Ora, capite benissimo anche da soli che le possibilità sono assai ristrette (e nessuna opzione vi piacerà):
-il cadavere sarà di un vostro amico/parente
-il cadavere sarà del vostro peggior nemico (e pulitevi quella macchia di sangue sul bavero della camicia!)
-il cadavere sarete voi
- avete una patologia stranissima, iniziata con sintomi banali ma che rapidamente peggiorerà fino a mettere in serio pericolo la vostra stessa sopravvivenza;
- oppure avete una patologia banalissima, iniziata con sintomi assai strani ma che rapidamente peggiorerà fino a mettere in pericolo la vostra stessa sopravvivenza;
- l’uomo che è entrato è il dott.House: vi guarirà (spesso con terapie “miracolose”), non prima però di avervi condotto sull’orlo della tomba per la sua tendenza a sperimentare sul paziente di turno ipotesi cliniche variegate e improbabili -giungerà al bandolo della matassa grazie ad un’illuminazione avuta mentre si ingolla un flacone di pillole, proprio quando a voi sopravviene il terzo arresto cardiaco;
- a scelta, durante la degenza vi cuccherete almeno una trapanazione del cranio o una puntura lombare (ma alle volte anche entrambe); se già non lo avete avuto, un attacco convulsivo non ve lo leverà nessuno e, se proprio siete fortunati, potrà capitarvi di spandere copiosamente il vostro prezioso sangue da un qualsiasi orifizio del vostro corpo
Situazione classica da tv del terzo millennio: state passeggiando amabilmente lungo il vostro percorso preferito, assorti ad ascoltare il melodioso lamento della pantegana in amore. Ad un tratto, le vostre orecchie captano una frase che vi gela il sangue: “Signora, cosa ha provato quando ha saputo dell’efferato omicidio della cognata del suocero della sua vicina?”
Vi girate di scatto e notate un’inviata di Studio Aperto alle prese con l’ultimo mistero d’Italia: proprio nella vostra ridente (!) cittadina una donna è stata centrifugata e uccisa da una lavatrice di una lavanderia automatica. Cercate di fuggire, ma non sapete dove. Adocchiate istintivamente un cespuglio alla vostra destra e state per infrattarvici: purtroppo, dallo stesso cespuglio sbuca Michele Cucuzza che cerca di abbrancarvi con fare mellilfuo. Riuscite a scansarlo e raggiungete rapidamente un autobus alla fermata più vicina. Salite e, ormai sicuri, vi sedete accanto ad una ragazza. Questa vi sorride e, innocentemente, vi domanda: “Scusi, lei è del posto?” Mentre vi apprestate a rispondere un gentile “Sì, certo, posso aiutarla?”, non vi accorgete del registratore portatile che la ragazza sta estraendo dalla borsetta e nemmeno della telecamera comparsa alle vostre spalle…
