ottobre 23rd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Disclaimer: Quanto segue è frutto solamente della scarsa e malata fantasia del suo autore. Niente di quanto scritto corrisponde a verità. Qualsiasi accenno a fatti o pesrone realmente esistite è da ritenersi puramente casuale.
Intercettato vicino alla sede del governo, Daniele Capezzone ha così commentato la notizia dell’annullamento del Consiglio dei ministri odierno:
“Tutto è causato dal maltempo sulla dacia di Putin: le super-consulenti, rinomate esperte di politiche energetiche e di ingegneria idraulica appositamente ingaggiate per il vertice bilaterale dal leader russo non sono potute rientrare al loro centro studi internazionale. Per non smentire la sua fama di uomo galante e rendere ancor più lustro al buon nome del nostro Paese, il presidente Berlusconi si è visto costretto ancora una volta al sacrificio alla ragion di stato: ha così deciso a malincuore di ritardare il rientro in Italia. Sempre impareggiabile animale politico, il premier evita in questo modo le accuse per la presunta gaffe internazionale (ma come! è il leader di uno dei paesi più importanti dello scacchiere internazionale e manca talmente di tatto da non fermarsi a far compagnia a delle signore sole nella dacia in tempesta?), che certamente si sarebbero levate –prevedibilissime e strumentali!- dai soliti ambienti di sinistra, con l’appoggio della Spectre dei giornali demoplutomassonici, se il presidente fosse giunto in Italia per il Consiglio dei Ministri, come preventivato ormai da tempo… Ora scusate, devo rientrare a Palazzo Chigi con urgenza. Siamo impegnati in una accesissima partita di tiro al Tremonti: è il mio turno e sono quasi finite le freccette.”
ottobre 23rd, 2009 § § permalink
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Monsignor Crociata (quando il nome è già destino), al convegno dei farmacisti cattolici:
Il segretario della Cei ha sottolineato che la questione del "diritto-dovere" dei farmacisti all’obiezione di coscienza "viene oggi in discussione sia di fronte a taluni farmaci abortivi (come la RU486, per i farmacisti ospedalieri) o potenzialmente abortivi, quale in concreto la cosiddetta pillola del giorno dopo, sia di fronte a taluni sviluppi (o meglio involuzioni) che si profilano in materia di fine vita, considerato che in alcuni paesi europei, come ad esempio in Belgio, risulta già in vendita nelle farmacie un kit eutanasico". Quanto alla pillola del giorno dopo, più specificamente, "appare abbastanza chiaro che l’intenzione di chi chiede o propone l’uso di questa pillola o è finalizzata direttamente all’interruzione di una eventuale gravidanza, proprio come nel caso dell’aborto, o perlomeno non esclude e accetta questo possibile risultato, che verrebbe a realizzarsi al di fuori delle rigorose prescrizioni e procedure stabilite dalla legge 194/78".
Anche se in modo meno rozzo del consueto, il monsignore fa un pastone di temi “sensibili” e legislazione che richiederebbe un’analisi molto puntuale e forse troppo lunga. Mi limito a segnalare alcuni punti:
1. il diritto all’obiezione di coscienza è sacrosanto: definire questa scelta un diritto-dovere, come il voto alle elezioni, quasi che non esercitarlo sia in qualche modo fatto degno di biasimo, mi lascia perplesso
2. i farmacisti possono fare obiezione di coscienza? Ovviamente, ne hanno diritto
3. un farmacista ospedaliero può fare obiezione di coscienza? Certo, ma deve lasciare il suo posto di lavoro, se nel settore pubblico: per legge ogni cittadino ha diritto ad ottenere le cure di cui ha bisogno, in accordo con le prescrizioni del medico curante; non è possibile che la farmacia di un presidio pubblico sia sprovvista di un farmaco garantito per legge perché il farmacista rifiuta di rifornirsene
4. il problema della pillola del giorno dopo: non è una pillola abortiva (quindi non rientra nelle fattispecie della legge 194), anche se l’effetto può essere l’espulsione, prima dell’impianto, di uno zigote fecondato (ricordo che la gravidanza inizia con l’impianto nell’utero di quell’agglomerato di cellule che diventerà embrione e poi feto, non con la fecondazione: fecondazione e impianto sono entrambi eventi necessari e non sufficienti)
4. associare le tematiche di fine vita con il termine eutanasia è una furbizia non degna di chi vorrebbe rappresentare il Vangelo: l’eutanasia è una pratica molto discutibile (alla quale, per quel che vale, sono profondamente contrario), condannata in Italia anche dal codice deontologico medico; i problemi del fine vita riguardano invece le cure palliative (ad es.: se si controlla adeguatamente, quindi pure con morfina, il dolore, nessun paziente richiede l’eutanasia) e la cosiddetta “desistenza terapeutica” (la sospensione delle terapie inutili e l’adozione di quelle efficaci per garantire una buona qualità di vita negli ultimi giorni)
ottobre 5th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Non sono un costituzionalista: quel che so mi viene dall’Educazione Civica delle scuole medie (ci pensate? 20 anni fa, quando ancora pure la Gelmini andava a scuola, la materia che lei ha inventato si studiava già) e da letture sparse. Perciò vi prego fin d’ora: “se sbalio, mi corigerete”.
Quando finisce un governo? Fisiologicamente, alla chiusura del ciclo parlamentare, contestualmente al rinnovo delle Camere. Patologicamente, a causa di spinte centripete o centrifughe: le prime sono grossomodo eserciti in marcia sulla capitale, le seconde la sfiducia parlamentare all’esecutivo o le dimissioni. Il peso degli scandali e le “iniziative giudiziarie”, la riprovazione della pubblica opinione possono far cadere un governo? No di certo, non direttamente: il meccanismo deve sempre prevedere le aule parlamentari, la presa di coscienza della maggioranza in carica che chi guida il paese non è più atto al compito e dunque ancora la sfiducia. Ci vuole almeno una fronda interna, come successo a Prodi con Mastella. Nemmeno mille manifestazioni o pronunciamenti su lodi o lodetti, neppure millanta sentenze possono cambiare questo dato: è la maggioranza che scioglie un governo. Non vi sembra strano, allora, tutto questo strepitare di complotti e complottini da parte di una maggioranza sulla carta inattaccabile? Se tutto il marcio che ormai straripa fuori da Palazzo Grazioli fossero solo calunnie, quale bisogno ci sarebbe di manifestare per il premier? Chi si vuole convincere?
La caduta di Berlusconi ci costringe alle urne? No. Non giocoforza. Possiamo girarla come vogliamo, ma la costituzione tuttora stabilisce che l’Italia è una Repubblica Parlamentare. Dopo la sfiducia ad un governo, il Capo dello Stato è obbligato (non può agire altrimenti) a sondare le forze politiche in Parlamento per capire se possa formarsi una maggioranza (la stessa di prima o una nuova) che designi un altro presidente del consiglio. Tutto questo iter sembrerà magari stucchevole e superato, ma è ineludibile: non c’è nulla di eversivo. Perciò, quando in questi giorni Bossi minaccia le elezioni anticipate o Berlusconi le chiama come arma contro i suoi (che mai gliene può importare, difatti, al PD o agli altri delle elezioni anticipate: allo stato attuale possono perfino guadagnarci qualche punto, pur nella sicura sconfitta), in realtà si parla di aria fritta. Il solo Napolitano può sciogliere le camere, e comunque non finché esiste una maggioranza parlamentare.
ottobre 5th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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…chiamo il Popolo delle Libertà
Siccome gli hanno dato una multa, dovremmo scendere tutti in piazza per Lui. Il Popolo delle Libertà non batte ciglio per difendere la libertà di stampa (anzi), ma si mobilita in grande stile quando si tratta dei danè dell’uomo più potente d’Italia. Saranno pure 750 milioni di euro (un’enormità per chiunque): ma se una sentenza ha riconosciuto che la vendita di Mondadori a Fininvest, (attraverso la faccenda del famoso lodo e gli intrallazzi di Previti) è stata illegittima, un risarcimento in sede civile è il minimo. Ci saranno appelli e contro-appelli, fior di avvocati e provvidi cavilli per difendere in tribunale le ragioni di Fininvest e spuntare almeno uno sconto.
Quale giustificazione perché un partito intero insorga a protezione del mero interesse economico di uno solo? Ma perché dietro a tutto ciò si celano i soliti “poteri forti” (sempre evocati quando non sono i propri), i giudici eversivi, le elite di merda degli anti-italiani. Teoria di Cicchitto (uno che di poteri forti ne sa qualcosa, vista la già citata questioncella P2), affidata alla solita “nota” dolente e complottarda:
«È evidente che l’attacco al Presidente Berlusconi di precisi settori politici e finanziari è concentrico e lungo più direttrici che vanno dal gossip, all’evocazione degli attentati di mafia del ’92, ad altro ancora che si prepara e, adesso a questa sentenza civile dalle proporzioni inusitate ben studiata anche nei tempi. Ovviamente il beneficiario è De Benedetti, il vero leader della sinistra editoriale e finanziaria».
Abbiamo l’attacco concentrico, ora. Con l’aggiunta della stupefacente, ancorché oramai abusata, questione dei tempi: stiamo parlando di un fatto di 20 anni or sono e la giustizia italiana è lenta, ma certo non così lungimirante. Inoltre sul piano politico un pronunciamento del genere non ha nessuna rilevanza, visto che nulla aggiunge a quanto già penalmente accertato.
Quindi, a qual pro strepitare tanto? Forse per mettere pressione alla Consulta in vista del 6 ottobre: giorno in cui ci sarà la discussione sull’altro lodo, quello Alfano: “Cari giudici, fate attenzione: mica vorrete essere responsabili della caduta dello statista più amato del mondo occidentale? Mica vorrete sovvertire il responso delle urne? Sappiate che siamo pronti a scendere in piazza, noi che tanto amiamo la libertà da averla regalata alle ubbie di uno solo.”
ottobre 4th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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«Certo che non costruiremo più in quella zona. Ma solo ora abbiamo visto che cosa succede. Prima come potevamo prevedere? »
Mario Briguglio, Sindaco di Scaletta Zanclea (Me)
«Se costruisci la casa devi spendere il meno possibile, se sei costruttore metti sabbia nel cemento, se sei un politico approvi un piano regolatore che favorisce gli amici degli amici. Questa cattiva Italia è figlia nostra. E facciamoci questo esame di coscienza. E non facciamo "mea culpa, mea culpa" e tutto finisce fino al prossimo disastro».
Renato Brunetta, ministro
Diamo merito a Brunetta che, insieme alle consuete fesserie, alle volte cava fuori pensieri sacrosanti. Peccato che il Commander in Chief la pensi un po’ diversamente:
"La ricostruzione costa troppo e non è sicura. Quindi faremo come all’Aquila: nuove abitazioni in altre zone ma sempre all’interno del tessuto urbano. I soldi non sono un problema, il governo metterà le risorse necessarie. Gli enti locali dovranno occuparsi di individuare le nuove aree edificabili. […] Troveremo dei terreni nel messinese e lì costruiremo dei quartieri con case di solo 3 piani, vivibili, con giardini, piante, fiori. Dentro ogni casa, arredata, ci sarà tutto quello che serve per vivere, come all’Aquila. Entrando, si potrà stare una settimana senza neanche fare la spesa. Il miracolo che possiamo fare è fare tutto questo in pochissimo tempo".
MenomalecheSilvioc’è, Presidente del Consiglio
C’è sempre un miracolo da fare, nuove aree edificabili da inventare -magari sul greto di un altro torrente. Mai cose normali, ragionevoli: bonifica dei territori, distruzione di case abusive, controllo dei corsi d’acqua e dei rischi idrogeologici. Fino a che arriveranno altri fiumi di fango da altre latitudini, e altri morti da piangere: altri elicotteri con presidenti inorriditi a promettere di spostare in un luogo sicuro i sopravvissuti, altre colpe senza colpevoli. Di questo passo, ci riempiremo di tante belle new town: tutte identiche, di soli 3 piani, piene di fiorellini. Accanto, il cimitero da cui sono originate. Ma i soldi non sono un problema.
ottobre 1st, 2009 § § permalink
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Persa tra le lenzuola del premier o nella costruzione dell’ennesimo grande centro, la sedicente opposizione si perde le prelibate polpettine che la Maggioranza si avvelena da sola. Permettetemi sommessamente allora, oh miei rappresentanti al Parlamento, di farvele notare. So che potrebbe sembrarvi cosa arrogante da uno che di strategia politica ignora anche l’ABC, di economia capisce nulla o quasi, di diritto poco di più: eppure ho due tre cose in punta di penna, che proprio non vogliono restarvi.
1. Palermo. Forse considerate che oltre lo Stretto tutto sia perduto. Che la Sicilia è come un’Emilia Romagna rovesciata, dunque antropologicamente a destra. Magari sarà pure vero, ma non mi sembra serio evitare la battaglia perchè si è troppo pochi. Perfino Striscia la Notizia riesce meglio (e di certo non è forza d’opposizione). Ultimamente ha partorito uno scoop che, raccolto in qualche modo (una marcettina di protesta s’è fatta?), avrebbe costretto alle dimissioni il sindaco Cammarata: ma come, questo fa assumere e stipendiare dal Comune uno che invece lavora a tempo pieno sulla sua barca e se la cava annunciando che venderà il natante? E che dire della situazione della raccolta rifiuti? Nell’ultimo anno la tassa per la raccolta è aumentata del 175% e ora siamo (di nuovo) ai roghi Napoli-style? Berlusconi ci ha vinto le elezioni con una cosa così. Cominciamo a rinfacciargli il disastro di questa giunta, no?
2. Le New town. Le new town? Passi per l’Aquila (ma tra qualche anno temo il disastro per un tessuto sociale disgregato e un centro storico fantasma o preda della speculazione), c’era un’emergenza da gestire. Passi per le nuove carceri. Ma ci piace così tanto l’idea che le nostre città in futuro siano costituite da aggregati multicolori di villette in serie dove piazzare genericamente “le giovani coppie” come in piccoli favi, mentre nel cuore delle aree urbane restino solo vecchi e uffici? E in mezzo a queste due realtà, i capannoni prefabbricati (che qui in Veneto già crescono come funghi). Niente Niutàun, please.
3. Sostegno all’energia solare. L’altro giorno Berlusconi ha rassicurato Marchionne: gli incentivi per l’auto saranno confermati. D’accordo, ci può stare. Sembra che, invece, gli incentivi per ristrutturazioni volte a ridurre l’impatto ambientale (es.: fotovoltaico) non saranno riproposti. Domanda (provate, chissà, a farci una campagnuccia sopra): il presidente Obama spinge parecchio sulla necessità di favorire l’economia verde e il governo italiano –a parole- ha lodato tali sforzi, dichiarando di condividerli. Come interpretare allora questa palese marcia indietro? Dove è finita la nuova politica per cui la moralità è mantenere gli impegni presi?
Ecco, sono piccole cosine, ma ci tenevo a metterle in evidenza.
Cordialmente,
Andrea
settembre 26th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Elemosina a Fiumicino
Scena: papa Benny16 a Fiumicino, in procinto di imbarcarsi per Praga. Mentre discorre con padre Georg, viene urtato da un omino in doppiopetto, che si scopre essere Silvio Berlusconi (da ore acquattato in attesa del Santo Padre).
Dunkue, Padre Georg…Padre Georg? Dove stare padre Georg? Ah, eccoti kua. Hai detto posto vicino finestrino, ja? Non vorremmo scendere dall’aereo più bianco della tunica…hai preso appunti zu nostro diskorso di ieri kontro diforzio? Che poi ci facciamo enciclika…
Oops….cribbio, faccia attenzione a dove mette i piedi! Lei non sa chi…
…Per barba di Maomet… Lei non za chi ziamo Noi, piuttosto! Oh, fedi, si parla del diafolo…
Cribbio, Santità! Mi avete riconosciuto? Sì, sono il presidente del Milan, la squadra più titolata del mondo! Pensi che abbiamo vinto non so più quante coppe dei campioni e…
Feramente noi intentevamo parlare del fatto che vivi in peccato mortale, figliolo. Non hai sentito kose ke noi detto ieri a vescovi brasiliani?
Ehm, sì, mi hanno riferito. Ma non volevate certo alludere a me che, consentitemi, sono il migliore dei genitori passati sulla terra dai tempi di Adamo ed Eva! Pensate che i miei nipoti mi chiamano nonno superman!
Tu kredi ke noi zia papa polacco! Nein, papa polacco! (…oops…Skusa Karol…) Con papa tedesko molto più importante komportamento zezzuale e famigliare…Per esempio, figliolo, zekonto te ki è più pekkatore tra padre ke usa cinghia su moglie e figli e padre amorevole che diforzia?
Cribbio, il padre che picchia moglie e figli, Santità! Quale cosa più abietta di picchiare…
Nein, nein! No, karo figliolo, kome puoi penzare di ottenere nostro perdono per tue marakelle zezzuali se non askolti nostre parole! Non ti hanno dunque riferito kuello ke abbiamo detto ieri su diforzio! Diforzio fa tanto male a bimbi, kosa vuoi ke siano due o tre skudisciate ogni tanto?
Ma, Santità, sono qui proprio per ottenere il vostro perdono. Pensate che vi attendo da ieri sera, accampato in aeroporto. Ho dovuto dormire sulle seggiole della sala d’aspetto! Pensate che sono l’uomo di fede più pio che sia vissuto sulla terra dopo -anzi alla pari con- San Francesco!
Nein, figliolo! Tu kui zolo per telekamere! Per far federe a tuoi elettori ke papa ankora ti parla! Tu rikorda molto Enrico IV a Canossa…ah ah ah…Parlate tanto di laicità dello stato, di intipendenza da religione…e poi kapiti kua con le pive nel sakko. Kvesto ci mette di molto buon umore. Ah, ah, ah…
Ma, Santità, è solo la mia coscienza…
Ti ho già detto…noi non papa polakko! Facciamo kosì… noi fa finta ke abbiamo afuto bello kollokuio inzieme oggi; tu promette di abolire intanto testamento biologiko…poi anke aborto e diforzio…
Ma…
Non zubito, piano piano…
Oh, grazie santità…Se non fossi il più grande capo di stato che l’orbe terracqueo abbia mai avuto dai tempi di Hammurabi direi che voi siete…
Va bene, basta lekkinaggio…Ora va’ pure figliolo… Padre Georg… diffondiamo subito notizia di nostro pikkolissimo kollokuio con presidente più pekkatore da tempi di Giuda….ma non definire kosì, skrivi solo presidente del konsiglio.
settembre 24th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Lungo post, a potenziale rischio gastrite.
Subito, alcune premesse:
1. vivere è difficile per chiunque e ognuno s’arrabatta come può
2. il concetto di dignità non vale per tutti allo stesso modo, nè può trovare definizione univoca
3. ogni scarrafone è bell’ a mamm’ soja (chiedo venia per la trascrizione)
A fronte di tutto ciò, debbo confessare che certi accadimenti tendono a farmi rivalutare le profezie dei Maya sul 2012. Sono inciampato in questo sito, mot0re di un’iniziativa cui non volevo (per decenza) credere:
Silvio per il Nobel
Sì, il Silvio in questione è Lui; e sì, il Nobel in questione pure: nella fattispecie quello per la pace.
Silvio Berlusconi Nobel
Sito ufficiale per la candidatura di Silvio Berlusconi al Premio Nobel per la Pace 2010
In un Paese in cui la nomination è ormai la misura di tutte le cose, tanto da costituire il fulcro di un impero televisivo in continua espansione e fornire un significato all’esistenza di ormai parecchi individui, dev’essere parsa naturale la candidatura del nostro re Mida al premio per eccellenza. Che poi l’effetto presso gli accademici di Svezia possa essere uno scompisciarsi generale con pianti e ululati di risa non deve aver costituito motivo sufficiente di cautela per le menti che stanno dietro l’ambizioso progetto. Certo stupisce osservare individui così allegramente annichiliti da non rendersi nemmeno conto delle enormità che partoriscono.
Finalmente un italiano: Silvio Berlusconi
Il Premio Nobel per la Pace non è mai stato assegnato ad un italiano dal 1907 ad oggi. E’ finalmente venuta l’ora di sfatare un tabù che dura da più di cento anni, ovvero da quanto nel 1907, ad aggiudicarselo fu Ernesto Teodoro Moneta.
Alla corsa per l’ambito riconoscimento si sono succeduti, in questi anni numerosi politici e capi di Stato, tra i quali potremmo citare, Yasser Arafat, il presidente della Corea del Sud, Kim Dae-Jung, l’ex presidente americano, Jimmy Carter, ed Al Gore.
Oggi crediamo che, anche, l’Italia meriti di ricevere tale riconoscimento, e di essere degnamente rappresentata da Silvio Berlusconi, per il suo indiscusso impegno umanitario in campo nazionale ed internazionale.
Il 26 maggio 2009, dalle ore 10:30 alle ore 18:30, in Piazza di Pietra a Roma, il Comitato della Libertà ha dato avvio alla raccolta delle adesioni alla candidatura di Silvio Berlusconi al Premio Nobel per la Pace.
La raccolta delle adesioni si concluderà il 16 gennaio del 2010 in Amalfi.
E allora sfatiamo questo tabù! Naturalmente il comitato promotore non poteva non chiamarsi Comitato della Libertà.* Sulla sussistenza del fantomatico e indiscusso (nientemeno!) impegno umanitario in campo nazionale ed internazionale del Nobel in pectore vorrei limitarmi a scrivere tre sole parole: respingimenti in mare. Invece i cinque geni coinvolti nell’organizzazione ci tengono a sottolineare le motivazioni che li hanno mossi:
Silvio Berlusconi ha rinsaldato il legame con gli Stati Uniti, ha mediato nella crisi in Georgia dell’agosto 2008, e tra USA e Libia, ha svolto, inoltre, un ruolo riconosciuto e autorevole per giungere a una pace duratura tra Israele e Palestinesi, ha ricreato tra Stati Uniti e Federazione Russa lo stesso clima di dialogo e di amicizia che era sfociato nel vertice di Pratica di Mare del 2003, e che pose definitivamente fine alla Guerra Fredda.
Che mondo sarebbe, senza il carisma illuminato del presidente Berlusconi: ha posto definitivamente fine alla guerra fredda!
Testimonial d’eccezione è tale Loriana Lana, che apprendo essere una sorta di Mogol in gonnella: nel suo curriculum vanta diverse collaborazioni con artisti di rango, oltre all’attività a quattro mani con Silvio per alcune Apicellate. Dopo il pezzo immortale “Silvio forever sarà”* Loriana ha scritto “la pace può” :
La pace può
ripeterò
queste parole senza smettere
E il vento penserà a diffonderle
e il mondo ascolterà
La pace può
guarda anche tu
l’Abruzzo si risveglia incredulo
la neve e il sole
che s’incontrano
e la tua mano è qua
C’è un Presidente
sempre presente
che ci accompagnerà
Siamo qui per te
cuore e anima
un Nobel di pace
Silvio grande è
Siamo qui per te
coro unanime
un’unica voce
Silvio Silvio grande è
La pace può
miracolo
la guerra è stata solo un incubo
voglio un abbraccio che sia unico
e dove sei sarò
C’è un Presidente
sempre presente
che ci accompagnerà
Siamo qui per te
cuore e anima
un Nobel di pace
Silvio grande è
Siamo qui per te
coro unanime
un’unica voce
Silvio Silvio grande è
Insomma, a leggere queste parole (ma vi invito ad ascoltare l’audio, perchè l’inserto lirico Bocelli-style Silviosilviograaaandeèèèèèèèèèèè fa accapponare la pelle) uno pensa che magari dovrebbero cominciare a bocciare anche all’asilo.
*dalla punteggiatura, ad occhio e croce
**da cantare sulle note della sigla del cartone animato Nanà Supergirl: “Silvio forever sarà, Silvio realtà, Silvio per sempre, Silvio fiducia ci dà, Silvio per noi, futuro e presente.” “Nobile e giusto, tu piaci per questo…” “Silvio è il carisma che ha, il leader che sa, la genialità… perché Silvio forever sarà”.
settembre 12th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Non credo sia ancora uscita dai confini della terra dei dogi, ma spero presto anche voi possiate godere dell’ennesima sparata di un illustre rappresentante del minchiopadanesimo locale. Forse pensando di dover in qualche modo rispondere all’alzata d’ingegno del sindaco di Ponteranica, piccolo centro del bergamasco (il quale ha appena rimosso la targa a commemorazione di Peppino Impastato dalla biblioteca comunale, per reintitolare la struttura ad un oscuro personaggio locale), il presidente della provincia di Treviso (ripeto: il presidente della provincia), tale Muraro, si è sentito obbligato a calare un poker d’assi. Leggiamo le sue acute e sobrie dichiarazioni, riportate da “Il Gazzettino”, in sostegno all’istituzione di gabbie salariali:
«Gli immigrati incidono sui salari perché portano una concorrenza sleale ai trevigiani: accettano la riduzione della paga, lavorando con meno professionalità, perché poi mandano a casa i soldi dove hanno un valore ben diverso – evidenzia il presidente – questo sistema sta drogando il mercato e purtroppo c’è qualche imprenditore che ne approfitta: per questo invito tutte le imprese ad assumere persone trevigiane».
Fino a qui siamo alla solita tirata anti immigrazione, senza capo nè coda. Stucchevole, miope e facilona, ma oramai consueta. Poi, però, Muraro si innalza a vette forse mai raggiunte dal leghismo contemporaneo (il che lo inscrive di diritto nel ristretto Olimpo dei Minchiopadani di ritorno):
Il rischio, però, a conti fatti, e con stipendi effettivamente diversificati, è che i lavoratori del sud si comportino allo stesso modo alimentando una migrazione interna mai sopita. «Ma è proprio per questo che invito ad assumere trevigiani – taglia corto Muraro – i meridionali vengono qua come sanguisughe, e per gli statali poi è ancora peggio perché fanno un mordi e fuggi, e poi chiedono il trasferimento che diventa un privilegio per tutta la vita».
Che aggiungere?
Qui le altre puntate della Saga del Minchiopadano:
Il ritorno del Minchiopadanus
Minchiopadano torna a far danni
settembre 4th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Strategia, la definisce il Corriere:
In qualunque modo la si voglia intendere, ha ragione l’avvocato: il Cavaliere è potente, molto.
Saremmo di fronte, insomma, solo ad una questione di lesa virilità:
Bisognerà accertare se Berlusconi è potente, come lui lascia intendere quasi ad ogni comizio, o impotente. «Ho capito. Vuol sapere se noi dovremo fornire prove? No, noi assolutamente no. La controparte, semmai, se crede…».
Querele a profusione, intimidazioni a mezzo stampa e tutto perchè hanno messo in dubbio che il nostro Re (delle) Sole possa fisicamente fungere da utilizzatore finale?Da questa surreale intervista a Ghedino, ricaviamo qualche lezione importante.
La prima lezione è che gli scudieri andrebbero scelti meglio: altrimenti appena allenti un po’ il morso, sparano fesserie come raffiche di mitraglia, con conseguenze spesso disastrose.
Cosa dire, ad esempio, dell’ultima Capezzonata?
(ASCA) – Roma, 3 set – ”C’e’ da immaginare che la scelta di Dino Boffo – e quella del suo editore che l’ha immediatamente accettata- sia stata sofferta e difficile. Cosi’ come sofferti e difficili devono essere stati questi giorni per Boffo, che merita da parte di tutti umana comprensione”. Lo afferma il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, il quale aggiunge: ”Ma cio’ che e’ politicamente, culturalmente e politicamente inaccettabile e’ l’attacco sferrato dalla sinistra contro Vittorio Feltri”.
O della gaffe sesquipedale di Gasparri (vorrei dirla tracotanza, ma non penso lui capirebbe)?
"Non so quale sarà la pronuncia della Consulta sul Lodo Alfano ma noi supereremo un eventuale giudizio negativo". Lo ha detto il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri parlando alla Summer School della Fondazione Magna Carta a Frascati. "Avremo un avvocato, un Ghedini o Ghedoni – ha ironizzato Gasparri – che troverà un cavillo…".
La seconda lezione riguarda il merito della questione e concerne l’arte del depistaggio mediatico: avvocato Ghedini, lei dice che la querela a “l’Unità” vale a fugare i dubbi sulla virilità del Premier:
«È stata l’Unità a tirar fuori i problemi di erezione di Berlusconi».
Mi consenta: è una balla. Il primo a sostenere che Silvio avesse dei problemi al pennone fu, difatti, Vittorio Feltri: l’Unità si rifaceva a quanto egli aveva dichiarato dopo lo scoppio dello scandalo escort. Perciò andrebbe querelato l’attuale direttore de “il Giornale”.