Una schiacciante maggioranza a favore dei Dico

maggio 15th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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In relazione alla manifestazione di sabato scorso la senatrice dell’Ulivo (mah…) Paola Binetti ha detto le seguenti cose, come riporta un articolo di Repubblica di ieri dal titolo ‘E i Teodem vanno all’attacco’:

“Diciamola con Giulio Andreotti: i Dico sono stati un infortunio di percorso e il milione di persone che sabato erano in piazza sono la rappresentanza di quel 75% di italiani che al Referendum sulla Fecondazione Assistita si sono astenuti.”


Ora, a parte le mille questioni che io mi pongo sul perchè questa donna ritenga di sentirsi a suo agio in una coalizione di centro-sinistra o -se preferite- sul perchè una coalizione che ospiti tale soggetto si definisca disinvoltamente di centro-sinistra, la dichiarazione di cui sopra mi ha lasciato basito per un altro motivo.

Cerco di spiegarlo nella maniera più semplice e -spero- comprensibile:

- la manifestazione di sabato, comunque la si veda, è stata un grande esempio di partecipazione popolare per sostenere un’idea: ammettendo una la presenza di anche 2 milioni di persone, più di 50 milioni di italiani sono rimasti a casa

- il Referendum, lo strumento principe di manifestazione della volontà popolare su un determinato tema, quando applicato ai quesiti sulla fecondazione assistita ha portato alle urne circa il 26% degli aventi diritto: hanno votato sì più di 10 milioni di persone, anche se non è stato raggiunto il quorum

Molti di più, come si vede, coloro che si sono espressi per abrogare la pessima legge sulla Fecondazione Assistita, di coloro che han partecipato al Family Pride: però, per la senatrice, una volta conta chi si astiene (e peraltro, a rigor di logica, non esprime alcun orientamento sul quesito proposto: cioè se ne lava le mani), l’altra chi partecipa. Sono ben conscio che fare un confronto di questo tipo è come voler raffrontare cavoli e mozzarelle, ma questo è ciò che ha fatto la Binetti.

Secondo tale logica, delle due l’una: o due anni fa si doveva abrogare la legge 40, oppure i 50 milioni rimasti a casa sabato sono una schiacciante maggioranza a favore dei Dico.

Un uomo schivo…

maggio 3rd, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Dopo l’ex-ministro Calderoli, non poteva mancare l’ex-onorevole Tavormina.
Anche lui in silenzio mediatico da un po’, dopo essere stato scaricato dalla famiglia valdostana di cui era -del tutto disinteressatamente, secondo lui- il difensore di grido. Lo smacco è stato forte e l’uomo se ne stava di sicuro nascosto a curarsi l’immenso Ego ferito, finchè al Corriere devono aver pensato che per niente al mondo si sarebbe lasciato sfuggire l’opportunità di render pan per focaccia: così, ecco una surreale intervista, dove il principe del foro fa una serie di dichiarazioni quasi esilaranti.
Per chi si scocciasse a leggere tutto l’articolo (ma lo consiglio vivamente), posto la perla:

«Lo chiarisco una volte per tutte. Sembrerà un paradosso, ma io sono rimasto sempre estraneo alla gestione mediatica. C’era un pool di persone che hanno impostato questa speculazione».

Vedete: lui non ci voleva proprio andare, a Porta a Porta (e in qualunque altro spazio del palinsesto da cui fosse possibile palesarsi con l’aria tronfia)!
Un uomo schivo…

Un Calderoli al giorno…

aprile 26th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Riflettevo, in questi giorni -sì, è vero, potrei occupare la mente in cose più serie-, sul perchè mi capiti di produrre una così ricca messe di post sulla Chiesa.
Come accennavo qui sotto, mi ero convinto che il motivo risiedesse in una certa aria inquisitoria più o meno latente negli ultimi pronunciamenti dei vari prelati, finchè una conversazione con uno dei quattro miei assidui e strenui lettori mi ha aperto gli occhi: c’è una grave mancanza, patente ormai e inspiegabile, nella vita pubblica del nostro Paese.
Pensateci: dove son finite le sparate del soave Calderoli? Quelle dichiarazioni che, un giorno sì e l’altro pure, soleva barrire ai tempi di Silvio? Quelle parole che non avresti potuto condividere nemmeno nel modo di posizionare gli articoli nelle frasi e che il Nostro cinguettava come fossero piccoli, dolci sonetti shakespeariani? Così ho compreso che è stato il sentirmi orfano di questi pronunciamenti a far sì che io rivolgessi altrove gli sterili pensieri: quindi prendetevela con l’esimio senatore, per i miei sproloqui.
Oppure fate in modo che torni alle usate abitudini (già qualcosa ha fatto, l’altra sera da Gad Lerner, a dire il vero).
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