Oggi è una bellissima giornata piovosa. Il cielo bigio, le nuvole sparse, le gocce sui vetri mi sollevano il morale e rendono lieve anche il piccolo trenino anteguerra (ex “treno Fanta“) che ci trascina verso una (immagino) bigia Trieste. Tra una scossa e l‘altra, mentre le dita sbagliano il tasto da pigiare, guardo l‘ombrello seduto accanto a me e immagino quanto debbo esser parso strano mentre camminavo sotto l‘acqua, poco fa: tutti gli altri raccolti sotto la cuspide protettiva, io armeggiante per proteggere dall‘acqua il mio bell‘ombrello chiuso. A certi oggetti ci si affeziona in maniera poco razionale e certamente per nulla funzionale: per quanto nell‘economia delle cose non conti alcunchè, ci rimarrei molto male se quello che definisco il mio “ombrello ufficiale“ fosse ferito a morte da un vento irrispettoso.
Ambrella
aprile 23rd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
BlogNewsScambio etico
aprile 2nd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
BlogNews Tempi di crisi e alti costi della politica. Come ottenere una migliore rappresentanza senza dover spendere un patrimonio? Basta un piccolo colpo di genio. Perchè non tornare all’antico, alle usanze dei nostri nonni? In momenti di magra, torna in auge il baratto: io ho le galline, ti porto le uova; tu hai la mucca, mi porti il formaggio.
Dunque, siori e siore: oggi ci vogliamo rovinare con un’offerta passesca!
AAA Offresi: Partito politico ampiamente referenziato, stabilmente allocato nei palazzi del Potere, causa crisi d’identità cederebbe ex-sindaco della Capitale brizzolato e belloccio, di trascorsi politici peripatetici ed infine in accelerata manovra centripeta, ammanicato con salotti buoni e alte gerarchie ecclesiastiche; da scambiarsi esclusivamente (anche con eventuale conguaglio in Teodem) con ex missino piazzato in congedo a presiedere il Parlamento, forse in crisi di visibilità e pericolosamente proiettato averso il fronte mancino, un po’ sbruffone ma simpaticamente amante dei tortellini, (almeno all’apparenza) laico e sostenitore di battaglie tradizionalmente de sinistra. Astenersi Casini(sti) e Mastelliani.
I Fantastici 4 del Pdl
marzo 31st, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
BlogNewsLeggo in giro che l’acclamazione di Silvio nostro a Re Presidente del neonato Regno d’Italia PDL è stata preceduta dall’approvazione dello Statuto : 4 soli voti contrari e 5 astenuti su 5820 presenti (favorevoli il 99,85%, dunque). Mi piacerebbe conoscere il nome dei 4 temerari, innanzitutto.
Diverse fonti citano poi l’estensione davvero regale del potere presidenziale:
Il presidente è a vita e rappresenta il partito, ne dirige il funzionamento e la linea politica e programmatica. Sceglie i 34 membri dell’ufficio di presidenza, sottoposti al voto del Congresso ma con una lista unica senza nomi alternativi. Convoca e presiede lo stesso ufficio di presidenza, la direzione e il consiglio nazionale. Ne stabilisce l’ordine del giorno, procede alle nomine degli organi del partito e assume le definitive decisioni.
Non fidandomi della stampa “comunista”, ho deciso di tentare una veloce sortita in territorio nemico: il sito del Popolo della Libertà. Cercavo questo famigerato Statuto, per potermi accertare delle norme ivi contenute. Beh, forse non hanno avuto tempo di metterlo, con tutto l’ambaradan del congresso; o forse io non sono stato capace di scovarlo, in mezzo alle foto di Silvius Triumphans: fatto sta che non ne ho vista traccia. Ed è bello pensare che questi si siano trovati, domenica scorsa, ad eleggere una persona ad una carica di cui ignorano estensioni e limiti (temporali e spaziali).
Piccola curiosità. Digitando su Gùgle i termini “statuto PDL”, il motore di ricerca così risponde:
Insomma, non ne sa niente neanche lui.
Della burocrazia Celeste
marzo 18th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Ovvero: corollario al post precedente
Oggi mi veniva un po’ da ridere a pensarmi, nel giorno del Giudizio Universale, interrogato dal Padreterno sul buono o cattivo uso del preservativo fatto in vita. Certo dopo quel dì ci sarà l’Eternità, ma pensatevi la gente in coda in attesa del suo turno! Questi, nudi e crudi tutti in piedi; mentre tu, al cospetto della cattedra divina, a disquisire con un filo di voce se quella volta con tua moglie sulla lavatrice lei era in un periodo fertile e quindi il preservativo ha impedito una potenziale fecondazione (e mica puoi contraddire, chè l’interlocutore è onniscente e verace per definizione), aggiungendo un altro gradino alle scale della tua discesa verso l’Ade.
Secondo me ci vorrebbe uno snellimento nelle procedure, magari eliminando una serie di regole farraginose e di peccati francamente ridicoli: credo che il Signore ci ringrazierebbe per la riduzione del carico di lavoro e delle liste di attesa e magari ci guarderebbe con occhio più benevolo. A chi indirizzare questa prece? Qual è il santo della semplificazione normativa?
Vita e opere di Cjarlèt Bodlèr
marzo 4th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Poeta chioggiotto del secondo Ottocento, Cjarlèt Bodlèr (1840-1909) è ancora quasi uno sconosciuto per il grande pubblico, forse a causa del fatto che tutte le sue liriche sono scritte in un pastiche molto personale tra dialetto locale e italiano. Fu invece un intelletto notevole, attento alle novità letterarie del periodo, anticipatore di molte tematiche dei movimenti letterari di fine secolo, dal decadentismo al futurismo. Pioniere, mediante i suoi famosi spriss e ombrete, nell’uso di sostanze psicotrope come chiave per aprire la mente all’esperienza poetica (naturalmente intesa in senso precipuamente dionisiaco); portavoce di rara intensità della sofferenza individuale elevata a metafora della condizione umana (si veda la notevole “el mal de gola”), Cjarlet Bodler fu questo, ma non solo. Molti lo considerano infatti un precursore delle mode e delle tendenze come le intendiamo oggi: la sua chioma fluente e ribelle, impastata dal salmastro (gli amici amavano definirlo “lercio caveòn”), costituì l’inarrivabile archetipo per i lirici della Scapigliatura. Autodidatta, visse tutta la vita a bordo della sua barca, scrivendo rime struggenti su fogli per incartare il pesce. Sparì tra i flutti il 4 marzo 1909, durante una notte di burrasca: la mattina dopo il mare restituì solamente la cesta con le sue poesie. Felice intuizione, dunque, quella del primo curatore della silloge, che volle chiamarla “I fiori del mare”.
In occasione del centenario della scomparsa di questo Autore dimenticato, vogliamo presentare uno dei suoi testi più significativi, la canzone L’abbrasso.
L’abbrasso
(dalla raccolta “I fiori del Mare”)
Ti, co quea boca
verta
che par te me ciami ancora,
come chea prima volta;
ti, che te agiti e te remeni
ta le me brassa,
più de come te fasevi
ta le onde schiumanti,
poco fa;
ti, che de l’ultima luse sospirando
al siel,
poi te cheti.
Te si’ morto, a la fin,
pesse maedeto: te vedarà,
stasera,
che bel brodeto!
(Cjarlèt Bodlèr)
Consiglio di lettura
febbraio 8th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Consiglio questo bellissimo articolo di Luca Ricolfi da “La Stampa” di oggi:
Molto meglio di quanto potrei mai fare io Ricolfi scrive ciò che penso della macabra danza che stiamo allestendo sul povero corpo di Eluana.
In particolare:
La maggioranza delle persone, su vicende come quella della povera Eluana, non ha certezze ma solo dubbi. Nessuno di noi sa che cosa si prova in uno stato vegetativo persistente, né se si provi qualcosa, né chi lo provi. Che cosa davvero significhi soffrire senza essere cosciente, o provare dolore senza pensare, ricordare, comunicare. Nessuno può sapere che cosa abbia sentito Eluana negli ultimi 17 anni, e se l’agonia pilotata di questi giorni sia una liberazione o l’ennesima e definitiva violenza sul suo corpo. Nessuno può sapere con certezza quale fosse la vera volontà di Eluana quando ha avuto l’incidente, e tanto meno quale sarebbe la sua volontà oggi, ammesso che possa ancora averne una. Per questo la maggior parte delle persone, anche quando ha delle opinioni, si rende conto che si tratta – appunto – soltanto di opinioni, che non può esistere, in casi come questo, una verità unica e incontrovertibile. Non così gli esponenti delle due chiese che in questi giorni si affrontano sui giornali e sulle tv.
Delenda Carthago
dicembre 7th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink
BlogNewsRicorre in questi giorni il LX anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani. Nata dopo i tragici fatti delle due guerre mondiali, è probabilmente la migliore giustificazione all’esistenza dell’ONU (e dovrebbe far riflettere quei politici grossolani che preferiscono mercanteggiare il futuro del pianeta al G8).
Riporto qui i primi due articoli del testo nella traduzione italiana:
Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
Alle volte possiamo pensare che la questione diritti umani sia un problema solo di certi luoghi arretrati, mentre mai come in tale “materia” è il caso di citare l’evangelico chi è senza peccato scagli la prima pietra. E se, come sempre in questi casi, l’archetipo che sale alla mente è il buon Calderoli con tutte le sue varianti più o meno cerebromunite, in realtà si tratta di qualcosa che ci coinvolge tutti: c’è sempre qualcuno che non ci piace e che tendiamo ad emarginare con motivi che spesso sono solo di pancia. La diffidenza istintiva che il diverso porta con sè in quanto sconosciuto è comprensibile, ma va temperata con i dati che l’esperienza ci fornisce: anche Calderoli avrà i suoi lati positivi, dopo tutto. Discriminarlo è dunque sbagliato.
Per finire, non posso lasciarvi senza un esempio concreto che la cronaca del nostro maraviglioso paese ci ha gentilmente elargito alla bisogna. Infatti nei giorni scorsi l’Istituzione (in teoria) caritatevole per eccellenza ci ha ricordato quanto sia facile cadere in tentazione.
Oh, yes, è quello che state pensando. E sì, ne parlo pure io. Ancora.
Leggiamo insieme:
Queste sono le parole pronunciate dal cardinale Migliore, nunzio della Santa Sede all’Onu, a corollario del rifiuto di firmare una dichiarazione per la depenalizzazione dell’omosessualità in tutti i paesi del mondo. Se non ci capite un acca di ciò che il presule voleva dire, non preoccupatevi: siete in buona compagnia. Quel lieve puzzo di omofobia che sentite comunque salire, invece, è del tutto reale: quando ti devi arrampicare sugli specchi per giustificare una posizione preconcetta, di solito ti impapocchi.
4 novembre
novembre 4th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink
BlogNewsTurarsi il naso
settembre 16th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink
BlogNewsSavonarola
settembre 7th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink
BlogNews
Prestissimo, anzi.
Mercoledì.
Tutto per colpa del bosone di Higgs, la particella che ognor si cerca, ma mai si truova. Almeno fino ad ora. Perchè dopodomani, nelle viscere della vecchia Europa, un acceleratore di particelle dalle dimensioni colossali provocherà una collisione così potente da sprigionare un little Big Bang, quasi un figlioletto della scintilla che diede origine all’Universo. E forse rivelerà tracce del famoso bosone. Bello e affascinante, nevvero?
Purtroppo secondo alcuni studiosi questo processo potrebbe determinare un piccolo ma fastidioso inconveniente: un buco nero in grado di ciucciarsi almeno il nostro pianeta. Magari di là, oltre le tenebre, ci troveremmo Dio in persona, con la sua barba bianca e tutto il codazzo dei santi in abito di gala. Ma diciamoci la verità: quanti sarebbero disposti ad andare a vedere? Perchè se invece ad attenderci festante fosse il buon Lucifero? Sta finalmente arrivando il castigo per tutti i nostri umani peccati? C’è qualche avventista dell’ennesimo giorno pronto a spiegarci le procedure da adottare in tale frangente? Mai come in questo caso calza a pennello la frase lo scopriremo solo vivendo.
Immagino che dovrei essere terrorizzato alla prospettiva della fine del mondo. Invece la cosa non mi crea angoscia alcuna. Sarà pure perchè sono un miscredente patentato e di gente che grida al lupo ce ne sta in abbondanza ogni benedetto giorno, ma insomma la prospettiva di rottamare questo mondo marcio e sofferente un po’ mi stuzzica.
P.S.: Oops, scusate: m’è uscito fuori il Savonarola! In genere lo tengo nascosto in fondo alla capa, non so come ha fatto ad evadere. Ora lo agguanto e gli rimetto la camicia di forza.
