febbraio 20th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Ho visto questo cartello ieri, tornando dalla spesa:

Era appeso al muro, in una strada di poco passaggio.
Devo dire che ci ho messo un po’ a capirlo, ma quando ho realizzato mi è sembrata un’idea spiritosa. Poi, magari scoprirò che è la classica “moda” del momento (un po’ come infarcire spot tv di stranieri che ciancicano a memoria parole italiane) e che tutto il Paese ne è tappezzato…
Fatemi sapere (così qualcuno si appaleserà, finalmente, in questo blog asfittico)!
febbraio 17th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Pare che la RAI, non paga di avercelo imbandito a pranzo e cena per lustri e lustri ormai, abbia deciso di “resuscitare” il prode cane poliziotto austriaco per un seguito italiano de “Il Commissario Rex” – ovvero una delle serie televisive più grigie e ripetitive che io ricordi.
Dal Corriere di giovedì 15 febbraio:
Spiega l’ operazione Ferdinand Dohna della Beta Film, produttore della serie austriaca: «C’ era bisogno di aria nuova. La prima edizione del telefilm risale al ‘ 94. Sedici (sic!) anni di successi, ma proprio per questo era necessario dare un impulso diverso alla storia, che altrimenti rischiava di diventare stantia. E siccome la Rai e il pubblico italiano sono sempre stati entusiasti del prodotto, è nata l’ idea del trasferimento, anche per farne un format più internazionale». Occorreva però un pretesto narrativo. Rex, rimasto senza padrone, è stato messo in pensione e affidato a un canile. Ma il simpatico pastore tedesco non vuole saperne di fare il pensionato e, da autentico professionista anti-crimine, scappa dal canile, per darsi presente in commissariato e tornare a lavorare. Qui incontra il commissario italiano Lorenzo Fabbri (Capparoni), venuto a Vienna per indagare, in collaborazione con la polizia locale, su un doppio omicidio: un cittadino austriaco è stato trovato morto a Roma, ucciso dalla stessa arma con cui un suo connazionale è stato assassinato a Vienna. Tra Rex e Lorenzo è amore a prima vista e, quando le indagini si spostano di nuovo in Italia, il commissario porta con sé il cane.
Forse il traduttore italiano ha equivocato su qualche parola, perchè penso che una traduzione più fedele potrebbe essere:
“C’era bisogno di qualcuno che ci mettesse dei soldi. La prima edizione del telefilm risale al ’94. Sedici anni di puntate hanno esaurito la gamma delle situazioni possibili tra le nostre montagne (a meno di non far laureare Rex in Legge e trasformarlo in Giudice d’Assalto) e hanno stufato i telespettatori, perciò abbiamo dovuto smettere. Io però facevo la fame e Rex non se la passava meglio: da quando non gli fornivo più le SpezialPolizeiKroketten (cui han diritto solo i Cani Poliziotto) mi pedinava in ogni dove con ululati minacciosi. E siccome la RAI ed il pubblico italiano son sempre facili da infinocchiare, ho messo su una produzione da quattro soldi con una storia che può stare in piedi solo in una Fiction di Saccà.”
Almeno ci sarà da ridere, spero.
febbraio 11th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Un giovane Ebreo Americano si reca in Ucraina per iniziare una “rigida ricerca” sulla donna che, durante la II Guerra Mondiale, aveva aiutato suo nonno a scappare ai Nazisti. Per la bisogna, si rivolge ad una famiglia di Odessa che campa facendo da guida agli stranieri: lo accompagneranno un vecchio che si crede cieco (e forse lo è sul serio, anche se conduce l’auto con cui i tre si muovono) ed il nipote, entrambi con opinioni non esattamente politically correct sui Discendenti di Davide.
(Attenzione: segue frase tipo Trailer di Filmone ‘MMericano)
Quello che scopriranno, cambierà la vita di ognuno di loro per sempre.
Ecco, raccontata così, la trama di questo film sembra la solita storia: in effetti, lo è. Fortunatamente la bellezza di un’opera è spesso legata più a come viene realizzata che non a ciò che narra, e questo è il nostro caso. Una pellicola che inizia con i toni della commedia – la strampalata famiglia Ucraina, l’attitudine al “collezionismo” di “Johnfen”, il personaggio della cagnetta “Sammy Davies Junior Junior”- e che, passo dopo passo, diventa sempre più un drammatico viaggio nel passato e nelle ferite del nostro Continente: ogni dettaglio, anche quello apparentemente creato per un mero spunto comico, si rivelerà tramite di un profondo significato e fonte di riflessione per lo spettatore.
Appunto: “Ogni cosa è illuminata”.