Padre padrone

settembre 11th, 2009 § 1 comment § permalink

BlogNews

Probabilmente ci si rende impopolari a scriverlo (tra i cosiddetti italiani, perchè tra i quattro lettori di queste paginette potrei ottenere la ola), ma non importa: il principale problema di questo paese è Silvio Berlusconi (ma va?). Persino in Italia e persino nel centrodestra, qualsiasi altro politico con certe frequentazioni equivoche (paramafiose, in primis; peripatetiche, in secundis) e certe dichiarazioni neroniane sarebbe caduto, da tempo e giustamente, per “fuoco amico.” Non parliamo poi di un Prodi o di un Veltroni: sai la gara, nel Pd, a chi arriva primo al trono per rovesciarlo!

Senza Berlusconi, finalmente si potrebbe parlare in maniera libera dello stato dell’Informazione: sono convinto che anche nel Pdl si sappia che la Rai non può continuare ad esistere così com’è. Che sia necessario ridurre il numero delle reti, cambiare il sistema di nomina del Consiglio di Amministrazione, aprire ad altri soggetti con nuove concessioni. Una circolazione maggiore delle idee ci renderebbe più equilibrati nelle valutazioni e aperti al cambiamento; credo anche ridurrebbe la cortina fumogena che oggi grava sui fatti del nostro paese.

Ma Silvio resta  lì. E’ la popolarità tra la gente a salvarlo? In parte, forse. Sono le televisioni che possiede per dritto o per storto? Certamente, ma non solo. Meglio: le televisioni ne sono braccio armato e conseguenza, ma l’origine di questa straordinaria longevità politica sta (ovvio, lo so) nei danè. Un immenso cumulo di soldi profusi per il Pdl: ad un buffet così ricco, chi non vorrebbe prender parte? Come potrebbe questo partito finto, di cartone, tenuto insieme solo col cerone stantio del suo leader, sopravvivere al creatore? Un agglomerato di soggetti senza una linea politica, che ondeggia al vento dell’opportunismo di giornata (oggi bisogna compiacere la Chiesa, domani Dell’Utri, poi chissà chi altro), al cui cospetto le fibrillazioni del Pd sono almeno un segno di vitalità?

Per quanto il padrone di casa sia solito picchiare figli e consorte, sporcare a bella posta i pavimenti appena puliti, apostrofare i vicini a male parole quando chiedono di abbassare il volume della Tv alle 3 di mattina, se questi è l’unico che porta a casa uno stipendio, la moglie resterà con lui. Magari lo difenderà pure con le amiche, quando riesce a vederle. Non aspettiamoci che Silvio cada, non ci sono Bruto all’orizzonte.

 

Impiccalo più in alto, Ghedino

settembre 4th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

BlogNews

Strategia, la definisce il Corriere:

screenshot.3

In qualunque modo la si voglia intendere, ha ragione l’avvocato: il Cavaliere è potente, molto.

Saremmo di fronte, insomma, solo ad una questione di lesa virilità:

Bisognerà accertare se Berlusconi è potente, come lui lascia intendere quasi ad ogni comizio, o impotente. «Ho capito. Vuol sapere se noi dovremo fornire prove? No, noi assolutamente no. La controparte, semmai, se crede…».

Querele a profusione, intimidazioni a mezzo stampa e tutto perchè hanno messo in dubbio che il nostro Re (delle) Sole possa fisicamente fungere da utilizzatore finale?Da questa surreale intervista a Ghedino, ricaviamo qualche lezione importante.

La prima lezione è che gli scudieri andrebbero scelti meglio: altrimenti appena allenti un po’ il morso, sparano fesserie come raffiche di mitraglia, con conseguenze spesso disastrose.

Cosa dire, ad esempio, dell’ultima Capezzonata?

(ASCA) – Roma, 3 set – ”C’e’ da immaginare che la scelta di Dino Boffo – e quella del suo editore che l’ha immediatamente accettata- sia stata sofferta e difficile. Cosi’ come sofferti e difficili devono essere stati questi giorni per Boffo, che merita da parte di tutti umana comprensione”. Lo afferma il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, il quale aggiunge: ”Ma cio’ che e’ politicamente, culturalmente e politicamente inaccettabile e’ l’attacco sferrato dalla sinistra contro Vittorio Feltri”.

O della gaffe sesquipedale di Gasparri (vorrei dirla tracotanza, ma non penso lui capirebbe)?

"Non so quale sarà la pronuncia della Consulta sul Lodo Alfano ma noi supereremo un eventuale giudizio negativo". Lo ha detto il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri parlando alla Summer School della Fondazione Magna Carta a Frascati. "Avremo un avvocato, un Ghedini o Ghedoni – ha ironizzato Gasparri – che troverà un cavillo…".

La seconda lezione riguarda il merito della questione e concerne l’arte del depistaggio mediatico: avvocato Ghedini, lei dice che la querela a “l’Unità” vale a fugare i dubbi sulla virilità del Premier:

«È stata l’Unità a tirar fuori i problemi di erezione di Berlusconi».

Mi consenta: è una balla. Il primo a sostenere che Silvio avesse dei problemi al pennone fu, difatti, Vittorio Feltri: l’Unità si rifaceva a quanto egli aveva dichiarato dopo lo scoppio dello scandalo escort. Perciò andrebbe querelato l’attuale direttore de “il Giornale”.

Tre appunti sull’influenza nei media

settembre 3rd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

BlogNews

screenshot.2

E cucchiamoci anche questo. A leggere l’enfatico titolone, l’articolo dovrebbe iniziare più o meno così:

“In un mondo devastato dalla crisi e dal Virus A, solo un uomo può sopravvivere e donare una nuova speranza alla specie umana. Il suo nome è Rambo: ha 24 anni, vive a Monza e ha sconfitto il virus.”

Su questo virus H1N1 per ora si fa tanto allarmismo e si sanno poche cose: tutto sommato è normale, visto che si tratta di una variante nuova di un organismo conosciuto (sempre quello dell’influenza cosiddetta stagionale: questo è un cugino di altro lignaggio) e che solo ora si sta diffondendo abbastanza da fornire valutazioni epidemiologiche adeguate. A quanto pare non è così cattivo come lo dipingono, ma naturalmente è molto pericoloso per le persone più fragili: anziani, cardiopatici e broncopatici, immunodepressi. Come avrete ormai letto dappertutto, non è l’influenza che uccide, ma le sue complicanze: in primis una polmonite sovrapposta (diciamo che il virus “prepara il terreno” perchè i batteri si scatenino). Quindi il vaccino è quanto mai necessario, anche se sicuramente porterà molti soldini alle case farmaceutiche: speriamo non ci marcino troppo sopra. 

Vedendo quest’istantanea che ho tratto dal sito de “la Stampa”, possiamo notare l’anticipazione del succulento ed illuminato* parere di un Carlo Rossella ipocondriaco per l’occasione: nel testo, che vi invito a leggere per bearvi nel vuoto cosmico in cui proietta, come sempre Rossella si dimostra lieve come una piuma e fresco come una rosa. Anche discettando delle sue presunte fobie di contagio, da uomo mondano e chic qual è, riesce comunque a citare qualcuno dei suoi viaggi internazionali (qui in Grecia e a Londra), prima di lasciarci con il prezioso consiglio di una casta astensione dai baci.** 

*dalle lampade abbronzanti, credo

*dello stesso tenore questo splendido pezzo del Corriere di qualche giorno fa, in cui l’ex-direttore del Tg5 regala altre perle su come tornare al lavoro senza stress, dopo le sudate vacanze.

“I complici”, di Abbate e Gomez

settembre 2nd, 2009 § 1 comment § permalink

BlogNews

i-complici

 

 

Uno dei pochi libri che  tra le pagine mantiene quel che  in copertina promette.  Tante storie di fiancheggiatori della mafia e una ricostruzione molto convincente del cosiddetto “periodo delle stragi” a cavallo tra 1992 e 1993. Spiega quasi ogni cosa e lo fa bene.

 

 

Piccole perle sparse qua e là:

- i nomi di tanti, noti e meno noti, con  alcune frequentazioni quanto  meno pericolose

- destra o sinistra per la mafia pari sono (le cosiddette cooperative rosse qualche scheletro nell’armadio ce l’hanno sul serio)

- da certe parti, se vinci le elezioni non importa di che partito sei: comunque avevi un amico degli amici alle spalle (magari un bossettino di secondo piano, ma c’è quasi sempre)

- quelli del Nord non si fanno molti scrupoli, se ci sono soldini che girano, a impastoiarsi con la mafia

- cos’è esattamente il 41bis, perchè la mafia ha begato per 10 anni per farlo abolire, perchè ora non bega più tanto

- il ritorno del boss: dopo quattordici anni, zio Binu (Provenzano) torna a casa, nascosto in una masseria vicino Corleone. Come nei film in cui una persona  dispersa rientra improvvisamente nella vita dei suoi cari, anche il ritorno di Binu mette in moto meccanismi disgregativi dell’equilibrio familiare. I figli non l’hanno quasi mai visto, hanno vissuto esistenze anonime e difficoltose a causa sua;  si lamentano delle decisioni paterne, della madre che ha sempre assecondato Binu nelle sue scelte

 

Aggiungo solo questo: molti politici italiani sono mafiosi, ma non lo sanno. Pensano che per essere mafiosi bisogna portare la coppola e usare la lupara, che bisogna essere stati “combinati” dal boss locale. Bene, se costoro leggessero questo libro ci si troverebbero dentro con tutte le scarpe, anche se i loro nomi non ci stanno e le vicende raccontate riguardano magari altri. 

Colabrodo

agosto 23rd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

BlogNews

Un estratto del sermone domenicale di Scalfari, con alcune considerazioni essenziali  per capire l’incapacità della Lega ad effettuare una seria politica sull’immigrazione:

 

[…]Ma esistono altresì responsabilità generali, al di là del caso specifico. Le ha elencate con estrema chiarezza il proprietario di un peschereccio di Mazara del Vallo da noi intervistato ieri.
Perché i pescherecci che avvistano barche di migranti in difficoltà non intervengono? Risposta: se sono in difficoltà superabili, intervengono, forniscono viveri acqua e coperte, indicano la rotta. Se sono in difficoltà gravi, li segnalano alle autorità italiane.
Segnalano sempre? Risposta: non sempre.
Perché non sempre? Risposta: se imbarchiamo i migranti sui nostri pescherecci rischiamo di perdere giorni e settimane di lavoro. Noi siamo in mare per pescare. Con gli immigrati a bordo il lavoro è impossibile.
Non siete risarciti dallo Stato? Risposta: no, per il mancato nostro lavoro non siamo risarciti.
Ci sono altre ragioni che vi scoraggiano? Risposta: chi prende a bordo clandestini e li porta a terra rischia di essere processato per favoreggiamento al reato di clandestinità. Temono di esserlo, perciò molti chiudono gli occhi e evitano di immischiarsi.
Se li portate a Malta che succede? Risposta: peggio ancora, ci sequestrano la barca per mesi e ci tolgono l’autorizzazione a pescare nelle loro acque.
Questi sono i risultati di una legge sciagurata, salutata non solo dalla Lega ma dall’intero centrodestra come un successo, una guerra vittoriosa contro le invasioni barbariche.

Questa legge dovrebbe essere abrogata perché indegna di un paese civile. Nel frattempo gli immigrati entrano a frotte dai valichi dell’Est. Non arrivano per mare ma in pullman, in automobile, in aereo, in ferrovia e anche a piedi. Alimentano il lavoro regolare e quello nero in tutta la Padania e non soltanto. I famigerati rom e i famigerati romeni vengono via terra e non via mare. La vostra legge non solo è indecente ma è contemporaneamente un colabrodo.

 

Purtroppo i lettori de “Il Giornale” e i telespettatori del TG1 non potranno mai leggere o sentire cose di questo tenore.

Banalità in abito da sera

agosto 10th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

BlogNews

cesare2 Nell’ingessato panorama della stampa di casa nostra (dove i direttori dei giornali si danno la turnazione con eterni ritorni di stampo vichiano), resiste da decenni (almeno dai primi anni novanta, per ciò che rammento) un mistero doloroso del lunedì, relegato ai margini della prima pagina del Corriere. Questo mistero è la rubrica di Francesco Alberoni, “Pubblico e Privato” (ma forse sarebbe da rinominare “Banalità in abito da sera”): concentrato di frasi fatte e pensierini da prima elementare tale che potrei pure scriverlo io stesso.*

Per esempio, oggi:

“Non serve eliminare il rivale per meritare il suo posto”

Leggere oltre non serve mai: tutto è già contenuto nel titolo. Nel pezzo ci sarà spazio per una massima apodittica appena appena più sviluppata, con il corredo di alcuni esempi tratti dall’esperienza personale dell’autore (sempre del tenore “Conoscevo un tale che…”; “un’amica di mia madre diceva sempre che…”) e la chiusa finale che rimarca il concetto. Davvero, tutto sempre così.

Unica sottigliezza (apparente): la rubrica dal nome strabico deve permettere una lettura bifronte. Alberoni ci parla del Privato per insegnarci ciò che è buono in Pubblico e viceversa. Ecco allora la chiusa, rapido tuffo nelle vicende della morente Repubblica romana alla metà del I secolo a.C.:

L’errore è sempre lo stesso, pensare che l’ostacolo sia rappresentato da una perso­na, da un rivale, senza domandarti se l’al­tro ti vuole, se sei all’altezza, se meriti il posto a cui ambisci. Nei concorsi universi­tari molti perdono molto più tempo in in­trighi e acrobazie per ingraziarsi i poten­ziali commissari, che a studiare, a fare ri­cerche di valore, o scrivere opere impor­tanti che vengono apprezzate da tutti.

Ma il caso più famoso della storia è quello dei congiurati che hanno assassina­to Cesare. Erano tutte persone di grande ingegno. Pensiamo che oltre a Bruto e Cas­sio, fra loro c’era addirittura Cicerone. Erano ossessionati da Cesare, non pensa­vano altro che a farlo sparire. Ma non ave­vano la benché minima idea di che cosa avrebbero fatto dopo. Morto Cesare, men­tre il popolo angosciato urlava nelle stra­de, sono stati presi dal panico e sono scap­pati sul Campidoglio! E Antonio ha preso il potere.

Insomma attenti, amici Democratici: a Silvio non c’è alternativa. Caduto lui, dobbiamo aspettarci il terrore, un vuoto di potere ed un novello Antonio a “ristabilire l’ordine”.** Quindi meglio Silvio Re nei secoli dei secoli (chè, per rimanere in tema, non ce lo vedo molto Berlusconi nei panni di Silla). Lettura dei fatti alquanto terra terra –come, appunto, nello stile della casa- e piuttosto deprimente. Fortunatamente il corpo di Giulio Cesare è stato cremato, altrimenti sai che capriole si faceva adesso, nel suo sepolcro.

* prontamente la nostra redazione ha avviato già promettenti contatti con l’esimio studioso, ai fini di una collaborazione anche su PaleoZotico

** che poi dopo è arrivato pure Augusto, ma non sottilizziamo

Epistola alle Parche

luglio 30th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

BlogNews

Parche Spettabili signore (signorine?) Parche,

chi vi scrive è un umile esserino del XXI secolo che attualmente non tiene di meglio da fare. Sono conscio del grande carico di lavoro che filare i destini umani richiede per voi, soprattutto ora che la vita media si è allungata ed il numero di persone su questo povero pianeta è in continuo ed esponenziale aumento; so pure che non siete solite porgere orecchio alle richieste che vi vengono formulate da quaggiù (altrimenti, hai voglia: non si finirebbe mai di correggere il filato della giornata!) e che nemmeno gli dei possono mettere il becco negli affari vostri. Qui però si tratta di una questione veramente insostenibile, di uno stato di cose intollerabile. Come certamente saprete il genere umano ama sollazzarsi sfidando la vostra collega, la cosiddetta dea bendata: Fortuna, insomma. Immagino che tra di voi ci sia una certa rivalità, che Fortuna goda nel farvi inciampare, qualche volta, sì da ingarbugliare un po’ i fati già stabiliti: quindi suppongo che, senza tema di smentita, si possa dire che vi sta abbondantemente sulle palle. Se vi chiedo allora, per la tranquillità mia e di tutti gli italiani, di corcarla di mazzate? Così, giusto per una piccola forma di vendetta per voi e di assicurazione per noi: che la finisca di far crescere ‘sto montepremi del Superenalotto! Non se ne può più! Rendetevi conto: siamo in completa balia di tg che prima occupano minuti preziosi mandando in onda servizi e servizi sullo stramaledetto 6 che non esce e su cosa ci farebbe o non ci farebbe l’ipotetico vincitore; poi occupano minuti preziosi comunicando i numeri estratti e facendo finta che ci interessi qualche cosa di sapere chi ha vinto; infine non perdono mai (proprio mai) l’occasione per segnalare che questo è il più alto jackpot di tutti i tempi. Vedete, care le mie Parche (posso permettermi questa vena confidenziale?), non vi sembra che sarebbe ora di finirla? Dopo tutto, che vi costa? Lei è pure bendata, manco saprà mai che siete state voi.

Un grazie infinito per qualsiasi cosa vi riuscirà di fare,

Andrea

La rivincita di Cartagine su Roma ladrona

luglio 26th, 2009 § 1 comment § permalink

BlogNews

Voyager_CS1 “Cari amici di Voyager, un cordiale buonasera dal vostro Roberto Giacobbo. In questa puntata speciale vogliamo raccontarvi una storia che ha dell’incredibile e che, se confermata, ci costringerebbe a rivedere del tutto le attuali teorie sullo spazio-tempo. Cominciamo, come di consueto, con una serie di domande: è possibile prevedere il futuro? Ed è possibile, grazie a questa conoscenza, influenzarne il decorso? Ed è possibile che una popolazione del IV secolo A.C. possedesse le conoscenze necessarie per tutto ciò senza nemmeno un aiutino da parte di un’entità aliena super-evoluta? Per iniziare a darci qualche risposta, ci troviamo in una zona ultrasegreta della Sardegna, uno scavo archeologico nascosto nella proprietà di un noto Presidente del Consiglio italiano (di cui però non possiamo, per motivi di privacy, farvi il nome). Qui con noi è la professoressa Zedda Piras, docente di PaleoUfoCastronologia all’Università del Mentecattì. Ecco, professoressa Piras, che luogo è questo?”

g_01872453 “Beh, si tratta di una piccola necropoli a inumazione di origine fenicia, da poco rinvenuta nel sottosuolo della Villa: sono circa 30 tombe, risalenti al 300 A.C.”

voyager_giacobbo_conduttore

 

“E cosa c’è di così rivoluzionario nelle sepolture di questi fenici?”

 

 

g_01872453“Vede, all’inizio non sembravano esserci stranezze di sorta. Un’analisi più attenta del sito, unita ad una testimonianza antica reinterpretata alla luce di questa scoperta ci ha però fatto sobbalzare.”

voyager_giacobbo_conduttore

“Come mai, professoressa? Qualche legame con i Templari? Forse anche di qui è passata Maria Maddalena? Un portale dimensionale verso Rennes-Le-Chateau?”

 

g_01872453“No, nulla di tutto ciò. La singolarità di queste sepolture risiede nel fatto che tutti i defunti sono avvolti da manti di porpora: una cosa molto strana per i fenici, che notoriamente rifuggivano (per motivi religiosi) le vesti di tale colore.”

voyager_giacobbo_conduttore

 

“E questo come si spiega, secondo lei?”

 

 

g_01872453“Vede, nel mondo antico c’era una leggenda, riportata pure da Tacito negli Annales, secondo cui sarebbe esistita una piccola cerchia di fenici “resistenti” alla romanizzazione, dei non assimilati; una sorta di enclave anti-sistema, per usare una terminologia moderna. Un gruppo antagonista venato di misticismo, che usava come segno distintivo una tunica color porpora.”

voyager_giacobbo_conduttore

 

“Bene: ma cosa c’è di singolare? Facevano cerchi nel grano?”

 

 

g_01872453

 

“Senta cosa scrive Tacito:

 

In Sardinia homines tradunt fuere […] qui purpureas  vestibant tunicas et contumelias contra illum Divum Silvium   dicere solebant. Cum semper simul stabant, Punici alii Comunistas eos dicebant.

Trad.: “In Sardegna si narra vivessero uomini […] che vestivano tuniche rosse e solevano riempire di calunnie il Divo Silvio. Poichè  stavano  sempre   insieme [tra di loro], gli altri fenici li definivano Comunisti.”

Capisce? Nessuno aveva mai compreso cosa intendesse lo storico latino con l’espressione “illum divum Silvium,” fino ad oggi. Si pensava che il riferimento andasse ad una setta dedita a un culto misterico eccentrico in contrapposizione alla divinità boschiva sarda (in questo senso il termine “divum Silvium” starebbe per “il dio delle selve”). Ma ora, dopo il ritrovamento di questa necropoli, l’esistenza di un gruppo di Comunistes dedito alla distruzione tramite calunnie (contumelias) del Divo Silvio, acquista una nuova e sinistra luce.”

 

voyager_giacobbo_conduttore“Vuol dirci forse che questa setta di Illuminati possedeva una reale capacità divinatoria e che, tramite tale conoscenza esoterica, sia riuscita ad individuare un nemico lontano in un capitalista di oltre 2300 anni dopo?”

 

g_01872453“Non vedo altra spiegazione più ragionevole, caro Giacobbo.”

 

 

voyager_giacobbo_conduttore“Ma è stupefacente! Tutto ciò però, mi consenta professoressa Piras, significherebbe che lei è riuscita a svelare il primo complotto comunista della storia umana!”

 

 

g_01872453“Credo proprio che lei abbia colto nel segno, in effetti. Pensi alla perfida e lucida follia di questo gruppo di mistici visionari: abbiamo motivo di credere che abbiano deciso di togliersi la vita qui e tutti insieme solo allo scopo di poter poi far accusare il loro acerrimo nemico della mancata denuncia alla soprintendenza archeologica della loro stessa sepoltura!”

 

voyager_giacobbo_conduttore“Ah, professoressa, ma questa storia non ha nulla da invidiare a quella dei Maya sulla fine del mondo! Spero ne vorrà trarre un best-seller complottardo da milioni di copie!”

 

g_01872453“Non mancherò, stia sicuro!”

 

 

voyager_giacobbo_conduttore“Bene, ringraziamo la professoressa Piras per le sue preziose informazioni. Cari amici, anche questo puntatone speciale è purtroppo terminato. Speriamo di avervi svelato, con il consueto approccio pragmatico e l’amore per la verità che sempre ci contraddistingue, ancora una volta uno degli occulti segreti della nostra storia . Alla prossima!”

 

Il polso della situazione

luglio 18th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

BlogNews

afp_16290516_14580 Arduo dev’essere preparare un servizio su di una non-notizia. Ieri il Papa si è fratturato il polso, un po’ come può capitare a tutti, soprattutto ad una certa età: una menzione sul tg della sera ci poteva stare. Il giorno dopo, invece, cosa resta da dire? Un infortunio fastidioso, una piccola operazione, tutto è andato bene. Mica potrai caricare un evento così banale di nuovo pathos e sofferenza, se non vuoi renderti ridicolo (innanzitutto agli occhi dei fedeli)? Ma se sei il curiale Fabio Zavattaro, vaticanista del tg1, lo puoi (lo devi?) fare.

Ecco l’attacco del suo pezzo di oggi, religiosamente trascrittovi da me medesimo con certosina capziosità.

Da leggersi con tono sommesso e contrito:

(immagini della magione estiva papale)Il giorno dopo l’operazione, papa Benedetto si prepara a imparare a convivere con il polso fasciato: non poter scrivere, non poter suonare il pianoforte. E’ comunque tranquillo, sorridente. (stacco sul mezzobusto del bel Fabio) Ha passato una notte tranquilla, papa Benedetto XVI, qui nella villa a Le Combe, la vedete alle mie spalle. Questa mattina ha fatto colazione, ha celebrato messa. […] Verso l’ora di pranzo la visita del primario che l’ha operato, più per cortesia che per controllo. (stacco sul Primario) Che cosa le ha risposto il Papa quando lei ha detto “bisogna operare”? “Eh, mi ha detto va bene, facciamo quel che c’è da fare. Molto tranquillo, pacifico, senza nessun problema.”

Che aggiungere? Plaudiamo tutti allo straordinario coraggio ed alla calma olimpica che il santo padre ha dimostrato in questa tanto difficile congiuntura della sua vita; gli auguriamo di poter tornare presto a suonare; siamo lieti che questa mattina sia addirittura riuscito a fare colazione.

 

Technorati Tag: ,,,

Cartapesta

luglio 10th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

BlogNews

Bisogna ammettere che, dal punto di vista mediatico, questo G8 (o G7+1, G8+G5, G14, G alla –6 con riporto di 1) è un bel successo. Nel più puro stile Mediaset. Un Grande Fratello pieno di strette di mano, foto di gruppo, cene pantagrueliche, momenti di commozione spiccia tra le macerie, attori e politici che sfilano tra la gente. La cosa più vera che ho visto è stata la tenda di Gheddafi.

19Grande anche l’effetto scenografico delle macchinine elettriche guidate da avvenenti fanciulle, hostess che indossavano le divise della Guardia di Finanza (ah, erano davvero della Finanza? ma le selezioni per entrare nel Corpo le fa papi? e se hai la panza e la barba?).

In concreto cosa hanno deciso questi governanti? Secondo Rai1 Rai2, reti entusiasticamente prestate all’agiografia del padrone di casa (che dovrebbe essere il Governo italiano, ma in realtà è il maitre di Palazzo Grazioli), ogni momento ed ogni incontro hanno partorito epocali risposte ai problemi mondiali. Cose tipo: basta con l’economia immorale, quanto è cattivo l’Iran, come è buona la pasta tricolore.

Si sarebbero decisi, tra le altre cose, 20 miliardi di dollari di aiuti contro la fame nel mondo: naturalmente spalmati in tre anni (e ci saranno almeno altri 3 vertici per cambiare idea). Certo fa un po’ specie che a dare l’annuncio dell’annuncio di questo potente stanziamento sia proprio colui che è stato accusato, l’altro giorno, di non aver onorato analoghi impegni pregressi.

Insomma, fino ad ora tanto fumo: per l’arrosto si vedrà.

 

Technorati Tag: ,,,
Related Posts with Thumbnails

Where Am I?

You are currently browsing the Informazione category at PaleoZotico.

Bad Behavior has blocked 4978 access attempts in the last 7 days.