Dire qualcosa (appena appena) di sinistra

agosto 27th, 2009 § 1 comment § permalink

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ansa_16565535_01020 Può darsi sia stata la necessità di accaparrarsi i favori del pubblico (magari in vista di una futura candidatura a Segretario del PD, data la persistente virile vigoria del Priapo di Palazzo Chigi), ma questo Fini qui pare il gemello sveglio di quello che ha firmato la legge Bossi-Fini sull’immigrazione (tuttora in vigore, purtroppo):

"In tutte le lingue europee [patria] significa terra dei padri. Ma oggi cosa diciamo ai figli nati qui che hanno genitori nati altrove e vestono le maglie delle nostre nazionali, come Balotelli o i giovani campioni juniores di cricket?". Non sono italiani anche loro? E non sono esseri umani quelli che muoiono nel Mediterraneo o riescono ad arrivare stremati sulle nostre coste? Le risposte della Lega a queste domande "sono superficiali, propagandistiche e vagamente razziste".

E le parole sul Testamento Biologico?

"Non si tratta di favorire la morte, ma di prendete atto dell’impossibilità di impedirla". E "senza fare crociate contro i cattolici" se qualcuno pensa che "decide il Vaticano e non il Parlamento, io, Costituzione alla mano, dico no".

Ve lo immaginate un leader Pd che dice queste cose? Sarebbe accoltellato seduta-stante da Paola Binetti. Quest’apertura verso una rivisitazione del papocchio partorito al Senato sul fine-vita dovrebbe essere colto al balzo dall’opposizione: finalmente, sotto un ombrello abbastanza forte quale quello offerto da Fini, molti del PDL potrebbero spendersi per una legge più umana.

Dei miracoli

agosto 26th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Eccellentissimo Mr. God,

non Vi sembri inopportuno il mio ardire nel contattarVi direttamente (se ho peccato di superbia, fatemelo sapere tramite qualche presule: digiunerò in preghiera), ma ho ormai presa quest’abitudine di rivolgermi direttamente alle divinità, visto che con gli uomini i risultati sono scarsi. Vi scrivo dunque in relazione alla vicenda della signora che, durante il suo pellegrinaggio a Lourdes, avete recentemente guarita dalla SLA: naturalmente sono molto ammirato e felice per il lieto evento e per le circostanze in cui esso è maturato. Permettemi, però, Vostra divinità, un umile appunto al riguardo: certamente sostenere il criterio del merito è fondamentale in ogni campo della nostra società alla deriva e così è molto magnanimo da parte Vostra assecondare i lodevoli sforzi del nostro governo in questo senso. Ma siete sicuro di non manifestare, in quest’ambito specifico della vostra pur lodevole attività, una certa qual ritrosia poco giustificata, un braccino corto che per nulla si confà alla vostra nomea di Misericordioso? So già cosa obietterete: le vie del Signore sono infinite, solo chi si abbandona completamente a me potrà avere la Salvezza. Tutto giusto, tutto addirittura sacrosanto. Ma ditemi, allora: possibile che in quell’infornata di pellegrini lì, per esempio, solamente una persona meritasse il miracolo? E gli altri, poverelli? Erano tutti poco convinti? Sotto sotto nutrivano dei dubbi? E’ mai possibile che valgano solo i meriti di fede? Se uno vive come San Francesco o passa le sue giornate a sanare le piaghe dei mendicanti è meno virtuoso? Sono perplesso, my God. Creare dei fedeli di serie A e dei fedeli di serie B non mi sembra rispettoso di questo impasto di terra e sputo che siamo in fondo noi mortali.

Con immutata stima,

Andrea

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Tutto è bene quel che finisce

agosto 23rd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Bene, finalmente c’è un vincitore per questo superfantajackpot. Dice che sarebbe un quarantenne, single, di bell’aspetto: praticamente un annuncio da agenzia matrimoniale. Ora dalla Germania organizzeranno dei charter pieni di teutoniche cacciatrici di dote? Faranno un reality con questo nuovo scapolo d’oro? Ci saranno tante noemiletizie a bussare alla sua porta? Ma soprattutto: il fisco riuscirà ad individuarlo?

Banalità in abito da sera

agosto 10th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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cesare2 Nell’ingessato panorama della stampa di casa nostra (dove i direttori dei giornali si danno la turnazione con eterni ritorni di stampo vichiano), resiste da decenni (almeno dai primi anni novanta, per ciò che rammento) un mistero doloroso del lunedì, relegato ai margini della prima pagina del Corriere. Questo mistero è la rubrica di Francesco Alberoni, “Pubblico e Privato” (ma forse sarebbe da rinominare “Banalità in abito da sera”): concentrato di frasi fatte e pensierini da prima elementare tale che potrei pure scriverlo io stesso.*

Per esempio, oggi:

“Non serve eliminare il rivale per meritare il suo posto”

Leggere oltre non serve mai: tutto è già contenuto nel titolo. Nel pezzo ci sarà spazio per una massima apodittica appena appena più sviluppata, con il corredo di alcuni esempi tratti dall’esperienza personale dell’autore (sempre del tenore “Conoscevo un tale che…”; “un’amica di mia madre diceva sempre che…”) e la chiusa finale che rimarca il concetto. Davvero, tutto sempre così.

Unica sottigliezza (apparente): la rubrica dal nome strabico deve permettere una lettura bifronte. Alberoni ci parla del Privato per insegnarci ciò che è buono in Pubblico e viceversa. Ecco allora la chiusa, rapido tuffo nelle vicende della morente Repubblica romana alla metà del I secolo a.C.:

L’errore è sempre lo stesso, pensare che l’ostacolo sia rappresentato da una perso­na, da un rivale, senza domandarti se l’al­tro ti vuole, se sei all’altezza, se meriti il posto a cui ambisci. Nei concorsi universi­tari molti perdono molto più tempo in in­trighi e acrobazie per ingraziarsi i poten­ziali commissari, che a studiare, a fare ri­cerche di valore, o scrivere opere impor­tanti che vengono apprezzate da tutti.

Ma il caso più famoso della storia è quello dei congiurati che hanno assassina­to Cesare. Erano tutte persone di grande ingegno. Pensiamo che oltre a Bruto e Cas­sio, fra loro c’era addirittura Cicerone. Erano ossessionati da Cesare, non pensa­vano altro che a farlo sparire. Ma non ave­vano la benché minima idea di che cosa avrebbero fatto dopo. Morto Cesare, men­tre il popolo angosciato urlava nelle stra­de, sono stati presi dal panico e sono scap­pati sul Campidoglio! E Antonio ha preso il potere.

Insomma attenti, amici Democratici: a Silvio non c’è alternativa. Caduto lui, dobbiamo aspettarci il terrore, un vuoto di potere ed un novello Antonio a “ristabilire l’ordine”.** Quindi meglio Silvio Re nei secoli dei secoli (chè, per rimanere in tema, non ce lo vedo molto Berlusconi nei panni di Silla). Lettura dei fatti alquanto terra terra –come, appunto, nello stile della casa- e piuttosto deprimente. Fortunatamente il corpo di Giulio Cesare è stato cremato, altrimenti sai che capriole si faceva adesso, nel suo sepolcro.

* prontamente la nostra redazione ha avviato già promettenti contatti con l’esimio studioso, ai fini di una collaborazione anche su PaleoZotico

** che poi dopo è arrivato pure Augusto, ma non sottilizziamo

Epistola alle Parche

luglio 30th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Parche Spettabili signore (signorine?) Parche,

chi vi scrive è un umile esserino del XXI secolo che attualmente non tiene di meglio da fare. Sono conscio del grande carico di lavoro che filare i destini umani richiede per voi, soprattutto ora che la vita media si è allungata ed il numero di persone su questo povero pianeta è in continuo ed esponenziale aumento; so pure che non siete solite porgere orecchio alle richieste che vi vengono formulate da quaggiù (altrimenti, hai voglia: non si finirebbe mai di correggere il filato della giornata!) e che nemmeno gli dei possono mettere il becco negli affari vostri. Qui però si tratta di una questione veramente insostenibile, di uno stato di cose intollerabile. Come certamente saprete il genere umano ama sollazzarsi sfidando la vostra collega, la cosiddetta dea bendata: Fortuna, insomma. Immagino che tra di voi ci sia una certa rivalità, che Fortuna goda nel farvi inciampare, qualche volta, sì da ingarbugliare un po’ i fati già stabiliti: quindi suppongo che, senza tema di smentita, si possa dire che vi sta abbondantemente sulle palle. Se vi chiedo allora, per la tranquillità mia e di tutti gli italiani, di corcarla di mazzate? Così, giusto per una piccola forma di vendetta per voi e di assicurazione per noi: che la finisca di far crescere ‘sto montepremi del Superenalotto! Non se ne può più! Rendetevi conto: siamo in completa balia di tg che prima occupano minuti preziosi mandando in onda servizi e servizi sullo stramaledetto 6 che non esce e su cosa ci farebbe o non ci farebbe l’ipotetico vincitore; poi occupano minuti preziosi comunicando i numeri estratti e facendo finta che ci interessi qualche cosa di sapere chi ha vinto; infine non perdono mai (proprio mai) l’occasione per segnalare che questo è il più alto jackpot di tutti i tempi. Vedete, care le mie Parche (posso permettermi questa vena confidenziale?), non vi sembra che sarebbe ora di finirla? Dopo tutto, che vi costa? Lei è pure bendata, manco saprà mai che siete state voi.

Un grazie infinito per qualsiasi cosa vi riuscirà di fare,

Andrea

La rivincita di Cartagine su Roma ladrona

luglio 26th, 2009 § 1 comment § permalink

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Voyager_CS1 “Cari amici di Voyager, un cordiale buonasera dal vostro Roberto Giacobbo. In questa puntata speciale vogliamo raccontarvi una storia che ha dell’incredibile e che, se confermata, ci costringerebbe a rivedere del tutto le attuali teorie sullo spazio-tempo. Cominciamo, come di consueto, con una serie di domande: è possibile prevedere il futuro? Ed è possibile, grazie a questa conoscenza, influenzarne il decorso? Ed è possibile che una popolazione del IV secolo A.C. possedesse le conoscenze necessarie per tutto ciò senza nemmeno un aiutino da parte di un’entità aliena super-evoluta? Per iniziare a darci qualche risposta, ci troviamo in una zona ultrasegreta della Sardegna, uno scavo archeologico nascosto nella proprietà di un noto Presidente del Consiglio italiano (di cui però non possiamo, per motivi di privacy, farvi il nome). Qui con noi è la professoressa Zedda Piras, docente di PaleoUfoCastronologia all’Università del Mentecattì. Ecco, professoressa Piras, che luogo è questo?”

g_01872453 “Beh, si tratta di una piccola necropoli a inumazione di origine fenicia, da poco rinvenuta nel sottosuolo della Villa: sono circa 30 tombe, risalenti al 300 A.C.”

voyager_giacobbo_conduttore

 

“E cosa c’è di così rivoluzionario nelle sepolture di questi fenici?”

 

 

g_01872453“Vede, all’inizio non sembravano esserci stranezze di sorta. Un’analisi più attenta del sito, unita ad una testimonianza antica reinterpretata alla luce di questa scoperta ci ha però fatto sobbalzare.”

voyager_giacobbo_conduttore

“Come mai, professoressa? Qualche legame con i Templari? Forse anche di qui è passata Maria Maddalena? Un portale dimensionale verso Rennes-Le-Chateau?”

 

g_01872453“No, nulla di tutto ciò. La singolarità di queste sepolture risiede nel fatto che tutti i defunti sono avvolti da manti di porpora: una cosa molto strana per i fenici, che notoriamente rifuggivano (per motivi religiosi) le vesti di tale colore.”

voyager_giacobbo_conduttore

 

“E questo come si spiega, secondo lei?”

 

 

g_01872453“Vede, nel mondo antico c’era una leggenda, riportata pure da Tacito negli Annales, secondo cui sarebbe esistita una piccola cerchia di fenici “resistenti” alla romanizzazione, dei non assimilati; una sorta di enclave anti-sistema, per usare una terminologia moderna. Un gruppo antagonista venato di misticismo, che usava come segno distintivo una tunica color porpora.”

voyager_giacobbo_conduttore

 

“Bene: ma cosa c’è di singolare? Facevano cerchi nel grano?”

 

 

g_01872453

 

“Senta cosa scrive Tacito:

 

In Sardinia homines tradunt fuere […] qui purpureas  vestibant tunicas et contumelias contra illum Divum Silvium   dicere solebant. Cum semper simul stabant, Punici alii Comunistas eos dicebant.

Trad.: “In Sardegna si narra vivessero uomini […] che vestivano tuniche rosse e solevano riempire di calunnie il Divo Silvio. Poichè  stavano  sempre   insieme [tra di loro], gli altri fenici li definivano Comunisti.”

Capisce? Nessuno aveva mai compreso cosa intendesse lo storico latino con l’espressione “illum divum Silvium,” fino ad oggi. Si pensava che il riferimento andasse ad una setta dedita a un culto misterico eccentrico in contrapposizione alla divinità boschiva sarda (in questo senso il termine “divum Silvium” starebbe per “il dio delle selve”). Ma ora, dopo il ritrovamento di questa necropoli, l’esistenza di un gruppo di Comunistes dedito alla distruzione tramite calunnie (contumelias) del Divo Silvio, acquista una nuova e sinistra luce.”

 

voyager_giacobbo_conduttore“Vuol dirci forse che questa setta di Illuminati possedeva una reale capacità divinatoria e che, tramite tale conoscenza esoterica, sia riuscita ad individuare un nemico lontano in un capitalista di oltre 2300 anni dopo?”

 

g_01872453“Non vedo altra spiegazione più ragionevole, caro Giacobbo.”

 

 

voyager_giacobbo_conduttore“Ma è stupefacente! Tutto ciò però, mi consenta professoressa Piras, significherebbe che lei è riuscita a svelare il primo complotto comunista della storia umana!”

 

 

g_01872453“Credo proprio che lei abbia colto nel segno, in effetti. Pensi alla perfida e lucida follia di questo gruppo di mistici visionari: abbiamo motivo di credere che abbiano deciso di togliersi la vita qui e tutti insieme solo allo scopo di poter poi far accusare il loro acerrimo nemico della mancata denuncia alla soprintendenza archeologica della loro stessa sepoltura!”

 

voyager_giacobbo_conduttore“Ah, professoressa, ma questa storia non ha nulla da invidiare a quella dei Maya sulla fine del mondo! Spero ne vorrà trarre un best-seller complottardo da milioni di copie!”

 

g_01872453“Non mancherò, stia sicuro!”

 

 

voyager_giacobbo_conduttore“Bene, ringraziamo la professoressa Piras per le sue preziose informazioni. Cari amici, anche questo puntatone speciale è purtroppo terminato. Speriamo di avervi svelato, con il consueto approccio pragmatico e l’amore per la verità che sempre ci contraddistingue, ancora una volta uno degli occulti segreti della nostra storia . Alla prossima!”

 

Diamoci un taglio

luglio 13th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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dussack Quando cerco di immaginare quale possa essere il livello zero di un ragionamento che possa definirsi umano, sempre prodigo mi giunge l’aiuto del buon Calderoli –che se è stato nominato ministro alla Semplificazione, una qualche attitudine a semplificare la dovrà pur possedere. E’ così facile ragionare alla Calderoli. Combattere la violenza sulle donne? E che ci vuole? Basta una pillolina al violentatore di turno: voilà, eccolo ammansito e docile. Così tutti vissero felici e contenti.

Ho i miei dubbi che la cosiddetta “castrazione chimica” possa avere un effettivo valore preventivo di deterrenza: come nel caso della pena di morte, interviene ex-post e colpisce persone che verosimilmente mai avrebbero pensato di potersi spingere a tal segno oppure, come sembra nel caso di specie dello “stupratore seriale” di Roma, incapaci di frenarsi a causa di gravi problemi mentali.

Debbo però ammettere che la soluzione può avere un certo fascino (perverso, a dirla tutta): la pratica non è cruenta, idealmente è come prendere la pasticca della pressione. Quante persone ogni giorno prendono una pasticca “per stare bene”? E che sarà mai? Ma…e se uno non la volesse, la pillolina? Se gli facesse male –perchè, come qualsiasi farmaco, si porta dietro effetti collaterali e diversi rischi? Possiamo obbligarlo? Vogliamo obbligarlo?

Prima di rispondere, leggiamoci l’articolo  32 della Costituzione:

Art. 32.

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Faccio anche notare che una risposta di questo genere, per quanto lieve possa apparire il castigo inflitto, non è molto diversa da quella di stabilire che van mozzate le mani ai ladri:  stiamo comunque parlando di una grave menomazione fisica inflitta dallo stato ad un individuo (oramai) inerme.

 

D’ogni erba un fascio

giugno 14th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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06In principio furono le “Ronde apartitiche”, nate con la storiella della sicurezza in pericolo –in realtà perchè sono a costo zero e il Berlusconi IV non ha soldi nemmeno per la benzina delle auto della Polizia. Ma, si sa, l’italiano medio ama immaginarsi come epigono di Leonardo Da Vinci. Ecco allora la nascita della prima (seconda, visto le già operanti Guardie Padane) polizia parallela che, vedi un po’, origina come costola del mai domo MSI, ad opera di quel Gaetano Saya già finito nell’occhio del ciclone per i suoi hobby lievemente eversivi. Questi buontemponi hanno scelto il nome discreto di “Guardia Nazionale Italiana” e una divisa dai toni dimessi, su cui spiccano una serie di stemmini per gente infoiata del terzo reich (l’aquilotto imperiale, una specie di sole celticheggiante al braccio, l’immancabile scritta Essepiquere, qualche patchwork da bancarella): il tutto pare un costume di scena per quei film ambientati nelle dittature sudamericane (dove MacGyver, per salvare il povero pacifista perseguitato, deve attraversare la frontiera a bordo di un’ariete costruito a partire da un triciclo e da uno scolapasta).  Invece questi benefattori potremmo trovarceli per strada mentre si pavoneggiano (nella migliore delle ipotesi) fingendo di accrescere la nostra “sicurezza”. Dice che saranno disarmati, però si portano dietro elmetto, anfibi neri, guanti di pelle e una grossa torcia elettrica di metallo nero. Dice pure che sono una ONLUS. Non dice se aiuteranno le vecchine ad attraversare la strada.

Frattanto Silvio denuncia piani eversivi a suon di Noemi e veline “per sovvertire il voto popolare” e invita i giornali a non lasciare spazio alle opposizioni.

 

Gelminario

giugno 10th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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la_scuola Un film molto bello di qualche anno fa, La Scuola, si svolge in un istituto superiore nel giorno degli scrutini. Descrive in maniera perfetta (così mi dicono, almeno) quanto avviene ogni anno al momento delle valutazioni finali. Ci sono gli insegnanti inflessibili, che fanno i loro conti sulla base della media aritmetica dei voti e non vogliono derogare di nulla; quelli più attenti al progresso manifestato dagli alunni nel corso dell’anno, che cercano di mediare; quelli distrutti dall’insegnamento e dalla vita, che vorrebbero mandare tutti in miniera e bocciare a man bassa. Anche nelle aule reali, gli scrutini sono il momento del redde rationem e spesso i conflitti su chi promuovere e chi bocciare portano almeno alla discussione: ciò che esce da questi conclave didattici è un giudizio complessivo e mediato –per chi ha a cuore il suo mestiere.

Di tutto ciò, sembra che il ministro Gelmini non sappia nulla. Difatti cala sugli scrutini con la solita circolare esemplificativa che certifica uno status quo come fosse l’ennesima rivoluzione (tenderei a chiamarla propaganda):

Con i nuovi provvedimenti sulla valutazione finale degli studenti della scuola secondaria di primo grado «si introduce – spiega il ministero – una maggiore responsabilizzazione del consiglio di classe proprio in fase di scrutinio. In passato, invece, era prassi assegnare giudizi non sempre comprensibili e valutazioni che nascondevano anche gravi insufficienze».
Il consiglio di classe, infatti, da quest’anno potrà ammettere all’anno successivo uno studente che riporti qualche lacuna considerata non grave e recuperabile. Con insufficienze considerate gravi, invece, si ripeterà l’anno. Negli anni scorsi è accaduto spesso – fa notare il dicastero di viale Trastevere – che fossero assegnati giudizi negativi senza informare le famiglie dell’alunno e senza aprire un confronto con gli altri docenti. Con la vecchia normativa talvolta gli alunni con gravi carenze venivano ugualmente promossi. Da oggi, invece, il consiglio di classe deciderà se ammettere o meno l’alunno alla classe successiva dopo una attenta valutazione del percorso scolastico e delle capacità dello studente.

Se il ministro ha bisogno di capire come funziona il mondo che si suppone dovrebbe amministrare, ecco il link dove reperire “LA SCUOLA” (va bene anche in vhs, sia mai non possedesse il lettore DVD):

http://www.ibs.it/dvd/8017229439803/scuola.html

 

 

P.S.: Incidentalmente, vorrei far notare che stanno smantellando la famosa Riforma Moratti delle 3 I (che avevano fatto loro e ai tempi era stata definita una cosa tipo “la più grande riforma della scuola dall’invenzione dei caratteri cuneiformi”), sostituendola con una cosa raffazzonata che già è stata di nuovo definita come epocale e la più grande etc. etc.

 

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Cave (etiam) canem

maggio 5th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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cucciolo_cane Dopo le mirabili castronate pensate su medici delatori e presidi-spia, il sempre più (c)attivo ministro Bobo Maroni sta elaborando nuove metodiche per il contrasto all’immigrazione clandestina. Gira voce che ultimamente il politico leghista tenga sul suo comodino un misterioso libro  di etologia canina*: da quelle pagine sarebbe scaturita un’informazione preziosissima, ovvero che il cane è  il miglior amico dell’uomo. E dunque, deve aver pensato Bobo, dall’altro molto popolare motto popolare per cui dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io, discende direttamente un’idea rivoluzionaria per la sicurezza dei cittadini: chi meglio del compagno più fidato per mordere la mano che lo nutre?  Nei cortili del ministero si sta lavorando alacremente per verificare se, correttamente addestrato, il  cane possa essere in grado di riconoscere l’immigrato irregolare. Sembra che i primi test abbiano dato esito ampiamente sopra le attese: già l’avvocato Ghedini è stato sguinzagliato tra archivi e biblioteche al fine di rendere costituzionalmente valido l’obbligo da parte di qualsiasi cane regolarmente residente sul suolo italiano alla denuncia del proprio padrone clandestino. Al momento l’unico impedimento sarebbe la modalità di questa denuncia:  il semplice “bau” rivolto ad un agente non sarebbe accettato da alcune frange estremiste della maggioranza (leggasi Fini). Per non dover ripiegare su sistemi di segnalazione troppo laboriosi si dovrà ricorrere, perciò, a personale debitamente formato nel riconoscimento del linguaggio canino. A meno di non accettare una proposta alternativa giunta direttamente dall’alto: Renzo Bossi, figliolo del senatùr e soprannominato “la mente” nell’entourage leghista, suggerisce di utilizzare un tracciante naturale, l’urina. Con questo metodo ecologico ed economico, al nostro Fido basterebbe una pisciatina sui pantaloni del padrone per allertare le forze dell’ordine.

 

*Tonio Brugola,  Padanian dogs: how to teach your puppy the meaning of “Bauscia,” Edizioni La Ronda, 2007.

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