di uno della propria stessa
famigghia (televisiva, s’intende). Ovvero: i panni sporchi non si lavano in pubblico. Su questo punto avrei già qualcosa da obiettare, ma lasciamo perdere le riserve sull’
aziendalismo a prescindere.
Prima di farmi un’opinione della faccenda, vado a rivedermi il pezzo incriminato: in effetti il buon Daniele ci va giù pesante, ma ha raggiunto maggiori vette dissacratorie (per esempio verso la Chiesa, verso Silvio, verso…un po’ tutti) senza suscitare nemmeno un refolo di vento.
Lo stesso
Ferrara scrive una lettera a Repubblica in cui afferma di non aver fatto la danza dei 7 veli perchè il direttore di rete gli consegnasse la testa del nuovo Battista. Beh, insomma, finge di fare queste affermazioni, mentre l’esegesi corretta (tra gli strali al nostro tempo ateo e quelli all’intellighenzia di sinistra) è:
oh Luttazzi, piccolo cafoncello, ben ti sta!
Può darsi che Luttazzi abbia esagerato e che a Giulianone sia rimasto sul gozzo ciò che ha detto, però non mi vengano a dire che il motivo della chiusura di Decameron sta in quella battuta. Non ci credo proprio.
Solo, vorrei capire quale sia la ragione reale. Al momento non ci arrivo.
dicembre 8th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Quando accadono tragedie come quella della Thyssenkrupp di Torino, giornali e televisioni si riempiono delle parole delle vittime. E la controparte? Avete visto comparire qualcuno dei “vertici” dell’azienda? Qualcuno che avesse il coraggio di prendersi la responsabilità della fabbrica che gestisce?
Mi fanno venire in mente la megaditta fantozziana: gente che vive in un lontano empireo non ben definito, intangibile e irraggiungibile; magari cialtrona e senza dignità, ma circondata dalla rispettabilità che i tanti dindini in genere assicurano.
Non mi sembra bello, nè istruttivo.
novembre 6th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Oggi è morto Enzo Biagi. Un giornalista onesto. Non amo le commemorazioni con parole altisonanti, perchè spesso nascondono l’ipocrisia dell’atto dovuto. Nemmeno Biagi amava uno stile alto e vuoto: usava pochi aggettivi e frasi secche, corte. Molti fatti, poca interpretazione. In questo senso è stato davvero un grande professionista, sempre chiaro e limpido, mai accondiscendente -almeno da quando ho iniziato a leggere qualche suo pezzo. Per onorarne a pieno la memoria bisogna dire che alle volte risultava noioso, particolarmente in video, forse proprio a cagione dello stile piano e semplice che dava all’esposizione; ma da ogni intervista o servizio sapeva cavare spunti originali.
Leggere i suoi editoriali -dopo averli sfrondati dalle citazioni- era trovare un’analisi lucida e senza retorica del
fatto del giorno avanti, quale solo Montanelli sapeva far meglio.
Qui, quel che scrisse sul Corriere per il suo rientro in tv, con Rotocalco Televisivo.
Qui, con la consueta maestria, Michele Serra.
novembre 1st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Dal Corriere online di oggi, un vero e proprio inno all’arte di arrangiarsi (di cui evidentemente non siamo maestri solo noi italici):
Gli eredi dell’autore del personaggio vorrebbero il copyright sullo yodel dell’uomo scimmia. No dalla Ue
Quindi, se mi capitasse di frantumarmi l’alluce sullo spigolo di un mobile (uno degli accidenti più dolorosi che si possano esperire) e producessi un ululato stile-Tarzan, dovrei temere che spunti un omino-SIAE a contestarmi una contravvenzione per violazione del copyright?
E posso brevettare anche lo sbadiglio-grugnito sonnacchioso del risveglio come creazione mia peculiare, e ricavarci denari?
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Now playing: George della giungla
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ottobre 14th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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In un mondo senza Mastella e Caruso, senza Dini e Giordano
non dovrei cercare riparo nel PD: ci sarebbe un partito di sinistra vera (non apriamo la questione di cosa veramente sia
di sinistra, per favore: facciam finta di saperlo), cui delegare le mie istanze per un Paese migliore. Purtroppo questo mondo non è mai stato come lo vedeva il buon vecchio Pangloss, perciò ci dobbiamo arrangiare con quel che c’è.
Non sono mai stato entusiasta di questa cosa del Partito Democratico e, nel mio piccolo in mezzo ai molti incisi, l’ho scritto già. Non contesto l’idea che ci sta sotto, che mi pare buona, quanto la realizzazione pratica: un insieme molto eterogeneo di posizioni, in cui c’è spazio per la Binetti e per Veltroni, per Follini e per Fassino. Nondimeno, oggi mi sono diligentemente recato a votare, perchè credo nel valore delle Primarie come scelta dal basso -per quanto ciò è possibile- dei propri candidati e perchè ogni scheda imbucata è comunque un contributo allo sviluppo della società in cui vivi. Stavolta, poi, son giunto al seggio col cuore leggero: tanto chiunque vinca, per me va bene. Tra i candidati, molta gente sconosciuta e qualche concittadino impegnato nel “terzo settore”; plurindagati pochi, per fortuna.
Pur stimando abbastanza Veltroni, ho optato per
la Rosy: non condivido tutto quello che ha fatto e detto, però le riconosco l’impegno nella battaglia per i Dico e una grande pulizia di pensiero; pur essendo fortemente cattolica, ha dimostrato di rispettare chi non lo è; inoltre pare un Don Chisciotte contro i mulini a vento, perciò mi fa simpatia.
Aggiornamento in diretta (0.43): Però: più di 3 milioni! Naturalmente, per Forza Italia i dati sono “gonfiati”: Silvio, Silvio… A tener fede ai dati che arrivano in successione, Uolter ha fatto terra bruciata degli antagonisti: peccato, speravo almeno in un 30% della Rosy (ferma, allo stato attuale al 13 circa). Ora vedremo cosa nascerà da quest’assise di fine ottobre: chissà non ne esca una creatura abbastanza forte e con forti proposte, magari almeno un poco di sinistra.
Ah: come vedete bene, mai puntare sul cavallo che scelgo io…
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Now playing: Bobby Solo – Non c’è più niente da fare
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