Contro i mulini a vento

ottobre 14th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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In un mondo senza Mastella e Caruso, senza Dini e Giordano non dovrei cercare riparo nel PD: ci sarebbe un partito di sinistra vera (non apriamo la questione di cosa veramente sia di sinistra, per favore: facciam finta di saperlo), cui delegare le mie istanze per un Paese migliore. Purtroppo questo mondo non è mai stato come lo vedeva il buon vecchio Pangloss, perciò ci dobbiamo arrangiare con quel che c’è.
Non sono mai stato entusiasta di questa cosa del Partito Democratico e, nel mio piccolo in mezzo ai molti incisi, l’ho scritto già. Non contesto l’idea che ci sta sotto, che mi pare buona, quanto la realizzazione pratica: un insieme molto eterogeneo di posizioni, in cui c’è spazio per la Binetti e per Veltroni, per Follini e per Fassino. Nondimeno, oggi mi sono diligentemente recato a votare, perchè credo nel valore delle Primarie come scelta dal basso -per quanto ciò è possibile- dei propri candidati e perchè ogni scheda imbucata è comunque un contributo allo sviluppo della società in cui vivi. Stavolta, poi, son giunto al seggio col cuore leggero: tanto chiunque vinca, per me va bene. Tra i candidati, molta gente sconosciuta e qualche concittadino impegnato nel “terzo settore”; plurindagati pochi, per fortuna.
Pur stimando abbastanza Veltroni, ho optato per la Rosy: non condivido tutto quello che ha fatto e detto, però le riconosco l’impegno nella battaglia per i Dico e una grande pulizia di pensiero; pur essendo fortemente cattolica, ha dimostrato di rispettare chi non lo è; inoltre pare un Don Chisciotte contro i mulini a vento, perciò mi fa simpatia.

Aggiornamento in diretta (0.43): Però: più di 3 milioni! Naturalmente, per Forza Italia i dati sono “gonfiati”: Silvio, Silvio… A tener fede ai dati che arrivano in successione, Uolter ha fatto terra bruciata degli antagonisti: peccato, speravo almeno in un 30% della Rosy (ferma, allo stato attuale al 13 circa). Ora vedremo cosa nascerà da quest’assise di fine ottobre: chissà non ne esca una creatura abbastanza forte e con forti proposte, magari almeno un poco di sinistra.

Ah: come vedete bene, mai puntare sul cavallo che scelgo io…

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Now playing: Bobby Solo – Non c’è più niente da fare
via FoxyTunes

Spuntini II

ottobre 6th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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-finalmente ho capito qual è il motto del Tg1 nello scegliere i protagonisti della “nota politica” (leggi:pastone) delle varie edizioni: basta che respiri. Altrimenti non si capirebbe l’immancabile dichiarazione di Gianfranco Rotondi, nullità da 0,7% che pare Dio in terra

-per una volta che Mastella ha ragione, diamogliene atto -poi non si dica che lo critichiamo a priori-: la contessina Borromeo ad Anno Zero non ha alcun senso, se non quello di molcere l’animo ai presenti (e poi…non è nemmeno bellaaa; magari carina, ecco)

-siccome in termini di morbosità percepita la saga di Garlasco tira ancora, tg e giornali hanno sempre qualcuno distaccato in paese e un servizio almeno sull’argomento (neppure per l’Iraq c’è tanta attenzione); peccato che lì non succeda più niente da giorni, per cui la notizia-tipo è “oggi Alber*o S*asi non è uscito di casa” oppure “i Ris hanno spostato il camioncino due metri più indietro.” Immagino i corrispondenti, raccolti a sera accanto a un fuoco da campo, in preghiera al patrono degli inviati perchè mandi loro qualche altro efferato delitto da sfruculiare

-l’addio di Mario Giordano a Studio aperto lascia un vuoto incolmabile: chi mi strapperà le grasse risate all’ora di pranzo, Augias l’austero? Confidiamo in questo Mulè (a sapere chi è…)

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Now playing: Don Mclean – Vincent
via FoxyTunes

Di un prezzemolino da tiggì

settembre 27th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Oggi vorrei fare una breve riflessione sul fenomeno Bonaiuti, l’attuale portavoce di Silvio. Ai bei tempi dei Berlusconi Bis e Ter era solo una figura sullo sfondo, pervicacemente intenta ad annuire ad ogni proclama del condottiero, aggiungendo un’aria compita da politico di rango. Inizialmente pensavo fosse un sosia di Andreotti fuggito dal serraglio del Bagaglino.
Ma da quando il Cavaliere è stato disarcionato, quella figura sullo sfondo si è scoperta dotata di voce e ora -traslata in primo piano- ci ammonisce ogni giorno da tutti i TG sul pensiero del nostro Silvio. L’aria è sempre quella dello scudiero zelante che ripete a memoria le parole del capo, l’empatia che suscita è pari pari a quella che concederei ad una cimice piombata in un piatto di spaghetti allo scoglio.
Mi sono chiesto perchè Berlusconi si circondi di soggetti così urticanti (la lista è lunga, ma una menzione spetta almeno a Schifani…), sempre senza risposta. Fino ad oggi, quando mi si è accesa una luce in fondo a qualche giro della corteccia: li sceglie odiosi apposta (magari non li sopporta nemmeno lui), sicché quando si epifanizza lui stesso quasi ci sentiamo sollevati. Infatti, ditemi se non vi sembra meno pesante da sopportare di quanto lo siano i suoi scagnozzi.
Almeno, i copioni se li scrive da solo…

Qualunquismi del mercoledì notte

settembre 19th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Ieri sera, mentre compulsavo distrattamente il telecomando, ho captato Ballarò in trasferta alla festa dell’UDC: ad un qualche Consigliere minore, intercettato in accappatoio all’uscita dalla sauna (come altri suoi colleghi, tutti raccolti nel mistico momento), si chiedeva del dibattito sulla cosiddetta Casta, scaturito dal libro di Stella e dagli interventi di Grillo. Costui, senza che nemmeno la punta di un capello mostrasse un qualche imbarazzo, in soldoni rispondeva -povero martire- di non essere realmente in villeggiatura, perchè faceva politica pure in quella situazione:

“Non perdiamo mai…eeh…il lavoro di vista…Andremo adesso in qualche situazione per avvicinare qualche elettore e magari portarlo sempre sulla linea del…eh eh”

Ovvero si sarebbe occupato di fare proseliti per il suo partito.

Con dichiarazioni di questo tenore, viene difficile dar torto a Beppe Grillo.
E non perchè questo si stesse facendo la bella vita a spese di qualcun altro (che spero fossero gli elettori dell’UDC solamente, e non la collettività tutta), quanto per ciò che ha dichiarato: fare proseliti per il partito io lo chiamo campagna elettorale, non certo politica. Avesse piuttosto detto che aveva un brunch con un dirigente nazionale o un abboccamento in piscina con un onorevole, lo avrei magari capito.

In nome del Papa Re (II)

agosto 22nd, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Sottotitolo: il silenzio è d’oro

Ho letto l’intervista de “La Stampa” a Messori, meritoriamente segnalatami da ericablogger nel post precedente.

Vorrei non averlo fatto: forse ho capito male, ma quasi giustifica la pedofilia?
Confonde pedofilia ed omosessualità?
Sostiene che si può essere santi anche se stupratori?

E tutto questo solo per difendere Don Gelmini?

Sono allibito e senza parole…sul serio, però.

Per gli stomaci forti, il link:

Messori: “Il problema? Troppi gay in seminario”

In nome del Papa Re

agosto 20th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Sottotitolo: più Papisti del Papa

Premessa: prima di leggere questo post, dovreste avere la pazienza di cimentarvi con l’articolo di Vittorio Messori sul Corriere on-line di oggi.

Ogni volta che mi capita di leggere qualcosa di Messori, mi cascano le braccia dallo sconforto: il suo argomentare è troppo lontano dal mio, le sue tesi mi paiono completamente avulse dal mondo reale. Oggi scrive in merito alle parole pronunciate dal cardinal Bertone al Meeting di C.L., che ieri hanno provocato un profluvio di fesserie a destra e a manca sulla loro corretta esegesi -tra tutti, si è naturalmente distinto per il solito acume il buon Calderoli.

Tornando a bomba, le tesi dell’articolo che vi ho chiesto di leggere mi paiono oscure, perciò riassumo quel che ho compreso:

- Messori conosce dei religiosi adusi a pagare in nero parte del danaro dovuto a muratori, artigiani, fornitori vari…
- Messori ritiene questa una forma di “legittima difesa”, per evitare di sottoporre “tutto l’importo a tutta la tassazione prevista”
- Messori pensa che ciò non sia peccato, anche perchè nessun confessore gliene ha mai chiesto conto (“la vita spirituale di ciascuno è inviolabile, ma oso pensare che nessuno di quegli amministratori ecclesiali aggiunga le elusioni fiscali alla lista dei peccati di cui accusarsi nelle periodiche confessioni. Una supposizione, la mia, che si fonda anche sul fatto che nessun confessore mi ha mai chiesto conto del comportamento quanto a tasse, imposte, tributi”)
- Messori afferma però che “norma basilare del cristiano è il «dare a Cesare quel che è di Cesare»”, sempre che le richieste di Cesare non siano eccessive
- Messori lascia trasparire che per lui si stava meglio sotto i monarchi assoluti dei bei tempi andati, perchè “L’Ancien Régime dava poco ma chiedeva anche poco”
- Messori crede che questo idillio si sia corrotto con l’Illuminismo e la nascita di uno Stato che “si fa «etico», si fa «sociale», si fa «totalitario»(sic.!)”
- Messori deplora questo Stato nuovo, colpevole di aver prodotto una burocrazia mangia-risorse e confiscato “i beni con cui la Chiesa e i corpi sociali intermedi facevano fronte alle esigenze sociali, basandosi non sul torchio dell’esattore ma sulla volontarietà dell’elemosina”
- Messori afferma che è una tassazione equa quella che richiede al massimo un terzo del reddito (ma dove ho già sentito questa cosa? mah…)

Ora, io mi domando e dico:

- questi religiosi che pagano in nero, lo fanno per carità cristiana (cioè per far risparmiare a muratori, artigiani, fornitori vari di pagare le tasse sul fatturato)? O per spendere meno (come capita, purtroppo, a tutti i comuni mortali)?

-va bene non pagare le tasse per legittima difesa: ma poi dove trovi il coraggio, quando vai in ospedale, di lamentarti dei tempi lunghi o della mancanza di personale?

-nel Vangelo sta scritto “Date a Cesare quel che è di Cesare”: e se invece Gesù avesse detto “Cesare non si merita niente perchè è un invasore” (a parte il fatto che non sarebbe arrivato al Golgota: lo avrebbero steso seduta stante)? Si sarebbe legittimati a evadere? Ovvero: ogni cosa che dice il Vangelo è vangelo? Oppure possiamo trovare un fondamento all’etica contemporanea in qualche fonte di pensiero più attuale?

- a parte il discorso sull’Illuminismo e sui Giacobini (i comunisti, of course) che han corrotto il creato, io non mi ci vedo molto bene nella Francia di Gigi 14: certo, se invece che riferirci alle condizioni della popolazione pensiamo al clero…

- perchè ho la spiacevole sensazione che Messori vorrebbe resuscitare il Papa-Re?

UDC for dummies

agosto 1st, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Dunque, c’è questo partito che dice di ispirarsi ai valori cristiani e lo fa affermando principi molto nobili, come “dagli al gay” o “dagli al drogato”…ah, no, quella è la Lega.

Ricominciamo.

Dunque, c’è questo partito che dice di ispirarsi ai valori cristiani e lo fa affermando principi molto nobili, come “non abbiamo niente contro gli omosessuali, basta che vivano castamente e nascosti in qualche spelonca” o “non abbiamo niente contro i tossicodipendenti, a patto che restino in carcere o vengano fustigati finchè non smettono.” Ecco, sì, grossomodo…

Questo partito si chiama UDC.
Si ritiene l’unico depositario dei valori cristiani (in realtà, cattolici: ma non ditelo a Casini, sennò ci resta male) ed è costituito da persone altamente morali, al di sopra di ogni sospetto.

Ricordiamo, in breve, come il perfetto uomo-UDC conduce la propria esistenza: egli

- frequenta la messa e segue pedissequamente i dettami del Cattolicesimo (almeno finchè c’è una telecamera nei paraggi)
- è strettamente eterosessuale (anche se ignora esattamente cosa questo significhi, visto che : vedi punto sotto)
- osserva la castità prematrimoniale
- si sposa una volta sola, in chiesa
- fa molti figli (può usare solo i “metodi naturali” per la contraccezione; perciò, potenzialmente “one shot, one kill”)
- non si droga (ma del bere non sappiamo, sebbene la Bibbia non riporti esempi molto edificanti: vedi Noè o le nozze di Cana)
- deve rispettare le leggi dello stato (“Date a Cesare ecc.ecc.”: anche se su questo punto, di solito il vero uomoUDC è un po’ evasivo)

Direte: che uomini probi! Che coerenza tra idee e azione! Quasi una vita monastica, la cui vera missione è lavorare per il bene della comunità dagli scranni del Parlamento.

Putroppo, però, la perfezione è solo di Dio, per cui anche questa accolita di probiviri è stata infiltrata da alcuni pubblici peccatori (finiti casualmente ai vertici del partito):

Pierferdy Casini: sposato con figli e divorziato, l’uomo ha avuto un’altra figlia (il figlio della colpa!) dalla sua concubina, che sposerà -in municipio- in autunno. Domanda: per la Chiesa è bigamo? Gli permetteranno di fare la Comunione?

Cesa, Mannino, Cuffaro: pluriinquisiti, discettano di giustizia e sulla moralità altrui

Cosimo Mele: figura straordinaria, che assomma in sè tutti i vizi che (apparentemente) gli uomini UDC vogliono combattere. Divorziato, vive con un’altra; è stato coinvolto in vicende tangentizie; la settimana prima dell’iniziativa farsa dell’antidoping agli onorevoli -imbastita dai suoi sodali-, ha pensato bene di farsi una seratina a luci rosse con due “signorine”, forse condita da un po’ di neve

Qualcuno potrebbe tacciarli di sepolcri imbiancati: ma noi, che sappiamo come la coerenza assoluta non esiste in natura, li diremo più bonariamente “confratelli che sbagliano”.

C’era una volta, nel magico regno di Ceppalonia…

luglio 26th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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Avevo “bucato” una splendida dichiarazione del Clemente nostro, ma grazie a un caro amico in trasferta americana (ciao, Bob!), ho potuto leggere queste parole (riporto da un articolo nel sito di Repubblica):

[si parla della raccolta firme per il Referendum sulla legge elettorale]“fanno notizia le 178 firme raccolte a Ceppaloni, terra (ne è sindaco) di re Clemente Mastella, nemico acerrimo del referendum in quanto killer dell’Udeur e degli altri partiti piccoli. Il Guardasigilli non smentisce neppure oggi il suo astio contro i quesiti e annuncia che “farà verificare se quelle firme sono state raccolte veramente. Controllerò di chi sono” aggiunge minaccioso.”

Beh, che dire: è dura farsi amare, anche se sei un re Clemente (e generoso di prebende)…
E che sfrontati, questi ribelli che si permettono persino di pensare con la propria testa!

Il Teatrino della Politica

giugno 23rd, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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“La CDL al Quirinale”

sottotitolo: come far finta di essere sani, denunciando la rogna degli altri
Farsa in atto unico

Piece teatrale di Silvio Berlusconi. Con musiche di Mariano Apicella

Personaggi e interpreti:

Re Silvio, dictator libertatis…………………………………Silvio Berlusconi

I suoi Paladini:
Principino Gianfranco, erede in pensione…………….Gianfranco Fini
L’Umberto, un tempo duro e puro……………………….Umberto Bossi
La NuovaDICCI’, un uomo-Partito………………………Gianfranco Rotondi
Il Bel Pierferdy, uomo dalle mille famiglie……………Pierferdinando Casini

Antefatto:

Un manipolo di eroi di centro-destra soffre per le incerte sorti della Repubblica Italiana, dopo che un golpe ha scalzato dal trono Re Silvio, il legittimo sovrano. A guidare il paese è ora una banda di mercenari comunisti e pedofagi, assoldata dal mellifluo Prodolon, che -truccando le elezioni- si è fatto nominare Presidente del Consiglio. Fan parte di questo gruppo: il Principino Gianfranco, che aspira alla successione del Re, ma ha già maturato tutti i contributi per la pensione e -di sfuggita- ha massacrato il suo vecchio partito; l’Umberto, vecchio filibustiere malato, ma che non si tira mai indietro quando c’è “da fare casino” senza costrutto;
NuovaDICCI’, piccolo uomo saprofita che vive solo all’ombra del Re; il bel Pierferdy, latin-lover cattolico e fronda interna a Re Silvio.


Trama:

Silvio sa che i suoi paladini vorrebbero tutti, in un modo o nell’altro, fargli la pelle. La sua tattica è sempre stata quella del “divide et impera”: oggi concedo un feudo a questo, domani lo ius primae noctis a quell’altro, in modo da accontentare tutti e nessuno. Mantenendo uno stato di conflitto latente continuo e presentandosi some l’unico in grado di tenere unita la marmaglia, il Re è ancora a cavallo. Recentemente, però, il bel Pierferdy ha mostrato di mordere troppo il freno: ha annunciato di non riconoscere più Silvio quale sovrano legittimo e flirta pericolosamente con il Gran Ciambellone Mastella e con l’altro “bello”, il neo-pio Rutello. Forte è il rischio di perdere il comando dell’opposizione a Prodolon: l’unica maniera di riportare Pierferdy all’ovile è isolarlo, ma senza darlo a vedere.
Re Silvio comincia allora, dalla roccaforte di Mediaset, ad impestare la cronaca con dichiarazioni sempre uguali, che suonano così: “Questo governo mira l’immagine del paese nel mondo. Questo governo sommerge i cittadini di tasse ed è paralizzato perchè composto da anime troppo diverse….ecc.ecc.” Con questa strategia, aiutato anche dal fatto che la coalizione che Prodolon guida è effettivamente un’accozzaglia di genti con idee alle volte opposte su un medesimo tema, Re Silvio trova una nuova popolarità e quasi ottiene il risultato di far cadere il governo. Ma il bel Pierferdy non molla e Prodolon rimane al suo posto.
L’ultima possibilità è quella di creare un polverone coinvolgendo il Capo dello Stato. Sapendo che la maggior parte dei “suoi sudditi” ignora che la massima carica del paese non può sciogliere le camere se c’è un governo in carica (e dunque, almeno ipoteticamente, una maggioranza parlamentare), comincia a minacciare di voler “salire al Colle” per chiedere al presidente della Repubblica elezioni anticipate. Nessuno se lo fila de pezza, meno che mai il bel Pierferdy. Sicchè, esasperato, Re Silvio decide di non poter, per l’ennesima volta, rinnegare la parola data: raduna i suoi cavalieri e sale veramente al Colle. Nessuno sa cosa succede durante il colloquio: Silvio dirà di non aver chiesto elezioni, l’Umberto invece affermerà il contrario. Ancora, nessuna reazione popolare: l’attacco è fallito.
Sulla delegazione di paladini senza macchia che, lancia in resta ma monchi di Pierferdy e di qualsiasi risultato da raccontare, lasciano al trotto il Colle fatale, cala il sipario.

Un Palinsesto della Libertà

giugno 17th, 2007 § Commenti disabilitati § permalink

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E’ nata in questi giorni una nuova emittente televisiva, frutto della lungimiranza della ormai onnipresente Michela Vittoria Brambilla, il Berlusca in gonnella, presidente dei “Circoli della Libertà” : che basterebbe il nome a far capire a quale soggetto politico fan riferimento, ma lei dice di no. Tale tv si noma, invero con uno sforzo di fantasia da consumare la mente, “Tv della libertà”: che basterebbe il nome anche qui, ma ancora lei dice di no.
Noi, pur non avendo mai visto nemmeno un minuto di questa nuova creatura silviana (ma ci riserviamo di darci un’occhiata quanto prima), azzardiamo un’ipotetica scaletta per il palinsesto di un giorno qualsiasi:


ore 7.00: Santa Messa in latino, officiata da Don Baget Bozzo

ore 7.30: “Apocalypse now”. Don Baget Bozzo legge passi scelti dell’Apocalisse di Giovanni e li interpreta alla luce dei fatti di oggi, rivelandoci come essi si riferiscano precipuamente all’Italia governata da Prodi

ore 8.00: TG delle Libertà: in studio, il direttore Emilio Fido

ore 8.25: “Piove, governo ladro”: Previsioni del tempo

ore 8.30: “Cominciamo Male”: quattro passi tra la gente nei mercati rionali, per mostrare i guasti del governo Prodi e l’impoverimento visibile, dopo gli anni del bengodi berlusconiano. Conduce Paolo Del Debbio

ore 10.30: Film: “Attacco al ceto medio”: toccante pellicola neorealista, la storia di un idraulico
dislessico non in grado di leggere nè scrivere e perciò impossibilitato a rilasciare regolare fattura per le prestazioni eseguite, e della sua strenua lotta contro il Fisco cinico e baro

ore 12.30: “A tavola con Michele”: i segreti del cuoco di Arcore. Oggi: i gelati preferiti da Silvio

ore 13.30: TG della Libertà

ore 14.00: Telefilm: “L’Avvocato Taormina”: classica serie giudiziaria in stile americano; il protagonista, aitante avvocato senza macchia, lotta contro giudici corrotti, incompetenti e comunisti. Al suo fianco, il fido investigatore C.Previti e l’affascinante segretaria A.Yespica; special guest Nino Frassica, nel ruolo di Jack Makkietta, autista dell’avvocato, un po’ casinista ma sempre esilarante

ore 15.00: “Fatti e Disfatti”: F.Cicchitto spiega come la sinistra sta distruggendo tutto ciò che Berlusconi ha costruito

ore 15.30: “Gente di un certo livello”: contenitore pomeridiano. Condotto da MVBrambilla, un viaggio nelle dimore degli iscritti a Forza Italia, per mostrare che la ricchezza è sempre unita a buon gusto e pensiero fino

ore 16.00: Film Kolossal:“La traversata del deserto”: film del 2001, regia di Elio Vito. La storia dei 5 duri anni di opposizione ai governi del centro-sinistra dal 1996 al 2001. Con Brad Pitt nel ruolo che fu di Silvio Berlusconi e Alvaro Vitali in quello di Romano Prodi

ore 18.00: Quiz preserale: “Chi vuol esser poveraccio”. Ogni giorno, tre concorrenti devono indovinare quale, tra una serie di individui allineati in stile “confronto all’americana”, è un pericoloso comunista. Chi indovina, vince un milione di Euro; il comunista identificato viene privato dei diritti civili e deve dormire per un anno nella stazione di Bologna. Conduce Amadeus

ore 19.30: “Il simpaticone”: commento ai fatti del giorno. A cura di Renato Schifani

ore 20.00: “TG Silvio”: Sandro Bondi rievoca per noi la straordinaria giornata di Silvio Berlusconi. Al termine, lettura di un passo delle “Res Gestae Divi Berluscae”

ore 20.30: ” ‘Tacci Vostri”: il gioco dei pacchi del governo Prodi; conduce Massimo Boldi

ore 21.00: “Un Politico in Famiglia”: le agrodolci vicende di un deputato del centro-destra (interpretato da Maurizio Gasparri), alle prese coi disastri del governo Prodi e con le piccole beghe familiari. Nel cast: Gabriella Carlucci (la moglie dell’onorevole); Lino Banfi (nonno Libero); Sara Varone e Elisabetta Gregoraci (le figlie Azzurra e Libertà)

ore 22.00: “Porta a Porta”
Oggi: “Cogne: ma se i Comunisti mangiano i bambini, forse forse non è che…?”
Da Bruno Vespa si discute delle nuove rivelazioni dell’avvocato Taormina, secondo il quale il delitto di Cogne sarebbe stato ordito da una setta di comunisti montani, dediti ai sacrifici umani ed alla pedofagia. In studio, lo psichiatra Paolo Crepet, il criminologo Bruno, Alba Parietti e Valeria Marini. In collegamento da Milano, Flavia Vento

ore 23.30: Film Comico:“Le avventure di Padoa e Schioppa”. . Classico della risata, commedia degli equivoci che si basa tutta sulla fisicità dei due protagonisti, i gemelli Padoa e Schioppa. I nostri due fratelli pasticcioni questa volta si alternano niente meno che nel ruolo di Ministro dell’Economia: ne combineranno delle belle!

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