Apprendo come questo costume pare molto diffuso e praticato anche laddove, se non altro per le maggiori possibilità economiche e per le ricadute di “immagine”, ci si aspetterebbe una più elevata attenzione a certi particolari. Leggo infatti su Repubblica di oggi che l’uomo che aveva riportato in alto il prestigio dell’Italia nel mondo (a suo dire, ovvio) prima del nuovo abisso seguente alle elezioni del 2006, avrebbe regalato a Tony Blair 18 orologi di gran pregio: naturalmente non in unica soluzione, ma in occasione di ognuno dei frequenti incontri avuti con lui. Tralasciando che il quasi ex-inquilino di Downing Street se ne debba liberare per complicate questioni legate al suo essere Primo Ministro uscente*, mi immagino la scena di Blair che torna da un vertice col buon Silvio e, mentre si toglie le scarpe, si sente chiedere dalla leggiadra Cherie:
“Il solito orologio?”
*In sostanza, ma non son sicuro di aver capito bene, li può tenere solo se li paga perchè risultano doni fatti al Primo Ministro, e non all’uomo Blair: problema, come si vede, molto fine, che in Italia nemmeno potremmo pensare di porci alla lontanissima.
