Le radici cristiane? Ormai rinsecchite

agosto 22nd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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screenshot.1 Dal suo pessimo punto di vista, Bossi ha tutto il diritto di criticare la CEI che lamenta la demagogia e la fredda indifferenza (quando non il malcelato orgoglio) con cui chi ci governa ha accolto la notizia dei migranti morti al largo delle nostre coste, abbandonati al loro destino da una politica scriteriata.

Ancora mi mancano le reazioni sdegnate dei vari difensori “a prescindere” delle dichiarazioni d’Oltretevere: dov’è il curiale Bondi? E Gasparri? Ribaltando l’accusa spesso rivolta al centrosinistra, dovrebbero tuonare, perchè il buon Umberto sta attentando alla libertà religiosa, al diritto della Chiesa di dire la sua.  Invece, silenzio. La morale è ovvia: tutti vogliono andare con la Chiesa, ma solo finchè fa comodo.

Intanto i poveretti salvati nel canale di Sicilia (zona in cui si fa la guerra allo scaricabarile, con Malta in prima fila) dovranno essere incriminati per immigrazione clandestina.

Vacanze aquilane

agosto 13th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Dichiarava Silvio, l’uomo che non mente mai, qualche tempo fa:

“in agosto prenderò casa a L’Aquila, per seguire personalmente i lavori della ricostruzione (leggasi piano C.A.S.E.) perché l’occhio del padrone ingrassa il cavallo"

Naturalmente era una panzana. Qualcuno ora comincia a chiedergliene conto: una vittima del terremoto ha chiesto ufficialmente di essere ospitata a Villa Certosa, come promesso nei giorni lontani della commozione. Non è noto se abbia ottenuto risposta.

Frattanto, da alcuni blog di aquilani coraggiosi, i ragguagli sulla situazione sono poco rassicuranti:

Miss Kappa

Terremoto: dove gli altri non arrivano

Dopo un sisma del genere, ci si aspetta che un Governo faccia tutto il possibile per la popolazione: in questo non c’è nessun miracolo, nessuna eccezionalità. Andare accanto alle rovine per fare il gradasso ed incensare la propria capacità di azione è patetico e megalomane. Anche il cavallo, se il padrone lo ingozza, ci resta secco.

I pesci piccoli

agosto 4th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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no vu cumprà I cosiddetti vu’ cumpra’, i venditori di “cocco, cocco bello”, i massaggiatori abusivi sono pericolosi per la sicurezza? Sanno essere molto fastidiosi (come i rappresentanti porta a porta e gli assicuratori, del resto), mentre costretti al supplizio di Sisifo si trascinano  sudando sotto il sole chili di mercanzia orrenda –e spesso ho visto fior di mentecatti che, morbidamente adagiati sui loro triclini balneari, fingevano interesse per tale mercanzia solo per passarsi una mezz’ora prendendo in giro i poveri venditori e facendo la ruota con gli amici.

Ma sono pericolosi? Attentano alla nostra sicurezza? A sentire la nuova presidentessa della provincia di Venezia (contemporaneamente sindaco di San Donà di Piave: potrà mai fare bene entrambe le cose? Ai posteri…), la leghista Zaccariotto, questa situazione richiede addirittura la polizia provinciale (di solito occupata in controllo di caccia e pesca): pattuglie miste affiancano, da ieri, i vigili urbani sulle nostre spiagge (solo questi ultimi possono effettuare contravvenzioni). Frattanto, a Venezia dovrebbe giungere l’esercito per tutelare il decoro cittadino e mettere in fuga gli abusivi: come sempre, la politica tremontiana delle risorse a costo zero. Ma allora perchè non mandare i militari a fare le badanti? Sarebbe un bel risparmio per le famiglie: “Caporale Capuozzo, mi porge gentilmente il pappagallo? Ah, la minestra la sali un po’ di più, per favore: ieri era troppo sciapa…”

 

P.S.: Mi domando sempre perchè mai, invece di andare a caccia di queste persone in spiaggia, non si cerchi di prendere chi li sfrutta e fornisce loro la merce: non credo sia impossibile. Questo sarebbe utile per la “sicurezza”, no?

Bari Capitale

agosto 1st, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Dal sito di Internazionale, la traduzione di un editoriale del Financial Times molto conciso, ma altrettanto esaustivo, sui problemi del nostro Paese:

L’attacco del Financial Times

I fatti di Puglia, con il coinvolgimento della coalizione di centrosinistra nella solita gestione clientelare della sanità, confermano che la corruzione va dove sono i soldini e non si cura dei concetti di destra o sinistra, ma si sviluppa quando il ceto politico è scelto badando solamente al bacino collettore di voti che il singolo candidato ha in dote e le connivenze non sono estirpate alla radice.

Io mi aspetto che il Pd prenda una posizione netta sulla questione; gradieri pure che il senatore Tedesco si dimettesse: non perchè lo abbia già giudicato (per quanto…), ma perchè è chiaro che la sua permanenza a Palazzo Madama non è più opportuna.

MinchioPadano torna a far danni

luglio 28th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Quando scrivevo di “ritorno del MinchioPadanus” non pensavo di cogliere così nel segno. Evidentemente la Lega, esaurite le cartucce contro lo straniero invasore (se ti concedono tutto quello che chiedi non hai più di che aizzare il tuo elettorato), per mantenere il consenso torna al suo vecchio amore: il dagli al terùn. E quale miglior esempio di terùn che l’insegnante? L’insegnante ignorante, che sale al Nord con la sua valigia di cartone e un titolo di studio comprato per rubare il lavoro ai nostri. Questo è ciò che, papale papale, afferma tale Paola Goisis, deputato del Carroccio:

«Noi avevamo presentato una proposta di legge di riforma della scuola. Ma questa non è stata condivisa da tutta la maggioranza. Così abbiamo chiesto che ne venisse recepita almeno una parte nel testo unificato che ora era all’esame della Commissione Cultura. Abbiamo rinunciato a tutto, tranne che ad un punto sul quale insisteremo fino alla fine: ci dovrà essere un albo regionale al quale potranno iscriversi tutti i professori che vogliono. Ma prima dovrà essere fatta una pre-selezione che attesti la tutela e la valorizzazione del territorio da parte dell’insegnante».
La Lega, cioè, vuole inserire un test, per i professori, che attesti, per dirla con le parole di Paola Goisis, «il loro livello di conoscenza della storia, della cultura, delle tradizioni e della lingua della regione in cui vogliono andare ad insegnare». I titoli di studio, quindi, passeranno decisamente in secondo piano. «Non garantiscono un’omogeneità di fondo – osserva il deputato del Carroccio – e spesso risultano comprati. Pertanto non costituiscono una garanzia sull’adeguatezza dell’insegnante. Questa nostra proposta che, ripeto, è l’unico punto che noi chiediamo venga inserito nella riforma, punta ad ottenere una sostanziale uguaglianza tra i professori del Nord e quelli del Sud. Non è possibile, infatti, che la maggior parte dei professori che insegna al nord sia meridionale».

Lo stupore per questa gente in parlamento mi è ormai venuto a noia, tanto domani i parlamentari del PDL non faranno altro che dire un bonario cattivelli ai simpatici provocatori della Lega, senza alzare nemmeno un po’ la voce. Sarebbe inutile parlarvi degli insegnanti che ho incontrato negli anni della scuola: molti delle mie lande, alcuni (nemmeno lontanamente la maggior parte) meridionali. La migliore professoressa di matematica che ho avuto era di Napoli; la peggiore di Venezia. A mia sorella invece è capitato il contrario. Tutti casi personali e aneddotici, buoni solo a spiegare che generalizzare lanciando anatemi contro una latitudine specifica sia forse davvero segno di un’abissale ignoranza. Perciò vediamo un esempio concreto per l’applicazione di queste norme farneticanti: il Friuli Venezia Giulia. In questa regione si trovano due distinte tradizioni culturali (per non dire tre, o forse quattro): quella friulana, che usa il dialetto (lingua, in realtà) omonimo; quella giuliana, che parla il veneto. Friulani e giuliani non si amano alla follia e molte sono le storielle popolari tramandate contro l’una o l’altra parte (a dimostrazione che la patria è tanto più piccola quanto più la vuoi delimitare). Mettiamo che si faccia questo fantomatico esame di cultura locale: l’aspirante professore dovrebbe conoscere la cultura veneta o quella friulana? Quanti dialetti dovrebbe parlare? Quanti esami sostenere? Senza contare che a capo del Ministero dell’Istruzione sta una che ha dato l’esame di stato per l’avvocatura a Catanzaro –alla faccia delle fanfaluche sul merito. Perchè uno che insegna scienze o educazione fisica dovrebbe conoscere il dialetto locale? E in subordine, perchè fare del dialetto materia scolastica? Come saremo orgogliosi dei nostri figli quando, dopo essere stati rifiutati ad un colloquio di lavoro siccome non conoscono l’inglese e non sanno usare il congiuntivo, usciranno bestemmiando nel loro idioma natio!

Diamoci un taglio

luglio 13th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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dussack Quando cerco di immaginare quale possa essere il livello zero di un ragionamento che possa definirsi umano, sempre prodigo mi giunge l’aiuto del buon Calderoli –che se è stato nominato ministro alla Semplificazione, una qualche attitudine a semplificare la dovrà pur possedere. E’ così facile ragionare alla Calderoli. Combattere la violenza sulle donne? E che ci vuole? Basta una pillolina al violentatore di turno: voilà, eccolo ammansito e docile. Così tutti vissero felici e contenti.

Ho i miei dubbi che la cosiddetta “castrazione chimica” possa avere un effettivo valore preventivo di deterrenza: come nel caso della pena di morte, interviene ex-post e colpisce persone che verosimilmente mai avrebbero pensato di potersi spingere a tal segno oppure, come sembra nel caso di specie dello “stupratore seriale” di Roma, incapaci di frenarsi a causa di gravi problemi mentali.

Debbo però ammettere che la soluzione può avere un certo fascino (perverso, a dirla tutta): la pratica non è cruenta, idealmente è come prendere la pasticca della pressione. Quante persone ogni giorno prendono una pasticca “per stare bene”? E che sarà mai? Ma…e se uno non la volesse, la pillolina? Se gli facesse male –perchè, come qualsiasi farmaco, si porta dietro effetti collaterali e diversi rischi? Possiamo obbligarlo? Vogliamo obbligarlo?

Prima di rispondere, leggiamoci l’articolo  32 della Costituzione:

Art. 32.

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Faccio anche notare che una risposta di questo genere, per quanto lieve possa apparire il castigo inflitto, non è molto diversa da quella di stabilire che van mozzate le mani ai ladri:  stiamo comunque parlando di una grave menomazione fisica inflitta dallo stato ad un individuo (oramai) inerme.

 

Tutta una farsa?

luglio 3rd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Con la consueta sicumera, Bobo Maroni precisa che il reato di clandestinità non è retroattivo:

"Qualsiasi studente del primo anno di giurisprudenza – sottolinea Maroni – sa bene che la legge penale non ha effetto retroattivo, pertanto il reato di immigrazione clandestina non si può applicare a chi è già entrato in Italia anche se irregolarmente. Di conseguenza nessuna colf e badante già in Italia, ripeto anche se entrata irregolarmente, sarà espulsa. Quelle della sinistra sono dunque falsità".

Due cose:

1. mi risulta che chi è in Italia come irregolare dovrebbe essere espulso anche secondo le normative vigenti (altrimenti che ci fanno tutti i poveretti stipati a Lampedusa?)

2. come si potrà, di grazia, dimostrare che il clandestino fermato è giunto in Italia dopo l’approvazione della legge? Si valuta la conoscenza del dialetto locale? Gli si intima di cucinare una cotoletta alla milanese? Si fa la prova della cadrega?

Se ho scritto delle fesserie, spiegatemi meglio.

 

Il paese in cui viviamo (italiani brava gente)

luglio 2nd, 2009 § 2 comments § permalink

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Passerà oggi al Senato il provvedimento porcheria sulla (finta) “Sicurezza”; naturalmente col voto di fiducia, perchè puzza talmente che persino qualche fedelissimo di papi potrebbe avere la tentazione di turarsi il naso e non votarlo.

Tra gli altri orrori, di cui già ho scritto, spicca questa bestialità, come riportato da tgcom (ho scelto una testata “imparziale”, per evitare accuse di strumentalizzazioni):

Adottabili i figli delle clandestine
Per accedere ai pubblici esercizi gli stranieri dovranno esibire il permesso di soggiorno (tranne che per l’iscrizione dei figli alla scuola dell’obbligo). Altrimenti, essendo la clandestinità un reato, scatterà l’obbligo della denuncia. Le madri irregolari non potranno iscrivere i propri figli all’anagrafe e quelle sprovviste di passaporto non potranno neanche riconoscerli rendendoli così subito adottabili.

Così, tra il serio ed il faceto, si strappano i figli alle madri. Oppure si costringono le stesse madri a denunciarsi come irregolari (e quindi a farsi rinchiudere nei centri di detenzione permanenza temporanea) per poter riconoscere il proprio figlio.

Complimenti vivissimi…

Se questo vi sembra gossip

giugno 23rd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Di come si plasma la classe dirigente

 

Se tutto il marcio che sta uscendo dal bubbone di Silvio il t(r)ombeur si rivelerà fondato (come pare), toccherà rivalutare lo psichiatra che una volta, in tivvù, parlò di narcisismo patologico riferendosi al Premier.

Alcuni fatti sono incontestabili: le feste con ragazzuole tanto arriviste da non schifarsi di far parte di un pollaio, per di più con un gallo senza piume; i regali munifici del vecchio satrapo, che intrattiene con le barzellette sui comunisti, i filmati degli storici incontri con Bush (almeno quelli fanno ridere) e le canzoni lagnose (come un Nerone qualsiasi, ma con l’aggravante Apicella); le successive candidature nel PDL di alcune di codeste ragazzuole.

Se questo vi sembra gossip…vuol dire che probabilmente siete il direttore del TG1. Perchè qui non interessa per nulla sapere se siamo al cospetto di un ghediniano utilizzatore finale o solo di un satiro spuntato (per quanto patetico tutto ciò possa suonare), ma capire come si fa carriera nel partito che governa l’Italia. Già sapevamo che Silvio si era portato in Parlamento prima i legali, poi le segretarie e infine le fisioterapiste; stanno per arrivare le massaggiatrici?

Vedi un po’: quei grigi figuri del Pd si scannano nelle primarie, cercano freneticamente il rinnovamento della classe dirigente stretti stretti in afose riunioni nel loro loft, mentre intanto a pochi metri ci sono queste splendide feste dove Silvio il Magnifico letteralmente plasma le nuove leve del suo partito!

 

D’ogni erba un fascio

giugno 14th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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06In principio furono le “Ronde apartitiche”, nate con la storiella della sicurezza in pericolo –in realtà perchè sono a costo zero e il Berlusconi IV non ha soldi nemmeno per la benzina delle auto della Polizia. Ma, si sa, l’italiano medio ama immaginarsi come epigono di Leonardo Da Vinci. Ecco allora la nascita della prima (seconda, visto le già operanti Guardie Padane) polizia parallela che, vedi un po’, origina come costola del mai domo MSI, ad opera di quel Gaetano Saya già finito nell’occhio del ciclone per i suoi hobby lievemente eversivi. Questi buontemponi hanno scelto il nome discreto di “Guardia Nazionale Italiana” e una divisa dai toni dimessi, su cui spiccano una serie di stemmini per gente infoiata del terzo reich (l’aquilotto imperiale, una specie di sole celticheggiante al braccio, l’immancabile scritta Essepiquere, qualche patchwork da bancarella): il tutto pare un costume di scena per quei film ambientati nelle dittature sudamericane (dove MacGyver, per salvare il povero pacifista perseguitato, deve attraversare la frontiera a bordo di un’ariete costruito a partire da un triciclo e da uno scolapasta).  Invece questi benefattori potremmo trovarceli per strada mentre si pavoneggiano (nella migliore delle ipotesi) fingendo di accrescere la nostra “sicurezza”. Dice che saranno disarmati, però si portano dietro elmetto, anfibi neri, guanti di pelle e una grossa torcia elettrica di metallo nero. Dice pure che sono una ONLUS. Non dice se aiuteranno le vecchine ad attraversare la strada.

Frattanto Silvio denuncia piani eversivi a suon di Noemi e veline “per sovvertire il voto popolare” e invita i giornali a non lasciare spazio alle opposizioni.

 

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