UDC for dummies

agosto 1st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Dunque, c’è questo partito che dice di ispirarsi ai valori cristiani e lo fa affermando principi molto nobili, come “dagli al gay” o “dagli al drogato”…ah, no, quella è la Lega.

Ricominciamo.

Dunque, c’è questo partito che dice di ispirarsi ai valori cristiani e lo fa affermando principi molto nobili, come “non abbiamo niente contro gli omosessuali, basta che vivano castamente e nascosti in qualche spelonca” o “non abbiamo niente contro i tossicodipendenti, a patto che restino in carcere o vengano fustigati finchè non smettono.” Ecco, sì, grossomodo…

Questo partito si chiama UDC.
Si ritiene l’unico depositario dei valori cristiani (in realtà, cattolici: ma non ditelo a Casini, sennò ci resta male) ed è costituito da persone altamente morali, al di sopra di ogni sospetto.

Ricordiamo, in breve, come il perfetto uomo-UDC conduce la propria esistenza: egli

- frequenta la messa e segue pedissequamente i dettami del Cattolicesimo (almeno finchè c’è una telecamera nei paraggi)
- è strettamente eterosessuale (anche se ignora esattamente cosa questo significhi, visto che : vedi punto sotto)
- osserva la castità prematrimoniale
- si sposa una volta sola, in chiesa
- fa molti figli (può usare solo i “metodi naturali” per la contraccezione; perciò, potenzialmente “one shot, one kill”)
- non si droga (ma del bere non sappiamo, sebbene la Bibbia non riporti esempi molto edificanti: vedi Noè o le nozze di Cana)
- deve rispettare le leggi dello stato (“Date a Cesare ecc.ecc.”: anche se su questo punto, di solito il vero uomoUDC è un po’ evasivo)

Direte: che uomini probi! Che coerenza tra idee e azione! Quasi una vita monastica, la cui vera missione è lavorare per il bene della comunità dagli scranni del Parlamento.

Putroppo, però, la perfezione è solo di Dio, per cui anche questa accolita di probiviri è stata infiltrata da alcuni pubblici peccatori (finiti casualmente ai vertici del partito):

Pierferdy Casini: sposato con figli e divorziato, l’uomo ha avuto un’altra figlia (il figlio della colpa!) dalla sua concubina, che sposerà -in municipio- in autunno. Domanda: per la Chiesa è bigamo? Gli permetteranno di fare la Comunione?

Cesa, Mannino, Cuffaro: pluriinquisiti, discettano di giustizia e sulla moralità altrui

Cosimo Mele: figura straordinaria, che assomma in sè tutti i vizi che (apparentemente) gli uomini UDC vogliono combattere. Divorziato, vive con un’altra; è stato coinvolto in vicende tangentizie; la settimana prima dell’iniziativa farsa dell’antidoping agli onorevoli -imbastita dai suoi sodali-, ha pensato bene di farsi una seratina a luci rosse con due “signorine”, forse condita da un po’ di neve

Qualcuno potrebbe tacciarli di sepolcri imbiancati: ma noi, che sappiamo come la coerenza assoluta non esiste in natura, li diremo più bonariamente “confratelli che sbagliano”.

Giocaeimpara

agosto 1st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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In linea con il revanscismo cristiano di questi tempi, in U.S.A. si sono inventati dei bellissimi pupazzetti raffiguranti personaggi biblici. Devo ammettere che sono carucci: fossi ancora bimbo, probabilmente me li farei comprare…
Qui ne riporto alcuni, in una mia personale sfilata (in ordine crescente di importanza nel Libro dei Libri):

The Hairy Sanson: l’unico Wrestler accettato dalla cristianità

San Pietro con l’elegante pannolone, a causa dei suoi problemi di prostata

Barbie Mary: una Madonna un po’ fashion

Un Gesù iconograficamente molto classico, ma che la fascia marrone attorno alla spalla carica di quel tocco casual che non passa inosservato

E dulcis in fundo: l’unico pupazzo al mondo raffigurante DIO

C’era una volta, nel magico regno di Ceppalonia…

luglio 26th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Avevo “bucato” una splendida dichiarazione del Clemente nostro, ma grazie a un caro amico in trasferta americana (ciao, Bob!), ho potuto leggere queste parole (riporto da un articolo nel sito di Repubblica):

[si parla della raccolta firme per il Referendum sulla legge elettorale]“fanno notizia le 178 firme raccolte a Ceppaloni, terra (ne è sindaco) di re Clemente Mastella, nemico acerrimo del referendum in quanto killer dell’Udeur e degli altri partiti piccoli. Il Guardasigilli non smentisce neppure oggi il suo astio contro i quesiti e annuncia che “farà verificare se quelle firme sono state raccolte veramente. Controllerò di chi sono” aggiunge minaccioso.”

Beh, che dire: è dura farsi amare, anche se sei un re Clemente (e generoso di prebende)…
E che sfrontati, questi ribelli che si permettono persino di pensare con la propria testa!

Accidia estiva (+noterella polemica)

luglio 15th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Se mai Dante Alighieri avesse avuto la sventura di conoscermi, e se -come probabile- non gli fossi andato a genio, di certo non avrebbe avuto nessuna difficoltà nel classificarmi per un posto nella sua Commedia: mi avrebbe piazzato insieme agli accidiosi. E forse anche chi mi legge farebbe lo stesso, visto la rarefazione dei miei interventi su questo blog.
E non è che non ci sarebbero argomenti su cui esercitare la mia ironia da quattro soldi o per cui esclamare “eh, signora mia, dove andremo a finire…” Anzi, forse la vastità del campionario rende più difficile la scelta, insieme al caldo estivo che scioglie le cervella.
Però…

Però, una cosa la voglio scrivere.
La più bella (per modo di dire) di questi ultimi tempi è la metamorfosi del Gianpiero Fiorani: da oscuro bruco della finanza furbetta a crisalide nella bolgia del Billionaire, con annessa paparazzata sulle pagine di una rivistella insieme alla nota figlia di nota attrice -mentre dalle colonne di un altro foglietto tesse le lodi dell’amore coniugale. Del resto, in questo nostro paese del sole, la fama ti arriva per vie imperscrutabili: tu magari ammazzi qualcuno della tua famiglia e vorresti semplicemente farla franca ma noi italiani, che siamo così brava gente, vogliamo darti di più. E che cos’è quel quid in più che oggi cerchiamo tutti? Un po’ di meritata celebrità, of course. E quindi via con le interviste le ospitate i libri… finchè tu diventi un’icona da esibire come amuleto per gli ascolti. E pazienza per il reato.
Omnia Munda Mundis.

E ora torno a riveder le stelle.

Un caso di (in)coscienza

luglio 4th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Ho appena ultimato la visione di una puntata (naturalmente in replica) della fiction di mammaRai “Un caso di coscienza 2″ (il che presuppone una prima serie, di cui penso si sia perso financo il ricordo).
Ho così potuto scoprire alcune cose molto interessanti:

- a Trieste non ci sono triestini, forse deportati in occasione delle riprese: in città convivono pacificamente due etnie, i “Romanacci” e i “Veneziani”

-i “Romanacci” sono di schiatta nobile, fanno gli avvocati o i medici -e comunque hanno parti da protagonista

-i “Veneziani” son popolani, ricoprono le mansioni di muratore, carpentiere o giornalaio -e comunque hanno parti da comparsa

-quanto è bello riprendere Piazza Unità dall’alto di un elicottero (anche se non c’entra niente con la storia narrata)

-il curatore della colonna sonora e chi ha realizzato il montaggio sono affetti, al pari di Beethoven, da sordità. Solo che, a differenza del genio tedesco, non sono in grado di trasformarla in virtuosismo: come spiegare altrimenti il disturbante tema musicale, odioso di per se stesso, ma infilato in momenti impensabili come i cavoli a merenda (ipotesi di scena tipo: un personaggio guarda il mare con sguardo vuoto, cala dall’alto ‘sto motivetto in stile Piovra)?

-per partecipare ad una fiction italiana non serve saper recitare: basta muovere le sopracciglia con voce impostata

-gli scemeggiati peggiori son quelli in cui non funzionano nemmeno gli immancabili siparietti comici con il comprimario-macchietta (alla Frassica, per intenderci): qui gli intermezzi col cameriere di colore sono letteralmente strazianti

Il che (come diceva Guareschi) è molto bello e istruttivo.

Il Teatrino della Politica

giugno 23rd, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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“La CDL al Quirinale”

sottotitolo: come far finta di essere sani, denunciando la rogna degli altri
Farsa in atto unico

Piece teatrale di Silvio Berlusconi. Con musiche di Mariano Apicella

Personaggi e interpreti:

Re Silvio, dictator libertatis…………………………………Silvio Berlusconi

I suoi Paladini:
Principino Gianfranco, erede in pensione…………….Gianfranco Fini
L’Umberto, un tempo duro e puro……………………….Umberto Bossi
La NuovaDICCI’, un uomo-Partito………………………Gianfranco Rotondi
Il Bel Pierferdy, uomo dalle mille famiglie……………Pierferdinando Casini

Antefatto:

Un manipolo di eroi di centro-destra soffre per le incerte sorti della Repubblica Italiana, dopo che un golpe ha scalzato dal trono Re Silvio, il legittimo sovrano. A guidare il paese è ora una banda di mercenari comunisti e pedofagi, assoldata dal mellifluo Prodolon, che -truccando le elezioni- si è fatto nominare Presidente del Consiglio. Fan parte di questo gruppo: il Principino Gianfranco, che aspira alla successione del Re, ma ha già maturato tutti i contributi per la pensione e -di sfuggita- ha massacrato il suo vecchio partito; l’Umberto, vecchio filibustiere malato, ma che non si tira mai indietro quando c’è “da fare casino” senza costrutto;
NuovaDICCI’, piccolo uomo saprofita che vive solo all’ombra del Re; il bel Pierferdy, latin-lover cattolico e fronda interna a Re Silvio.


Trama:

Silvio sa che i suoi paladini vorrebbero tutti, in un modo o nell’altro, fargli la pelle. La sua tattica è sempre stata quella del “divide et impera”: oggi concedo un feudo a questo, domani lo ius primae noctis a quell’altro, in modo da accontentare tutti e nessuno. Mantenendo uno stato di conflitto latente continuo e presentandosi some l’unico in grado di tenere unita la marmaglia, il Re è ancora a cavallo. Recentemente, però, il bel Pierferdy ha mostrato di mordere troppo il freno: ha annunciato di non riconoscere più Silvio quale sovrano legittimo e flirta pericolosamente con il Gran Ciambellone Mastella e con l’altro “bello”, il neo-pio Rutello. Forte è il rischio di perdere il comando dell’opposizione a Prodolon: l’unica maniera di riportare Pierferdy all’ovile è isolarlo, ma senza darlo a vedere.
Re Silvio comincia allora, dalla roccaforte di Mediaset, ad impestare la cronaca con dichiarazioni sempre uguali, che suonano così: “Questo governo mira l’immagine del paese nel mondo. Questo governo sommerge i cittadini di tasse ed è paralizzato perchè composto da anime troppo diverse….ecc.ecc.” Con questa strategia, aiutato anche dal fatto che la coalizione che Prodolon guida è effettivamente un’accozzaglia di genti con idee alle volte opposte su un medesimo tema, Re Silvio trova una nuova popolarità e quasi ottiene il risultato di far cadere il governo. Ma il bel Pierferdy non molla e Prodolon rimane al suo posto.
L’ultima possibilità è quella di creare un polverone coinvolgendo il Capo dello Stato. Sapendo che la maggior parte dei “suoi sudditi” ignora che la massima carica del paese non può sciogliere le camere se c’è un governo in carica (e dunque, almeno ipoteticamente, una maggioranza parlamentare), comincia a minacciare di voler “salire al Colle” per chiedere al presidente della Repubblica elezioni anticipate. Nessuno se lo fila de pezza, meno che mai il bel Pierferdy. Sicchè, esasperato, Re Silvio decide di non poter, per l’ennesima volta, rinnegare la parola data: raduna i suoi cavalieri e sale veramente al Colle. Nessuno sa cosa succede durante il colloquio: Silvio dirà di non aver chiesto elezioni, l’Umberto invece affermerà il contrario. Ancora, nessuna reazione popolare: l’attacco è fallito.
Sulla delegazione di paladini senza macchia che, lancia in resta ma monchi di Pierferdy e di qualsiasi risultato da raccontare, lasciano al trotto il Colle fatale, cala il sipario.

Spuntini

giugno 9th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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In ordine crescente di abbrutimento, alcune perle di una settimana non proprio da ricordare:

- il governo si salva, ma dimostra un’innata propensione al paciugo: se ‘sto generale era così infido, non era meglio rimuoverlo prima, o altrimenti aspettare la quasi imminente fine del mandato? E perchè spedirlo alla Corte dei Conti, che sa di ricompensa per il siluramento?

-acuni di coloro che vogliono raggiungere Roma per manifestare contro Bush hanno bloccato le stazioni ferroviarie (se ho ben capito, con la scusa di ottenere biglietti a prezzo politico) e creato diversi disagi: pur trovando estremamente opportuno mostrare pacificamente la propria disapprovazione per come gli Stati Uniti conducono il mondo, questi metodi mi sembrano cose da ultrà, molto vicine (su scala più piccola) ai comportamenti di colui che si va a contestare

- il giovine rampollo Agnelli Lapo, recentemente acclamato come “uomo meglio vestito del mondo” dalla rivista americana Vogue (e guradando la foto qui accanto capisco perchè le star d’oltreoceano son spesso vestite come spaventapasseri), ha voluto deliziarci con alcuni aforismi di massima saggezza dalle pagine del Corriere (in un’intervista rilasciata addirittura alla corrispondente del giornale da New York):

-Lei crede in Dio? «Credo nell’aldilà e in qualcosa di più grande di me. La chiesa cattolica ha dato tanto all’Italia ma adesso rallenta la competitività, interferendo nella politica. Le coppie dovrebbero essere libere di scegliere come meglio credono. La libertà è essenziale e se qualcuno vuole stare con un uomo piuttosto che una donna sono affari suoi, non della Chiesa».

-Il suo tipo di donna preferita? «Mi piacciono molto le israeliane. Tra le italiane preferisco quelle del Sud, perché la loro miscela è più stimolante».

-Cosa rifarebbe, nello stesso identico modo, se potesse tornare indietro?
«Sono contento d’aver lavorato per due mesi in fabbrica, a 18 anni, come Lapo Rossi, in incognita a Pontedera. Perché ho capito che nessuno può pretendere di spiegare cosa vuol dire portare avanti una famiglia con quel magro stipendio, dovendo ogni giorno fare lo stesso movimento in linea di montaggio per tutta la vita. E rifarei il servizio militare. Che mi ha fatto conoscere il Paese a 360 gradi, dal cameriere al muratore, dal laziale allo juventino, scoprendo un sacco di amici».

- è in uscita il “nuovo” singolo della seconda ex di Albano, la signora Lecciso: si chiama “Tuka Kulos”…io non conosco lo spagnolo e nemmeno il rumeno, ma dubito siano parole di queste lingue. Vuoi vedere che alludono a quello che, per assonanza, sembrano alludere? La canzone è insopportabilmente brutta e finta: quindi sarà il successone dell’estate

-il noto Corona Fabrizio, l’uomo “ostaggio dello stato”, il santo martire del gossip italiano, ha inscenato una performance di lanciodellamutandadellamianuovalineafirmata dal terrazzino della casa dove è costretto dai domiciliari; a tenergli bordone, la solita troupe di Lucignolo (giornalismo di alta scuola!); ad adorarlo, giovinette belanti a caccia dello slip-trofeo (firmato e con dedica)

Di sorprese, somiglianze gemellari ed altre quisquilie…

giugno 3rd, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Notizia di oggi, tratta dal sito de “La Repubblica”:

Polonia, esce dal coma dopo 19 anni e trova, a sorpresa, la democrazia

Mettendo da parte il fatto che il titolo è concepito in maniera un po’ sgangherata, siamo sicuri che questo poveretto abbia trovato proprio la Democrazia?
Voglio dire: vive in un paese guidato da due gemelli (i Kaczynski)
, di cui uno è Presidente della Repubblica e ha nominato l’altro Presidente del Consiglio (chissà se ogni tanto si scambiano i ruoli, come in uno di quei 1500 film americani che arriveranno a valanga con l’estate), e dove si approntano task-force per decidere se uno dei pupazzi Teletubbies (che ho pure scoperto avere ognuno un nome: Tinky Winky è quello del depravato) propaganda subdolamente messaggi omosessuali.
Peraltro, guardate queste due foto:



Non vi pare di notare una certa somiglianza?

Nuove Erinni

maggio 29th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Posso dire che, quasi più del delitto in sè e della storia di violenza che cela -quasi, eh! quasi, ripeto-, di questa storia dell’assassinio della povera donna umbra e della sua creaturina la cosa che mi fa più paura è la gente che ci sta intorno? Quelli che prima chiedono cappi e supplizi per i fantomatici ladri (sempre extracomunitari, of course), poi si convertono a chiedere cappi e supplizi per il (probabile) reale omicida, raccogliendosi come Erinni ululanti di fronte alle telecamere nel momento dell’arresto.

Non metto in discussione il turbamento e lo sgomento che fatti del genere suscitano in tutti coloro che mantengano un minimo di sensibilità. E’ che certi spettacoli mi fanno pensare a torme di lupi affamate di sangue, pronte a scagliarsi sul capro espiatorio di turno: forse nemmeno importa se è colpevole, quel che conta è chetare la propria angoscia nei confronti del male, uccidendo chi ne rappresenta, al momento, la reificazione.

“Ma che lo arrestate, a noi dovete lasciarlo!” Parole che sembrano venire da un passato senza legge, ma che molte volte ancor oggi sento, pronunciate quasi con sadica gioia.



Una schiacciante maggioranza a favore dei Dico

maggio 15th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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In relazione alla manifestazione di sabato scorso la senatrice dell’Ulivo (mah…) Paola Binetti ha detto le seguenti cose, come riporta un articolo di Repubblica di ieri dal titolo ‘E i Teodem vanno all’attacco’:

“Diciamola con Giulio Andreotti: i Dico sono stati un infortunio di percorso e il milione di persone che sabato erano in piazza sono la rappresentanza di quel 75% di italiani che al Referendum sulla Fecondazione Assistita si sono astenuti.”


Ora, a parte le mille questioni che io mi pongo sul perchè questa donna ritenga di sentirsi a suo agio in una coalizione di centro-sinistra o -se preferite- sul perchè una coalizione che ospiti tale soggetto si definisca disinvoltamente di centro-sinistra, la dichiarazione di cui sopra mi ha lasciato basito per un altro motivo.

Cerco di spiegarlo nella maniera più semplice e -spero- comprensibile:

- la manifestazione di sabato, comunque la si veda, è stata un grande esempio di partecipazione popolare per sostenere un’idea: ammettendo una la presenza di anche 2 milioni di persone, più di 50 milioni di italiani sono rimasti a casa

- il Referendum, lo strumento principe di manifestazione della volontà popolare su un determinato tema, quando applicato ai quesiti sulla fecondazione assistita ha portato alle urne circa il 26% degli aventi diritto: hanno votato sì più di 10 milioni di persone, anche se non è stato raggiunto il quorum

Molti di più, come si vede, coloro che si sono espressi per abrogare la pessima legge sulla Fecondazione Assistita, di coloro che han partecipato al Family Pride: però, per la senatrice, una volta conta chi si astiene (e peraltro, a rigor di logica, non esprime alcun orientamento sul quesito proposto: cioè se ne lava le mani), l’altra chi partecipa. Sono ben conscio che fare un confronto di questo tipo è come voler raffrontare cavoli e mozzarelle, ma questo è ciò che ha fatto la Binetti.

Secondo tale logica, delle due l’una: o due anni fa si doveva abrogare la legge 40, oppure i 50 milioni rimasti a casa sabato sono una schiacciante maggioranza a favore dei Dico.

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