Spuntini V

agosto 20th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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  1. Forse la farsa estiva del Super Enalotto sta per trovare la sua ingloriosa fine? Difatti pare che il trend delle giocate sia in calando. Vuoi vedere che, casualmente, la prossima estrazione decreterà un vincitore?        
  2. Alla fine del secolo decimonono (cento anni fa, mica millenni), il bagno al mare si faceva conciate così:

    1875

    Fatti salvi eventuali problemi igienici, perchè strapparsi le vesti se qualcuno vuole immergersi con un abbigliamento molto simile?

    Burquini

    Il fatto che sembrino dei Power Rangers e possano parer ridicole è un affare di gusto personale (altrimenti dovremmo vietare anche a Lapo Elkann di girare indisturbato).

     

  3. Fosse per me, l’Ora di Religione sarebbe già morta e sepolta (basta il catechismo), ma mi accontenterei che diventasse un’ora obbligatoria di Storia delle religioni con un insegnante laico, nominato dal Ministero e non appaltato alla Curia. Come male minore, se dobbiamo mantenere lo status quo diventa necessario stabilire che anche chi non frequenta l’Ora di Religione deve rimanere a scuola e ricevere un insegnamento sostitutivo, da cui ottenere gli stessi crediti garantiti ai suoi compagni: in tale maniera si risolverebbe la questione dell’insegnante di religione agli scrutini senza danneggiare nessuno.

Update: in questo post c’è un errore di valutazione. Devo fare meno previsioni e ricordarmi di rifiutare qualsiasi impiego come meteorologo.

Bari Capitale

agosto 1st, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Dal sito di Internazionale, la traduzione di un editoriale del Financial Times molto conciso, ma altrettanto esaustivo, sui problemi del nostro Paese:

L’attacco del Financial Times

I fatti di Puglia, con il coinvolgimento della coalizione di centrosinistra nella solita gestione clientelare della sanità, confermano che la corruzione va dove sono i soldini e non si cura dei concetti di destra o sinistra, ma si sviluppa quando il ceto politico è scelto badando solamente al bacino collettore di voti che il singolo candidato ha in dote e le connivenze non sono estirpate alla radice.

Io mi aspetto che il Pd prenda una posizione netta sulla questione; gradieri pure che il senatore Tedesco si dimettesse: non perchè lo abbia già giudicato (per quanto…), ma perchè è chiaro che la sua permanenza a Palazzo Madama non è più opportuna.

MinchioPadano torna a far danni

luglio 28th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Quando scrivevo di “ritorno del MinchioPadanus” non pensavo di cogliere così nel segno. Evidentemente la Lega, esaurite le cartucce contro lo straniero invasore (se ti concedono tutto quello che chiedi non hai più di che aizzare il tuo elettorato), per mantenere il consenso torna al suo vecchio amore: il dagli al terùn. E quale miglior esempio di terùn che l’insegnante? L’insegnante ignorante, che sale al Nord con la sua valigia di cartone e un titolo di studio comprato per rubare il lavoro ai nostri. Questo è ciò che, papale papale, afferma tale Paola Goisis, deputato del Carroccio:

«Noi avevamo presentato una proposta di legge di riforma della scuola. Ma questa non è stata condivisa da tutta la maggioranza. Così abbiamo chiesto che ne venisse recepita almeno una parte nel testo unificato che ora era all’esame della Commissione Cultura. Abbiamo rinunciato a tutto, tranne che ad un punto sul quale insisteremo fino alla fine: ci dovrà essere un albo regionale al quale potranno iscriversi tutti i professori che vogliono. Ma prima dovrà essere fatta una pre-selezione che attesti la tutela e la valorizzazione del territorio da parte dell’insegnante».
La Lega, cioè, vuole inserire un test, per i professori, che attesti, per dirla con le parole di Paola Goisis, «il loro livello di conoscenza della storia, della cultura, delle tradizioni e della lingua della regione in cui vogliono andare ad insegnare». I titoli di studio, quindi, passeranno decisamente in secondo piano. «Non garantiscono un’omogeneità di fondo – osserva il deputato del Carroccio – e spesso risultano comprati. Pertanto non costituiscono una garanzia sull’adeguatezza dell’insegnante. Questa nostra proposta che, ripeto, è l’unico punto che noi chiediamo venga inserito nella riforma, punta ad ottenere una sostanziale uguaglianza tra i professori del Nord e quelli del Sud. Non è possibile, infatti, che la maggior parte dei professori che insegna al nord sia meridionale».

Lo stupore per questa gente in parlamento mi è ormai venuto a noia, tanto domani i parlamentari del PDL non faranno altro che dire un bonario cattivelli ai simpatici provocatori della Lega, senza alzare nemmeno un po’ la voce. Sarebbe inutile parlarvi degli insegnanti che ho incontrato negli anni della scuola: molti delle mie lande, alcuni (nemmeno lontanamente la maggior parte) meridionali. La migliore professoressa di matematica che ho avuto era di Napoli; la peggiore di Venezia. A mia sorella invece è capitato il contrario. Tutti casi personali e aneddotici, buoni solo a spiegare che generalizzare lanciando anatemi contro una latitudine specifica sia forse davvero segno di un’abissale ignoranza. Perciò vediamo un esempio concreto per l’applicazione di queste norme farneticanti: il Friuli Venezia Giulia. In questa regione si trovano due distinte tradizioni culturali (per non dire tre, o forse quattro): quella friulana, che usa il dialetto (lingua, in realtà) omonimo; quella giuliana, che parla il veneto. Friulani e giuliani non si amano alla follia e molte sono le storielle popolari tramandate contro l’una o l’altra parte (a dimostrazione che la patria è tanto più piccola quanto più la vuoi delimitare). Mettiamo che si faccia questo fantomatico esame di cultura locale: l’aspirante professore dovrebbe conoscere la cultura veneta o quella friulana? Quanti dialetti dovrebbe parlare? Quanti esami sostenere? Senza contare che a capo del Ministero dell’Istruzione sta una che ha dato l’esame di stato per l’avvocatura a Catanzaro –alla faccia delle fanfaluche sul merito. Perchè uno che insegna scienze o educazione fisica dovrebbe conoscere il dialetto locale? E in subordine, perchè fare del dialetto materia scolastica? Come saremo orgogliosi dei nostri figli quando, dopo essere stati rifiutati ad un colloquio di lavoro siccome non conoscono l’inglese e non sanno usare il congiuntivo, usciranno bestemmiando nel loro idioma natio!

La mia iscrizione al PD

luglio 12th, 2009 § 6 comments § permalink

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Volli, fortissimamente volli

(un impegno in punta di piedi)

Sebbene il PD abbia fatto di tutto per impedirmelo, questa sera io comunque mi sono iscritto. Ci sono voluti più di una settimana di appostamenti davanti alla sede locale, che perdurava indifferente a sbattermi sul grugno la sua porta chiusa; due mail per l’adesione on-line, bellamente ignorate; disperati tentativi alla ricerca di uno straccio di recapito dei coordinatori. Quando ormai ero quasi deciso ad assumere un investigatore privato che scovasse il domicilio dei responsabili democrats comunali –o che, per lo meno, facesse gli appostamenti per conto mio- una qualche dinamo sferragliante nel mio cervello deve essere riuscita ad accendere la luce dell’Idea. Un’idea invero banale, ma strategicamente vincente: lasciando strada  alle ragioni della panza vuota, ordinare costa e salsiccia alla Festa dell’Unità. Si dà il caso, difatti, che la ragazza alla cassa fosse in possesso del giusto contatto. Nell’arco di 24 ore, satollo e pieno di grassi animali, eccomi così in compagnia dell’agognata tessera.

Vi chiederete il perchè di tutta questa foga improvvisa: gli è che il regolamento per l’elezione del segretario del Pd è una costruzione barocca di cui nemmeno gli estensori han compreso i meccanismi, in cui spiccano una serie di limitazioni ed ostacoli per la presentazione delle candidature. Tra le altre cose, viene sancito che le primarie (con cui avverrà l’elezione vera e propria, aperte a tutti) saranno precedute da una sorta di “scrematura” dei candidati fatta al famigerato Congressone di ottobre e che ogni aspirante alla segreteria dovrà giungere in quel consesso con un tot di firme di iscritti (5% del totale in ogni circoscrizione elettorale? 15% nazionale? 2000 firme? Boh…). In soldoni, ci vogliono le firme di un certo numero degli aderenti censiti alla data del 21 luglio. Se voglio sostenere qualcuno, devo dunque essere iscritto per quella data. Ecco: scusate la prolissità, spero abbiate capito.

Resta ancora la domanda che vi serpeggia in mente da qualche riga: beh, ma chi sostieni? Giusto, ora rispondo. Fino a sabato 11 luglio il mio candidato sarebbe stato Ignazio Marino. Dopo la sparata di ieri ed in attesa di vedere il programma elettorale mi riservo la decisione, anche se la propensione rimane sempre la medesima. Spero che il senatore Marino abbia chiaro che, se vuole concorrere per una carica così importante, non può rilasciare dichiarazioni in libertà, senza pensarci su mille volte (anche perchè la questione morale nel Pd esiste, ma è altra cosa).

 

Se questo vi sembra gossip

giugno 23rd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Di come si plasma la classe dirigente

 

Se tutto il marcio che sta uscendo dal bubbone di Silvio il t(r)ombeur si rivelerà fondato (come pare), toccherà rivalutare lo psichiatra che una volta, in tivvù, parlò di narcisismo patologico riferendosi al Premier.

Alcuni fatti sono incontestabili: le feste con ragazzuole tanto arriviste da non schifarsi di far parte di un pollaio, per di più con un gallo senza piume; i regali munifici del vecchio satrapo, che intrattiene con le barzellette sui comunisti, i filmati degli storici incontri con Bush (almeno quelli fanno ridere) e le canzoni lagnose (come un Nerone qualsiasi, ma con l’aggravante Apicella); le successive candidature nel PDL di alcune di codeste ragazzuole.

Se questo vi sembra gossip…vuol dire che probabilmente siete il direttore del TG1. Perchè qui non interessa per nulla sapere se siamo al cospetto di un ghediniano utilizzatore finale o solo di un satiro spuntato (per quanto patetico tutto ciò possa suonare), ma capire come si fa carriera nel partito che governa l’Italia. Già sapevamo che Silvio si era portato in Parlamento prima i legali, poi le segretarie e infine le fisioterapiste; stanno per arrivare le massaggiatrici?

Vedi un po’: quei grigi figuri del Pd si scannano nelle primarie, cercano freneticamente il rinnovamento della classe dirigente stretti stretti in afose riunioni nel loro loft, mentre intanto a pochi metri ci sono queste splendide feste dove Silvio il Magnifico letteralmente plasma le nuove leve del suo partito!

 

Zseru tituli

giugno 9th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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2000_98_1---Number-Zero_web Oggi inizio pescando a piene mani da  La Stampa online (somma pigrizia):

 

Le Dieci domande qualunque di Gramellini.

Poi La Spina:

Si può anche mascherare una sconfitta, consolandosi per il mancato sfondamento elettorale del premier, ma Franceschini non può davvero pensare che con l’addizione delle attuali opposizioni si possa costruire un’alternativa di governo a Berlusconi. Per il Pd si aprono due grandi problemi: inventare un grande progetto di moderno cambiamento del centrosinistra italiano e accelerare, a tappe forzate, un ricambio di ceto dirigente assolutamente indispensabile. Un partito che viene votato solo da un italiano su quattro non può pensare di coagulare un’alleanza del 51 per cento né con una riedizione dell’alleanza prodiana con la sinistra radicale, né con una intesa con l’Udc di Casini.

Penso che Franceschini abbia fatto quanto possibile e che Veltroni non abbia più colpa di altri. Che il dato più preoccupante sia il crollo alle amministrative, perchè certifica come il buon governo locale (laddove c’è veramente) non basta se a livello nazionale la credibilità è zero.

Da cosa ripartire? Paradossalmente dai Comuni, credo. E dalle preferenze date a gente come la Serracchiani: che non è Berlinguer, però nemmeno una buttata lì all’improvviso perchè girava su you tube (cioè, sì: è proprio una buttata lì all’improvviso perchè girava su you tube, ma fortunatamente è una che fa politica da tempo e sembra pure competente).

Poi, in qualche modo, bisogna cercare di abbattere il consenso della Lega: se un terzo dei corregionari vota Carroccio, una riflessione sul perchè diventa necessaria (saranno mica tutti xenofobi e razzisti? o tutti fessi, per non accorgersi che la questione sicurezza sta esattamente come 365 giorni fa, ovvero senza soldi per la polizia?).

Tanto lavoro, insomma. Meglio cominciare subito.

La nostra influenza

maggio 7th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Mentre noi tutti ci sollazziamo con il nuovo Bagaglino di Silvio e Veronica, nel paese chi governa sul serio è la Lega. Nemmeno avessimo Annibale coi suoi elefanti in calata dalle Alpi, oggi Matteo Salvini lamenta la necessità di riservare delle carrozze dei tram ai soli residenti milanesi: «L’idea di riservare posti ai milanesi, da qui a qualche anno, potrebbe diventare una realtà. La mia è l’amara considerazione da parte di un utente dei mezzi pubblici. Non c’è ancora una delibera o una proposta di legge, se qualcuno vorrà proporla lo aiuteremo a farlo.» Intanto Maroni gioca con le barchette dei disperati da rispedire in Libia senza nemmeno controllare che sarà di loro, trasforma tutte le badanti in criminali e incentiva la clandestinità (se non hai modo di regolarizzare la tua posizione perchè ti arrestano, rimani come sei). E se il Pd sembra aver capito che deve battere su questi temi (ma suggerirei pure sui giochini di prestidigitazione di Tremonti coi fondi per la ricostruzione in Abruzzo: un giorno li prendiamo di qua, un altro di là, finchè arriva il sempreverde Gratta e Vinci…), la vera delusione è che nel tanto popoloso Pdl nessuno abbia il coraggio di opporsi: giusto qualche mugugnetto, mezze parole; alla fine tutti compatti a votare le peggio cose.  Quando Bossi proporrà un muro lungo tutto l’arco alpino ancora lo sosterranno?

Viene da pensare che, in un’Italia migliore,  lo spettacolo desolante di questi giorni costituirebbe il miglior incentivo al raggiungimento del quorum nel referendum di giugno: troppo ghiotta la prospettiva di spazzare via il virus di Pontida.

I Fantastici 4 del Pdl

marzo 31st, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Leggo in giro che l’acclamazione di Silvio nostro a Re Presidente del neonato Regno d’Italia PDL è stata preceduta dall’approvazione dello Statuto : 4 soli voti contrari e 5 astenuti su 5820 presenti (favorevoli il 99,85%, dunque). Mi piacerebbe conoscere il nome dei 4 temerari, innanzitutto.

Diverse fonti citano poi l’estensione davvero regale del potere presidenziale:

Il presidente è a vita e rappresenta il partito, ne dirige il funzionamento e la linea politica e programmatica. Sceglie i 34 membri dell’ufficio di presidenza, sottoposti al voto del Congresso ma con una lista unica senza nomi alternativi. Convoca e presiede lo stesso ufficio di presidenza, la direzione e il consiglio nazionale. Ne stabilisce l’ordine del giorno, procede alle nomine degli organi del partito e assume le definitive decisioni.

Non fidandomi della stampa “comunista”, ho deciso di tentare una veloce sortita in territorio nemico: il sito del Popolo della Libertà. Cercavo questo famigerato Statuto, per potermi accertare delle norme ivi contenute. Beh, forse non hanno avuto tempo di metterlo, con tutto l’ambaradan del congresso; o forse io non sono stato capace di scovarlo, in mezzo alle foto di Silvius Triumphans: fatto sta che non ne ho vista traccia. Ed è bello pensare che questi si siano trovati, domenica scorsa, ad eleggere una persona ad una carica di cui ignorano estensioni e limiti (temporali e spaziali).

Piccola curiosità. Digitando su Gùgle i termini “statuto PDL”, il motore di ricerca così risponde:

 Statuto Pdl

Insomma, non ne sa niente neanche lui.

Mentana e il Monoscopio

febbraio 24th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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Mentana simbolo di informazione libera? La sua cacciata dovuta alle trasmissioni dedicate a Di Pietro? Non so. Grandi differenze tra Matrix e Porta a Porta non le ho mai notate: anzi, mi è sempre parso che la trasmissione di Canale 5 si fosse semplicemente accodata alla scia di Vespa, cercando di superarlo sul suo stesso terreno. Alternanza tra temi pesanti e puntate “sceme”, pubblicità ai film di Natale e alle fiction di rete mascherate da approfondimenti sui temi più impensabili, molta cronaca nera e politica solo quando tocca. Dal punto di vista editoriale ipocrita equidistanza da qualsiasi tema, tendenza a sfruculiare su dettagli morbosi e acchiappa-audience,  domande banali e poco incisive ai politici invitati (tutti sempre e immancabilmente trattati con guanti bianchi). Se questo tipo di televisione può dar fastidio a qualcuno, questi potrà forse essere il telespettatore alla ricerca dell’approfondimento, non certo il Presidente di turno.  Altrimenti stiamo messi proprio male.

Dal Corriere di oggi:

Enrico Mentana non sa dire esattamente «cosa si è incrinato» nel rapporto con Mediaset ma ribadisce che per lui il suo Matrix era «uno spazio aperto» mentre a Mediaset «forse alcuni ospiti piacevano meno di altri» e «Di Pietro può essere stata la penultima goccia che ha fatto traboccare il vaso» prima dello scontro per la diretta sulla morte di Eluana: Mentana lo ha detto intervenendo alla puntata dell’Infedele di Gad Lerner, dedicata alla crisi del Pd.

La diretta sulla morte di Eluana io non la volevo (non volevo nemmeno il Grande Fratello, se è per questo). Ho trovato orribili le trasmissioni di Vespa e Fede, quella sera: se ne reggeva a stento qualche minuto. In certi momenti l’unico programma adeguato sarebbe il vecchio monoscopio:

monoscopio

Non potendo ragionevolmente spegnere una rete, apprezzo di più chi ha continuato con l’orrore quotidiano, invece di imbastirne seduta stante uno ancor peggiore e straordinario.

Buona e cattiva sorte

febbraio 17th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink

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vw-quadrifoglio_000 Quelli che lamentano la “giustizia ad orologeria” per la condanna di David Mills (il legale inglese che si è cuccato quattro anni e rotti per corruzione), in realtà ridono sotto i baffi: la disfatta di Cagliari, con la conseguente implosione del PD, maschera la portata di un evento potenzialmente dirompente per il nostro Silvietto. Perchè, Lodo Alfano o meno, la cosa sta così: l’avvocato Mills è stato riconosciuto  (in primo grado) colpevole di aver intascato 600000 dollari per fornire falsa testimonianza (a favore della difesa) in due processi a carico di Berlusconi.

La domanda banale del cui prodest porta ovviamente in una direzione assai chiara, gettando le ombre che deve gettare sulla figura che sappiamo. Nel consueto paese normale* quella  figura si sarebbe già fatta da parte, pur di non danneggiare la sua parte politica. Qui da noi, come è ovvio, niente: il solo sospetto di avere stuprato qualcuno ti vieta i domiciliari (ovvero ti condanna senza processo), mentre una sentenza di corruzione è una medaglia da appuntarsi al petto. 

Nulla sarebbe successo nemmeno se in Sardegna Soru fosse stato portato in trionfo per tutta la Costa Smeralda tra ali di folla plaudente e festosi sventolii di palme. Volete mettere, però, che rottura di scatole in meno: le dimissioni di Veltroni saranno la prima notizia di ogni TG per giorni, mentre il caso Mills scivolerà inesorabilmente tra le brevi.

 

*ok, è un’espressione che fa venire l’orticaria anche a me; altre non ne avevo, però. Perdonatemi.

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