Crociati al pesto

agosto 28th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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pesto Carissimi, d’ora in poi fate attenzione ai nuovi Crociati al pesto: se pensavate che i siluri de “la Padania” al Vaticano fossero l’anticamera di un divorzio clamoroso, vi sbagliavate. Ci pensano Bossi e Zaia a farsi riannettere in pompa magna nella schiera dei difensori delle nostre tradizioni minacciate dai perfidi beduini: il primo con un’intervista a Repubblica in cui sostiene di trovare normali le critiche ecclesiastiche a Silviuccio, il secondo con bellicosi proclami al meeting di Cl:

"Noi ci riteniamo gli avamposti nella trincea della Chiesa: potremmo dire che siamo i nuovi crociati. Siamo coloro che vanno a difendere tutte quelle idee che spesso qualcuno, magari, si vergogna di difendere".

Certe idee, in effetti, mi vergognerei di difenderle. Lascio dunque volentieri al ministro Zaia il compito di sognare il momento in cui il verde vessillo dei minchiopadani garrirà al vento d’Oriente in quel di San Giovanni d’Acri, mentre il Va’ Pensiero in salsa trevigiana riscalderà il cuore dei crociati padani di guardia alle porte della città. Quanto a me, spero per allora di aver già tolto il disturbo.

Dire qualcosa (appena appena) di sinistra

agosto 27th, 2009 § 1 comment § permalink

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ansa_16565535_01020 Può darsi sia stata la necessità di accaparrarsi i favori del pubblico (magari in vista di una futura candidatura a Segretario del PD, data la persistente virile vigoria del Priapo di Palazzo Chigi), ma questo Fini qui pare il gemello sveglio di quello che ha firmato la legge Bossi-Fini sull’immigrazione (tuttora in vigore, purtroppo):

"In tutte le lingue europee [patria] significa terra dei padri. Ma oggi cosa diciamo ai figli nati qui che hanno genitori nati altrove e vestono le maglie delle nostre nazionali, come Balotelli o i giovani campioni juniores di cricket?". Non sono italiani anche loro? E non sono esseri umani quelli che muoiono nel Mediterraneo o riescono ad arrivare stremati sulle nostre coste? Le risposte della Lega a queste domande "sono superficiali, propagandistiche e vagamente razziste".

E le parole sul Testamento Biologico?

"Non si tratta di favorire la morte, ma di prendete atto dell’impossibilità di impedirla". E "senza fare crociate contro i cattolici" se qualcuno pensa che "decide il Vaticano e non il Parlamento, io, Costituzione alla mano, dico no".

Ve lo immaginate un leader Pd che dice queste cose? Sarebbe accoltellato seduta-stante da Paola Binetti. Quest’apertura verso una rivisitazione del papocchio partorito al Senato sul fine-vita dovrebbe essere colto al balzo dall’opposizione: finalmente, sotto un ombrello abbastanza forte quale quello offerto da Fini, molti del PDL potrebbero spendersi per una legge più umana.

Colabrodo

agosto 23rd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Un estratto del sermone domenicale di Scalfari, con alcune considerazioni essenziali  per capire l’incapacità della Lega ad effettuare una seria politica sull’immigrazione:

 

[…]Ma esistono altresì responsabilità generali, al di là del caso specifico. Le ha elencate con estrema chiarezza il proprietario di un peschereccio di Mazara del Vallo da noi intervistato ieri.
Perché i pescherecci che avvistano barche di migranti in difficoltà non intervengono? Risposta: se sono in difficoltà superabili, intervengono, forniscono viveri acqua e coperte, indicano la rotta. Se sono in difficoltà gravi, li segnalano alle autorità italiane.
Segnalano sempre? Risposta: non sempre.
Perché non sempre? Risposta: se imbarchiamo i migranti sui nostri pescherecci rischiamo di perdere giorni e settimane di lavoro. Noi siamo in mare per pescare. Con gli immigrati a bordo il lavoro è impossibile.
Non siete risarciti dallo Stato? Risposta: no, per il mancato nostro lavoro non siamo risarciti.
Ci sono altre ragioni che vi scoraggiano? Risposta: chi prende a bordo clandestini e li porta a terra rischia di essere processato per favoreggiamento al reato di clandestinità. Temono di esserlo, perciò molti chiudono gli occhi e evitano di immischiarsi.
Se li portate a Malta che succede? Risposta: peggio ancora, ci sequestrano la barca per mesi e ci tolgono l’autorizzazione a pescare nelle loro acque.
Questi sono i risultati di una legge sciagurata, salutata non solo dalla Lega ma dall’intero centrodestra come un successo, una guerra vittoriosa contro le invasioni barbariche.

Questa legge dovrebbe essere abrogata perché indegna di un paese civile. Nel frattempo gli immigrati entrano a frotte dai valichi dell’Est. Non arrivano per mare ma in pullman, in automobile, in aereo, in ferrovia e anche a piedi. Alimentano il lavoro regolare e quello nero in tutta la Padania e non soltanto. I famigerati rom e i famigerati romeni vengono via terra e non via mare. La vostra legge non solo è indecente ma è contemporaneamente un colabrodo.

 

Purtroppo i lettori de “Il Giornale” e i telespettatori del TG1 non potranno mai leggere o sentire cose di questo tenore.

Le radici cristiane? Ormai rinsecchite

agosto 22nd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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screenshot.1 Dal suo pessimo punto di vista, Bossi ha tutto il diritto di criticare la CEI che lamenta la demagogia e la fredda indifferenza (quando non il malcelato orgoglio) con cui chi ci governa ha accolto la notizia dei migranti morti al largo delle nostre coste, abbandonati al loro destino da una politica scriteriata.

Ancora mi mancano le reazioni sdegnate dei vari difensori “a prescindere” delle dichiarazioni d’Oltretevere: dov’è il curiale Bondi? E Gasparri? Ribaltando l’accusa spesso rivolta al centrosinistra, dovrebbero tuonare, perchè il buon Umberto sta attentando alla libertà religiosa, al diritto della Chiesa di dire la sua.  Invece, silenzio. La morale è ovvia: tutti vogliono andare con la Chiesa, ma solo finchè fa comodo.

Intanto i poveretti salvati nel canale di Sicilia (zona in cui si fa la guerra allo scaricabarile, con Malta in prima fila) dovranno essere incriminati per immigrazione clandestina.

I pesci piccoli

agosto 4th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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no vu cumprà I cosiddetti vu’ cumpra’, i venditori di “cocco, cocco bello”, i massaggiatori abusivi sono pericolosi per la sicurezza? Sanno essere molto fastidiosi (come i rappresentanti porta a porta e gli assicuratori, del resto), mentre costretti al supplizio di Sisifo si trascinano  sudando sotto il sole chili di mercanzia orrenda –e spesso ho visto fior di mentecatti che, morbidamente adagiati sui loro triclini balneari, fingevano interesse per tale mercanzia solo per passarsi una mezz’ora prendendo in giro i poveri venditori e facendo la ruota con gli amici.

Ma sono pericolosi? Attentano alla nostra sicurezza? A sentire la nuova presidentessa della provincia di Venezia (contemporaneamente sindaco di San Donà di Piave: potrà mai fare bene entrambe le cose? Ai posteri…), la leghista Zaccariotto, questa situazione richiede addirittura la polizia provinciale (di solito occupata in controllo di caccia e pesca): pattuglie miste affiancano, da ieri, i vigili urbani sulle nostre spiagge (solo questi ultimi possono effettuare contravvenzioni). Frattanto, a Venezia dovrebbe giungere l’esercito per tutelare il decoro cittadino e mettere in fuga gli abusivi: come sempre, la politica tremontiana delle risorse a costo zero. Ma allora perchè non mandare i militari a fare le badanti? Sarebbe un bel risparmio per le famiglie: “Caporale Capuozzo, mi porge gentilmente il pappagallo? Ah, la minestra la sali un po’ di più, per favore: ieri era troppo sciapa…”

 

P.S.: Mi domando sempre perchè mai, invece di andare a caccia di queste persone in spiaggia, non si cerchi di prendere chi li sfrutta e fornisce loro la merce: non credo sia impossibile. Questo sarebbe utile per la “sicurezza”, no?

Misericordia

agosto 2nd, 2009 § 4 comments § permalink

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Un aborto è un aborto. La legge 194 ne disciplina la pratica ormai da 30 anni: in generale ha funzionato, visto che il numero di interruzioni di gravidanza è in costante calo e migliora invece la salute delle donne nel nostro paese. Immagino che la scelta di abortire sia un dramma enorme, per una persona; dubito sia presa a cuor leggero (ovviamente ci saranno le eccezioni: ma sono appunto eventi eccezionali e non si può pretendere che una legge normi il singolo caso). Il dibattito sulla liceità morale dell’aborto può pure essere accettabile, se si evita di condannare con la stigma dell’assassino chi ricorre a tale pratica. Per quanto mi riguarda, penso sia profondamente ingiusto costringere una donna  a portare avanti una gravidanza se non lo vuole; diversamente, è criminale costringere una donna ad abortire contro il suo volere.  Quindi se Buttiglione vuole condannare l’interruzione di gravidanza come metodo di controllo demografico, non ci vedo nulla di male e lo appoggio pure.

Mi sconcerta, invece, il polverone che la Chiesa fa sulla pillola abortiva ru486: le argomentazioni sono capziose, le minacce di nuove apocalissi morali sembrano non tenere conto della legge 194. Qui non si tratta di stabilire nuovamente se l’aborto debba essere legale o meno: si tratta semplicemente (e immagino quanto questo avverbio farebbe roteare gli occhi sconsolati del cardinal Bagnasco) di utilizzare un metodo alternativo e meno cruento per realizzare un intervento medico legale. Plaudiamo quando la chirurgia escogita metodiche meno invasive per il trattamento dei tumori; plaudiamo quando un nuovo farmaco evita di dover scoperchiare le pance (oggi, ad esempio, difficilmente si viene operati a causa di un’ulcera gastrica). Non c’è alcun valore conoscitivo o morale in una sofferenza che può essere evitata; il compito precipuo di qualsiasi medico che si rispetti è di evitare al paziente il dolore fisico e di minimizzargli i rischi quando opera su di lui. Mi rifiuto di credere che abortire sia meno penoso solo perchè non si subisce un raschiamento chirurgico.

MinchioPadano torna a far danni

luglio 28th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Quando scrivevo di “ritorno del MinchioPadanus” non pensavo di cogliere così nel segno. Evidentemente la Lega, esaurite le cartucce contro lo straniero invasore (se ti concedono tutto quello che chiedi non hai più di che aizzare il tuo elettorato), per mantenere il consenso torna al suo vecchio amore: il dagli al terùn. E quale miglior esempio di terùn che l’insegnante? L’insegnante ignorante, che sale al Nord con la sua valigia di cartone e un titolo di studio comprato per rubare il lavoro ai nostri. Questo è ciò che, papale papale, afferma tale Paola Goisis, deputato del Carroccio:

«Noi avevamo presentato una proposta di legge di riforma della scuola. Ma questa non è stata condivisa da tutta la maggioranza. Così abbiamo chiesto che ne venisse recepita almeno una parte nel testo unificato che ora era all’esame della Commissione Cultura. Abbiamo rinunciato a tutto, tranne che ad un punto sul quale insisteremo fino alla fine: ci dovrà essere un albo regionale al quale potranno iscriversi tutti i professori che vogliono. Ma prima dovrà essere fatta una pre-selezione che attesti la tutela e la valorizzazione del territorio da parte dell’insegnante».
La Lega, cioè, vuole inserire un test, per i professori, che attesti, per dirla con le parole di Paola Goisis, «il loro livello di conoscenza della storia, della cultura, delle tradizioni e della lingua della regione in cui vogliono andare ad insegnare». I titoli di studio, quindi, passeranno decisamente in secondo piano. «Non garantiscono un’omogeneità di fondo – osserva il deputato del Carroccio – e spesso risultano comprati. Pertanto non costituiscono una garanzia sull’adeguatezza dell’insegnante. Questa nostra proposta che, ripeto, è l’unico punto che noi chiediamo venga inserito nella riforma, punta ad ottenere una sostanziale uguaglianza tra i professori del Nord e quelli del Sud. Non è possibile, infatti, che la maggior parte dei professori che insegna al nord sia meridionale».

Lo stupore per questa gente in parlamento mi è ormai venuto a noia, tanto domani i parlamentari del PDL non faranno altro che dire un bonario cattivelli ai simpatici provocatori della Lega, senza alzare nemmeno un po’ la voce. Sarebbe inutile parlarvi degli insegnanti che ho incontrato negli anni della scuola: molti delle mie lande, alcuni (nemmeno lontanamente la maggior parte) meridionali. La migliore professoressa di matematica che ho avuto era di Napoli; la peggiore di Venezia. A mia sorella invece è capitato il contrario. Tutti casi personali e aneddotici, buoni solo a spiegare che generalizzare lanciando anatemi contro una latitudine specifica sia forse davvero segno di un’abissale ignoranza. Perciò vediamo un esempio concreto per l’applicazione di queste norme farneticanti: il Friuli Venezia Giulia. In questa regione si trovano due distinte tradizioni culturali (per non dire tre, o forse quattro): quella friulana, che usa il dialetto (lingua, in realtà) omonimo; quella giuliana, che parla il veneto. Friulani e giuliani non si amano alla follia e molte sono le storielle popolari tramandate contro l’una o l’altra parte (a dimostrazione che la patria è tanto più piccola quanto più la vuoi delimitare). Mettiamo che si faccia questo fantomatico esame di cultura locale: l’aspirante professore dovrebbe conoscere la cultura veneta o quella friulana? Quanti dialetti dovrebbe parlare? Quanti esami sostenere? Senza contare che a capo del Ministero dell’Istruzione sta una che ha dato l’esame di stato per l’avvocatura a Catanzaro –alla faccia delle fanfaluche sul merito. Perchè uno che insegna scienze o educazione fisica dovrebbe conoscere il dialetto locale? E in subordine, perchè fare del dialetto materia scolastica? Come saremo orgogliosi dei nostri figli quando, dopo essere stati rifiutati ad un colloquio di lavoro siccome non conoscono l’inglese e non sanno usare il congiuntivo, usciranno bestemmiando nel loro idioma natio!

E’ arrivato lo scudo fiscale

luglio 15th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Donne, è arrivato lo scudo fiscale! Protegge manigoldi, finanzieri spericolati, caimani da borsa, contrabbandieri incalliti, briatori! Donne è arrivato lo scudo fiscale e il condono! Aggiustiamo i vostri guai col fisco! Ripariamo i bilanci in rosso: abbiamo le pezze per i vostri giochetti fiscali! Se avete espatriato capitali illegalmente noi li ripuliamo, se i vostri soldi sono bloccati in Svizzera noi sblocchiamo i vostri soldi!

(dall’annuncio di oggi del ministro Tremonti)

 

Nell’Italia dove il sole bacia i belli ed il turismo rifiorisce al semplice tocco di maquillage della ministra Brambilla*, dove questa famigerata crisi c’è e non c’è a targhe alterne (quando il governo vara qualche provvedimento c’è, quando qualcuno lamenta l’immobilismo dello stesso allora siamo nel bengodi) e basta un po’ di cerone sul viso per nascondere il rossore d’imbarazzo quando si raccontano le peggio baggianate; nell’Italia di Mastella che si lamenta della diaria troppo esigua al Parlamento Europeo (290 euro, oltre lo stipendio ovviamente) finalmente il buon Giulietto Tremonti, il nuovo Guru dell’Economia, quello che “io l’avevo predetta la crisi in tempi non sospetti e comunque è sempre colpa degli altri principalmente della sinistra truffaldina” ci piazza il suo colpo da maestro, il cavallo di battaglia della sua attività politica,  il provvedimento che in un solo colpo risolleva le imprese e aiuta i poveracci: lo “scudo fiscale”!

Di nuovo? Ancora? Una misura dall’esito incertissimo (tanto che, per sicurezza, questa volta verrà iscritta a bilancio solo per 1 euro di entrate), che già nella sua incarnazione precedente (intorno al 2003, se non erro) aveva raccolto quasi nulla in termini di denari rientrati e molto solo nella percezione che evadere si può, basta avere pazienza? E che ne è del solenne “no more condony” giurato e spergiurato un anno fa? Forse era l’aria rarefatta della campagna elettorale che dava un po’ alla testa…

  

*e intanto scopro sofferente di essere quell’unico italiano su 4 che resterà a casa.

La mia iscrizione al PD

luglio 12th, 2009 § 6 comments § permalink

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Volli, fortissimamente volli

(un impegno in punta di piedi)

Sebbene il PD abbia fatto di tutto per impedirmelo, questa sera io comunque mi sono iscritto. Ci sono voluti più di una settimana di appostamenti davanti alla sede locale, che perdurava indifferente a sbattermi sul grugno la sua porta chiusa; due mail per l’adesione on-line, bellamente ignorate; disperati tentativi alla ricerca di uno straccio di recapito dei coordinatori. Quando ormai ero quasi deciso ad assumere un investigatore privato che scovasse il domicilio dei responsabili democrats comunali –o che, per lo meno, facesse gli appostamenti per conto mio- una qualche dinamo sferragliante nel mio cervello deve essere riuscita ad accendere la luce dell’Idea. Un’idea invero banale, ma strategicamente vincente: lasciando strada  alle ragioni della panza vuota, ordinare costa e salsiccia alla Festa dell’Unità. Si dà il caso, difatti, che la ragazza alla cassa fosse in possesso del giusto contatto. Nell’arco di 24 ore, satollo e pieno di grassi animali, eccomi così in compagnia dell’agognata tessera.

Vi chiederete il perchè di tutta questa foga improvvisa: gli è che il regolamento per l’elezione del segretario del Pd è una costruzione barocca di cui nemmeno gli estensori han compreso i meccanismi, in cui spiccano una serie di limitazioni ed ostacoli per la presentazione delle candidature. Tra le altre cose, viene sancito che le primarie (con cui avverrà l’elezione vera e propria, aperte a tutti) saranno precedute da una sorta di “scrematura” dei candidati fatta al famigerato Congressone di ottobre e che ogni aspirante alla segreteria dovrà giungere in quel consesso con un tot di firme di iscritti (5% del totale in ogni circoscrizione elettorale? 15% nazionale? 2000 firme? Boh…). In soldoni, ci vogliono le firme di un certo numero degli aderenti censiti alla data del 21 luglio. Se voglio sostenere qualcuno, devo dunque essere iscritto per quella data. Ecco: scusate la prolissità, spero abbiate capito.

Resta ancora la domanda che vi serpeggia in mente da qualche riga: beh, ma chi sostieni? Giusto, ora rispondo. Fino a sabato 11 luglio il mio candidato sarebbe stato Ignazio Marino. Dopo la sparata di ieri ed in attesa di vedere il programma elettorale mi riservo la decisione, anche se la propensione rimane sempre la medesima. Spero che il senatore Marino abbia chiaro che, se vuole concorrere per una carica così importante, non può rilasciare dichiarazioni in libertà, senza pensarci su mille volte (anche perchè la questione morale nel Pd esiste, ma è altra cosa).

 

Cartapesta

luglio 10th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Bisogna ammettere che, dal punto di vista mediatico, questo G8 (o G7+1, G8+G5, G14, G alla –6 con riporto di 1) è un bel successo. Nel più puro stile Mediaset. Un Grande Fratello pieno di strette di mano, foto di gruppo, cene pantagrueliche, momenti di commozione spiccia tra le macerie, attori e politici che sfilano tra la gente. La cosa più vera che ho visto è stata la tenda di Gheddafi.

19Grande anche l’effetto scenografico delle macchinine elettriche guidate da avvenenti fanciulle, hostess che indossavano le divise della Guardia di Finanza (ah, erano davvero della Finanza? ma le selezioni per entrare nel Corpo le fa papi? e se hai la panza e la barba?).

In concreto cosa hanno deciso questi governanti? Secondo Rai1 Rai2, reti entusiasticamente prestate all’agiografia del padrone di casa (che dovrebbe essere il Governo italiano, ma in realtà è il maitre di Palazzo Grazioli), ogni momento ed ogni incontro hanno partorito epocali risposte ai problemi mondiali. Cose tipo: basta con l’economia immorale, quanto è cattivo l’Iran, come è buona la pasta tricolore.

Si sarebbero decisi, tra le altre cose, 20 miliardi di dollari di aiuti contro la fame nel mondo: naturalmente spalmati in tre anni (e ci saranno almeno altri 3 vertici per cambiare idea). Certo fa un po’ specie che a dare l’annuncio dell’annuncio di questo potente stanziamento sia proprio colui che è stato accusato, l’altro giorno, di non aver onorato analoghi impegni pregressi.

Insomma, fino ad ora tanto fumo: per l’arrosto si vedrà.

 

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