gennaio 24th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink
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Eh, perfino la mortazza…
Che sottile metafora…
(Notare la finezza del maglione arrotolato attorno al collo)
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Now playing: Francesco De Gregori – Viva L’Italia
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gennaio 18th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink
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Totò Cuffaro è stato condannato per favoreggiamento nei confronti di Michele Aiello, un imprenditore che gestiva la sanità palermitana in accordo con alcuni “uomini d’onore”. Gli hanno dato 5 anni.
Cioè, la catena dei favori è questa:
Cuffaro —-> Aiello —-> Mafia
e non questa:
Cuffaro —-> Mafia
Dubito ci sia altro da aggiungere.
In ogni caso, questo è Presidente della Regione Sicilia e ha preso 5 anni per favoreggiamento nei confronti di un imprenditore; la condanna prevede anche l’interdizione dai pubblici uffici, ma ci sono altri gradi di giudizio e si vedrà -vista la presunzione di innocenza.
Lui non sente il bisogno di dimettersi, anzi sembra rinvigorito dalla condanna: chè, in certi campi, un po’ di pubblicità non guasta. C’è chi mette un annuncio sul giornale, chi si appunta al petto una condanna.
Malcostume…mezzo gaudio.
P.S.: Di fronte a certi fatti, abbiamo ancora necessità di una condanna penale per decidere di non appoggiare con il nostro voto i Cuffaro o i Mastella?
gennaio 17th, 2008 § Commenti disabilitati § permalink
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Il sonno della devoluzione genera mostri.
Tipo Luca Zaia e altri miei corregionari (brr…), che
oggi si dicono indignati perchè la situazione rifiuti della Campania porta discredito anche sul civilissimo Veneto, lanciandosi fino a spericolate richieste di risarcimento danni -non ho capito se nei confronti dei media tedeschi calunniatori o addirittura dei napoletani
cornuti e mazziati.
A questo proposito, ho stilato una lista di possibili rivendicazioni ad uso e consumo di altre regioni italiane -si sa, qualche scheo in più non fa male:
- le province autonome di Trento e Bolzano si dicono indignate per la pessima figura internazionale che il Veneto, con la sua pletora di evasori fiscali, finisce per scaricare anche sul Trentino operoso e ligio alle leggi
- il regno delle due Sicilie fa causa alla Padania perchè il carattere ombroso e irascibile delle sue genti oscura il solare atteggiamento e la gioiosa capacità di accoglienza dei meridionali, danneggiandone le possibilità di attrazione turistica
- la Campania si costituisce parte civile nel processo “Pizza Connection”, intentato dal pizzaiolo Totò LaBufala contro la Padania, rea di gettare il discredito sulla pizza italiana con l’abuso della mozzarella di vacca e la scomparsa dell’origano, veri e propri soprusi ai danni della qualità della pizza
- la Basilicata chiama in giudizio l’Australia per aver generato Mel Gibson, che ha imbrattato i Sassi di Matera con ettolitri di sangue, durante le riprese di “The Passion”: ora la città è tutta rossa, nessun turista ci va più
- la Sicilia e la Toscana chiedono un risarcimento al Lazio per “attentato alla Lingua Italiana”: ogni parola uscita dalla bocca di Francesco Totti e ogni pagina delle opere di Moccia demoliscono il complesso edificio costruito con fatica a partire da Dante fino a Verga e Pirandello
- e così via…
dicembre 31st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Questa sera a Venezia, per rinnovare le fruste cerimonie di fine d’anno, han ben pensato di organizzare
che, detto in soldoni, altro non è se non un “bacio collettivo” in Piazza San Marco.
Niente di nuovo o di originale, a ben vedere. Quindi, perchè tanta acrimonia (vedi titolo)?
Perchè tra gli organizzatori ci sono persone in grado di dire queste cose:
“Vogliamo che Venezia diventi la quinta immagine del Capodanno che passa nei tg e nei media di tutto il mondo, insieme a quella di Sidney, Londra, Parigi e New York – spiega Marco Balich, direttore artistico di ‘Venezia Marketing Eventi’, ente che organizza la kermesse, e già ideatore e produttore delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Torino – Abbiamo proposto un format, un gesto che si ripeterà ogni anno, legato al concetto di Venezia come città romantica e capitale della pace e dell’amore universale: il bacio. A Piazza San Marco ci saranno 60 mila persone che parteciperanno a questo bacio collettivo per un’immagine che girerà il mondo. Il bacio è un gesto meraviglioso, che appartiene agli anziani e ai giovani e che toglie quell’aggressività che a volte è protagonista negativa del Capodanno nelle città”.
Il format… il concetto di Venezia come capitale della pace e dell’amore universale…
Capite?
Dopo ciò, lasciatemi un augurio di sana intolleranza (cosa volete, è il centesimo post, è l’ultimo dell’anno):
spero in una squadriglia di piccioni bombardieri
equipaggiati di bombe al guano impoverito
che possa raggiungere gli autori di queste perle verbali
Così, pacatamente, come piace a noi…
N.B.: Per la cronaca, nemmeno mi sogno di partecipare; questa sera sarò a Trieste.
dicembre 21st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Mi ricordo molto bene della vicenda di Pietro Maso, il ragazzo di Verona che uccise i suoi genitori all’inizio degli anni novanta. Grazie a dio allora non c’era Porta a Porta, perciò ci risparmiammo alcuni dettagli truculenti. Fu un episodio che mi lasciò davvero sgomento, forse anche perchè ero bambino. A distanza di tanti anni, di Maso si erano perse le tracce. Oggi, i quotidiani riportano a galla la sua vicenda, con titoli di questo tenore:
Uccise genitori, ora ha trovato l’amore
Io ci vedo tanta voglia di gogna e nessuna notizia.
Amiamo difendere i supposti valori cristiani, poi però ci piace sputare su chi già è stato crocifisso.
Il che non giustifica Maso, nè annulla le sue colpe o vuole far intendere che non debba scontare la sua pena.
Soltanto, lasciamolo in pace.
dicembre 12th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Prefazione:
Un po’ ovunque si è scritto, letto e sentito di Daniele Luttazzi e della
prematura e improvvisa scomparsa di Decameron dal palinsesto di la7, che la rete ha motivato con le offese rivolte a Giuliano Ferrara, da diversi anni collaboratore del canale Telecom. Quindi molti e più bravi di me hanno già commentato a sufficienza, anche semplicemente in ambito blog (segnalo almeno
Leonardo, tra tutti).Ne scrivo anch’io come piccolo segno di solidarietà verso Luttazzi (che ovviamente non ne ha bisogno e manco sa che esisto) e perchè la cosa mi ronza in testa da giorni ed in qualche modo la devo cacciare fuori.
Premessa:
Tutti conosciamo Daniele Luttazzi, sappiamo
cosa dice e
come lo dice. La7 lo sa, lo sapeva da ben prima di Decameron. Luttazzi è comico intelligente e spesso esilarante, uno che sa cogliere spunti satirici come pochi e che li svolge con grande acume e inventiva. Il suo umorismo tocca diversi registri, senza negarsi una notevole dose di grevità. Anzi, diciamo pure che gli piace proprio indugiare su certi temi che possono anche disturbare -personalmente, spesso mi disturbano.
Certe volte l’argomento
scatologico e quello sessuale sono funzionali e suscitano non solo la risata, ma anche una riflessione; in altri casi, non li trovo molto pertinenti.
Nel complesso, Decameron mi pareva più ricco di questi ultimi aspetti (presenti in pezzi da novanta come Rabelais e in tutta una tradizione letteraria che credo arrivi fino ai lirici greci antichi) di quanto non lo fosse di invettiva “pensata”, però tutto sommato non mi dispiaceva. Insomma, finchè è durato l’ho guardato volentieri.
Svolgimento:
A questo comico molto noto, di cui tutti conoscono le modalità espressive, la7 (rete di proprietà Telecom, di piccoli ascolti ma di programmi interessanti e tendenzialmente alternativi al famigerato
duopolio) propone un programma in seconda-terza serata. Gli dà carta bianca.
Fermiamoci e rileggiamo:
gli dà carta bianca. Sa, dunque, che Luttazzi può pure, volendo, usarla a mo’ di carta igienica…
Il programma parte, vanno in onda 5 puntate: tutte molto Luttazzi-style, ovviamente. Del resto, il titolo rimanda ad un’opera
piuttosto boccacesca e il sottotitolo è ancor più esplicito:
politica, sesso, religione e morte. Il gradimento del pubblico è alto: quasi 3 milioni di spettatori, per la rete e la collocazione oraria, sono molti assai. La quinta puntata viene pure replicata, tutto sembra continuare senza scossoni.
Improvvisamente, fulmine a ciel sereno, la notizia della cancellazione. Ufficiale motivazione le offese a Ferrara, scagliate durante quest’ultima puntata: la rete non ritiene corretta l’invettiva nei confronti di uno della propria stessa
famigghia (televisiva, s’intende). Ovvero: i panni sporchi non si lavano in pubblico. Su questo punto avrei già qualcosa da obiettare, ma lasciamo perdere le riserve sull’
aziendalismo a prescindere.
Prima di farmi un’opinione della faccenda, vado a rivedermi il pezzo incriminato: in effetti il buon Daniele ci va giù pesante, ma ha raggiunto maggiori vette dissacratorie (per esempio verso la Chiesa, verso Silvio, verso…un po’ tutti) senza suscitare nemmeno un refolo di vento.
Lo stesso
Ferrara scrive una lettera a Repubblica in cui afferma di non aver fatto la danza dei 7 veli perchè il direttore di rete gli consegnasse la testa del nuovo Battista. Beh, insomma, finge di fare queste affermazioni, mentre l’esegesi corretta (tra gli strali al nostro tempo ateo e quelli all’intellighenzia di sinistra) è:
oh Luttazzi, piccolo cafoncello, ben ti sta!
Può darsi che Luttazzi abbia esagerato e che a Giulianone sia rimasto sul gozzo ciò che ha detto, però non mi vengano a dire che il motivo della chiusura di Decameron sta in quella battuta. Non ci credo proprio.
Solo, vorrei capire quale sia la ragione reale. Al momento non ci arrivo.
dicembre 3rd, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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AGGIORNAMENTO del lunedì (errata corrige): pigliate quello che ho scritto sotto come un esercizio di
Ucronia, visto che
le cose sono andate diversamente da quanto ho riportato, anche se solo per un pelo… Quanto a me e alla mia topica clamorosa, dovrei ricordarmi di una regola base: mai credere agli exit poll.
Vuoi vedere che quella volpe di Chavez sta riuscendo dove persino Silvio ha fallito? Ossia farsi incoronare senza bisogno della corona, anzi con un ampio consenso popolare.
In Venezuela pare infatti che il referendum indetto dal Presidentissimo per la modifica della Costituzione, con cui egli otterrebbe mandati infiniti (sempre finchè ci sarà bisogno di elezioni) e il controllo sulla stampa in cambio di un piatto di lenticchie elargite alla popolazione (leggi: riduzione dell’orario di lavoro di due ore a settimana) stia per fornire un sì deciso.
Un Paese di lemming?
Oppure merito di una campagna elettorale molto convincente, che potremmo ridurre ad uno slogan familiare:
Meno lavoro per tutti
Chissà: se Silvio avesse scelto la sottrazione invece dell’addizione, magari ora sarebbe re anche lui. Poi dici che la scuola non serve…
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Now playing: Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu
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novembre 1st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Dal Corriere online di oggi, un vero e proprio inno all’arte di arrangiarsi (di cui evidentemente non siamo maestri solo noi italici):
Gli eredi dell’autore del personaggio vorrebbero il copyright sullo yodel dell’uomo scimmia. No dalla Ue
Quindi, se mi capitasse di frantumarmi l’alluce sullo spigolo di un mobile (uno degli accidenti più dolorosi che si possano esperire) e producessi un ululato stile-Tarzan, dovrei temere che spunti un omino-SIAE a contestarmi una contravvenzione per violazione del copyright?
E posso brevettare anche lo sbadiglio-grugnito sonnacchioso del risveglio come creazione mia peculiare, e ricavarci denari?
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Now playing: George della giungla
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ottobre 3rd, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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In Verità, in Verità vi dico:
“è più facile che un Mastella si autoriduca gli emolumenti
che un italiano getti la cicca consumata nel cestino dei rifiuti”

settembre 26th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink
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Quando mi iscrissi a Medicina, ormai diversi eoni fa, il 65% circa dei miei “colleghi” era donna. Inizialmente rimasi colpito, perchè in giro vedevo quasi solo medici maschi. Poi mi ricordai delle statistiche, che assegnano ovunque al gentil sesso una miglior media scolastica, e la cosa mi sembrò normale.
Oggi la Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) lancia un accorato allarme:
La federazione degli ordini di categoria: dobbiamo trovare rimedi
L’allarme dei medici: troppe donne
I dottori nel 2017: maschi solo 2 su 10. «Sempre meno chirurghi e urologi»
Il titolo è peggio dell’articolo, comunque. Lo spunto è un congresso a Caserta, in cui la Fnomceo si propone di analizzare la condizione delle dottoresse italiane.
Ma seguiamo quello che scrive Margherita de Bac per il Corriere.
Il pezzo si apre con una domanda angosciosa:
Ve lo immaginate un uomo che si fa visitare dall’urologa?
Con buona pace di tutte le donne che, anche ora, si stanno facendo visitare dal ginecologo (quasi sempre e tradizionalmente maschio). Certo, anch’io per me preferirei un urologo ad un’urologa, ma si tratta di problemi individuali che non possono essere assurti a metodo di selezione del personale.
Il presidente della Fnomceo, Amedeo Bianco, intervistato afferma:
«Affrontiamo in modo diverso il futuro altrimenti alcune specialità, soprattutto quelle che oggi sono monosex, andranno in crisi. Sono molto favorevole alle donne medico, ma non nascondo una certa preoccupazione. Dobbiamo studiare un sistema tale da garantire qualità e potenzialità senza ridurre l’offerta »
Forse basterebbe non ostacolare le giovani dottoresse che volessero intraprendere un certo indirizzo: gira voce, ad esempio, che alla Clinica Ortopedica di una facoltà morente del Triveneto si eserciti una moral suasion per far desistere le malcapitate dal tentare l’esame di specialità. Le motivazioni addotte? Risibili, ma preoccupantemente simili a quello che aggiunge poi Bianco:
Potremmo restare sguarniti nelle chirurgie o in ortopedia. Si pensa, erroneamente a mio parere, che solo l’uomo sia capace di operare perchè più forte, freddo, coragg i o s o . E dall’altra parte ci sono difficoltà oggettive. Gli orari della sala operatoria, ad esempio, non si conciliano bene con quelli della famiglia. Occorre ripensare i turni, il trattamento della maternità»
Capito?
L’uomo è più forte, freddo, coraggioso.
Coraggioso…
Fortunatamente,
Il presidente di Fnomceo è contrario invece all’istituzione di «quote azzurre», posti riservati al sesso che, almeno dal punto di vista della dirigenza, continua ad essere forte.
Infatti, i dirigenti son sempre maschi. E qui salta fuori la vera, grande, paura: perdere il controllo, il potere. Il mondo medico è un mondo cameratesco, molto maschilista. Vedere donne che comandano gli
“uomini duri”, i Chuck Norris della corsia che ogni giorno si sentono eroi da copertina perchè loro
salvano le vite deve essere un affare sconvolgente. Inconcepibile, per questi coraggiosi che temono la concorrenza femminile.
Braveheart gli fa un baffo, a uomini così…