novembre 17th, 2009 § § permalink
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Centinaia di modelle reclutate da una delle solite agenzie (hostessweb, nello specifico), con l’accortezza che siano giovani, carine e vestite in modo sobrio. Caricate su pullman (carri bestiame?) e portate a destinazione (no, non palazzo Grazioli, bensì l’ambasciata di Libia). Ricompensa: una cena-buffet, 60 euro di gettone, una copia del Corano e un incontro con il mitico Muammar Gheddafi.
«Cercansi 500 ragazze piacevoli, tra i 18 e i 35 anni, alte almeno un metro e 70, ben vestite ma, rigorosamente, non in minigonna o scollate», è stato il messaggio dell’agenzia, che ha offerto ad ognuna un «gettone» di 60 euro. Per fare cosa? «L’obiettivo è avere alcuni scambi di opinione e donare omaggi libici», chiariva la «lettera d’ingaggio».
Ma non si tratta di un festino: è l’ora di religione coranica in salsa libica. Un giorno una lectio magistralis, il giorno dopo un botta e risposta con il più famoso dei sosia di Micheal Jackson. Argomento unico: l’Islam.
Pensate all’invidia dei poveri docenti cattolici: costretti ad entrare in classi dove molti nemmeno li vorrebbero, ridotti a far la guardia ai crocifissi e a parlare di droga e castità a sbruffoncelli che intanto fanno i compiti per la lezione successiva. A casa Gheddafi invece si fa la fila per entrare e farsi indottrinare su diritti e doveri della donna musulmana e sulla necessità della conversione. Addirittura ci si affolla per il casting online come in un grande fratello islamico: pure con un certo successo, se è vero che molte delle invitate si sono dichiarate lusingate per l’opportunità ricevuta. Ogni cosa ormai è un happening, un evento mondano di cui gloriarsi al prossimo aperitivo.
Alcune perplessità assortite:
- ai fini di una completa parità di genere, c’è differenza tra provinare le escort regalando loro ciondolini a foggia di farfalla e indottrinare le hostess regalando loro il Corano?
- le donne più basse di 1.70, di oltre 35 anni o meno piacenti non sono degne di ascoltare le parole del Profeta?
- da 1 a 10, quanto debbo credere che tutta questa pagliacciata abbia come scopo il proselitismo religioso?
- non c’è una signora Gheddafi che possa scrivere una lettera ai giornali parlando di ciarpame senza pudore?
- …e una mamma Gheddafi, da avvertire della nefasta influenza che Silvio ha sul suo pargoletto libico?
novembre 9th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Che Giovanardi non sia una cima, è cosa nota; che il suo campo d’azione preferito sia la lotta alla tossicodipendenza, è cronaca; che in questa pur lodevole lotta sia riuscito a produrre solo danni collaterali e zero risultati concreti è storia. Perciò non con sorpresa, ma con costernata rassegnazione accolgo, ad ennesima conferma della sommaria analisi appena svolta, certe sue dichiarazioni di oggi su Stefano Cucchi:
«Stefano Cucchi era in carcere perché era uno spacciatore abituale. Poveretto è morto, e la verità verrà fuori come, soprattutto perché era 42 chili. […] La droga ha devastato la sua vita, era anoressico, tossicodipendente, poi il fatto che in cinque giorni sia peggiorato, certo bisogna vedere come i medici l’hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così».
Se questo voleva essere uno spot contro la droga, è riuscito malissimo: probabilmente la tossicodipendenza aveva ridotto Stefano Cucchi una larva, ma questo non giustifica il modo in cui è morto. Sembra quasi certo che sia stato picchiato (o per lo meno aiutato a cadere dalle scale); in ogni caso è stato curato poco e male, soprattutto dal punto di vista psicologico (potete trovare online la documentazione sanitaria dei suoi ultimi giorni: il ragazzo non collaborava e rifiutava l’idratazione, sarebbe stato necessario consultare i parenti e almeno uno psichiatra); alla fine è morto di stenti.
Poveretto, è morto: ma che volete, era un tossicodipendente, era uno spacciatore. Se l’era un po’ cercata: ragazzi, mi raccomando, non drogatevi!
Grazie, onorevole Giovanardi.
update, 11 novembre: siamo lieti di poter rilevare che Giovanardi si è scusato per le parole inopportune di due giorni fa.
ottobre 19th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Brachino finalmente si scusa per aver messo alla gogna un giudice reo di tentata sentenza (mancano ancora appelli e contrappelli) contro l’azienda sua e, incidentalmente, del presidente del consiglio. Quasi di passaggio, non rinuncia alla più classica difesa di chi è colto in fallo (sì, io l’ho fatto: ma guardate loro, sono peggio di me!), definendo inaccettabile la reazione di Repubblica: dimentica, forse, che è stata un po’ la reazione di tutti, per una volta.
Ma il giornalismo oggi si porta così, che volete farci. Brachino parla di “servizio sfortunato”, sottintendendo la mancanza del dolo: ho i miei dubbi. Quello che sono riusciti a dire su di un uomo che cammina per strada è francamente imbarazzante.
A rendere più chiaro il quadro generale giunge comunque il ministro Alfano il quale, invece di protestare per il modo in cui è stato screditato un magistrato (credevo si occupasse anche di giustizia, tra una dichiarazione e l’altra), usa questa vicenda come grimaldello per far passare ancora la tesi del povero Silvio, vittima travolta dal gossip:
«Per me le scuse di Brachino chiudono un caso, ma ne aprono platealmente un altro: il diritto alla privacy vale solo se c’è di mezzo un magistrato? Solo in quel caso il diritto alla privacy prevale sul diritto di cronaca, e quando di mezzo c’è il diritto dei comuni cittadini e del capo del Governo?»
Se sulla necessità di pubblicare le foto sarde di Zappadu sono perplesso (insignificanti e per nulla compromettenti, sono appunto solo gossip), sulla questione candidatura alla D’Addario (con festini annessi e connessi) credo che i giornali abbiano fatto benissimo a buttarsi a pesce.
In ogni caso, un conto è infangare una persona costruendo delle non-notizie; un altro è riportare dei fatti su cui ognuno si potrà fare una sua opinione.
ottobre 9th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Temo che si sia giocato il Nobel per la pace 2010, purtroppo. Poverello: ci era andato così vicino. Dispiace. Tradito da un momento di collera passeggera. Da una serata storta, dalla delusione per l’amico Giorgio che, inspiegabilmente, non ha voluto fare pressioni indebite sulla Consulta. Ma come? Hai di fronte il miglior premier dell’orbe terracqueo e vuoi rischiare di perderlo per non fare una telefonatina sotto banco? Che ti costava, amico Giorgio, eh? Che poi Silvio, lo sai, ci resta male e magari dice cose di cui poi si pente. E sai quanto egli sia persona mite e aliena dalla collera. Uomo urbano e piacevole, con l’unica debolezza di un amore sviscerato –ma sempre casto e galante- per il genere femminile, che non può astenersi dall’omaggiare con dolci carinerie in ogni occasione:
Sento parlare la signora Rosy Bindi. È sempre più bella che intelligente.
S.Berlusconi a Porta a Porta – 07 ottobre 2009
E’ il piacere della conquista, gente. Che volete farci: noi comuni mortali non siamo in grado di raggiungere certe vette nel corteggiamento. Peccato solo che alcune di queste “signore” non siano all’altezza di cogliere il privilegio della conversazione con l’augusto intrattenitore e si lascino andare a pensieri assai sconvenienti:
«Presidente, io sono una donna che non è a sua disposizione e ritengo molto gravi le affermazioni che questa sera lei ha fatto contro la Corte Costituzionale e contro il presidente della Repubblica».
Rosy Bindi, ibidem
Suvvia, Rosy: chi non vorrebbe essere a sua disposizione? Pensa, ad esempio, al Federico Moccia della squadra di governo, Sandro Bondi (ormai cotto di Silvio come un branzino ai ferri): mai s’è visto uomo così visceralmente obnubilato dall’immagine che del suo amato si è costruito.
Ma tornando a Silvio: a un uomo così, Giorgio mio, certi affronti non si dovrebbero fare. Tarpargli le ali proprio ora che si slancia verso nuove vette di popolarità internazionale (alcuni sondaggi riservati lo vedrebbero trionfare perfino su Fidel Castro e Kim Jong-il con oltre il 73,5% dei suffragi, in caso di candidatura a Cuba o in Nord Corea)? Perchè negargli il piacere della conquista?
ottobre 2nd, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Come riuscire razionalmente a spiegare la contemporanea presenza di Maurizio Belpietro ad AnnoZero e a Porta a Porta, ieri sera? Grave cimento, ma necessario. Qui di seguito, le ipotesi maggiormente plausibili.
1. Ipotesi mistico-teologica: Belpietro è Padre Pio. Oltre al dono dell’ubiquità, del frate di Pietrelcina possiede difatti lo sguardo torvo e la glaciale cattiveria; alcuni giurano che il suo arrivo in studio è sempre preceduto da uno strano (non del tutto piacevole, a dirla tutta) profumo. Già approntate una serie di puntate monografiche di Porta a Porta sui miracoli del direttore di Libero. Bruno Vespa attende impaziente la comparsa delle stimmate per poter annunciare in diretta la sconvolgente rivelazione a tutti i fedeli.
2. Ipotesi storico-mitologica: Belpietro è un Highlander, un immortale dotato di poteri paranormali e privo di sentimenti umani. Pensateci: non invecchia, è comparso improvvisamente un giorno in televisione dal nulla cosmico, può teletrasportarsi da un luogo all’altro. Nei secoli passati è stato Leonida, Ponzio Pilato, Savonarola, Cagliostro, Rasputin.
3. Ipotesi tecnologica: Belpietro è un terminator, un androide. Anzi, si tratta di una famiglia di androidi. Presenti in diverse copie nei sotterranei della Rai e negli scantinati di mediaset e la7, i Belpietro vengono attivati e aggiornati subito prima di una trasmissione di cartello (a Viale Mazzini, ad esempio, hanno un funzionario apposito in quota PDL addetto alla bisogna). Attualmente i Belpietro integrano il software iPolemos X (release 10.2, “Iena Ridens”), che ha introdotto una nuova modalità di gestione dell’intelligenza artificiale, in grado di attaccare istantaneamente qualsiasi interlocutore senza incremento dei parametri di calore interno e pressione idraulica (con un guadagno netto di prestazioni del 15% ed un calo dei consumi del 33%, molto apprezzati in tempi di economia verde).
4. Ipotesi podistica: Belpietro è Usain Bolt, ma in più dopato. Nel momento esatto in cui su Anno Zero è calato il sipario, lui è scattato dai blocchi di partenza. Con la rapidità dell’antilope e senza scomporsi nemmeno un capello, è giunto nello studio di Porta a Porta. Nel fare tutto ciò, ha infranto il precedente record dei 110 a ostacoli per adulatori di premier, ancora detenuto da Emilio Fede.
Si accettano altre ipotesi, purchè motivate.
ottobre 1st, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Premettendo che de ‘sta D’Addario ne ho piene le tasche pure io, Cicchitto s’è fatto un cicchetto di troppo, almeno stando a questa dichiarazione odierna:
‘A parte ‘Porta a porta’, che e’ fondamentalmente neutrale, esistono in Rai una serie di talk show e di cosiddetta satira politica -‘L’Infedele’, ‘Ballaro”, ‘Parlaconme’, ‘Annozero’, ‘Report’, ‘Chetempochefa’, ‘In 1/2h’- tutti orientati politicamente a sinistra con gradazioni diverse di faziosita’. Ne’ ci lasciamo imbrogliare dalla retorica sulla liberta’ della satira, una satira che ha un tasto solo, quello di Berlusconi, diventa solo faziosita’ pura”.
Nella foga censoria gli son scappate mille corbellerie. Report e in 1/2 h fanno satira? Pestano “a senso unico" contro Berlusconi (ricordo nitidamente il disvelamento atroce del Bassolino più torvo, proprio durante una puntata di Report)? Chetempochefa, il programma più cauto del pianeta, dà fastidio al Grande Manovratore? l’infedele è un programma Rai (te piascerebbe, eh…così potresti chiudere pure quello)? Porta a Porta è tendenzialmente neutrale?
Certo è segno di neutralità il fatto che, casualmente, oggi Belpietro sia salito con Vespa a Palazzo Grazioli. E, sempre casualmente, stasera Porta a Porta ospiterà Paolo Romani, viceministro con delega alle Telecomunicazioni: insomma Brunone ci tiene a far vedere quanto è bravo e quanto fedele al potere di turno. Lui non si arrischierebbe mai a dire cose brutte sul povero Silvio. Anzi, lo soccorre prontamente, contro la sua stessa azienda.
Strano che cicchetto si sia dimenticato BluNotte, il quale riparte (forse, a questo punto) domani con una puntata sulla P2 -da cui cicchetto pure qualcosa dovrebbe temere, visto che faceva parte dell’allegra brigata golpeggiante di Licio.
settembre 26th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Elemosina a Fiumicino
Scena: papa Benny16 a Fiumicino, in procinto di imbarcarsi per Praga. Mentre discorre con padre Georg, viene urtato da un omino in doppiopetto, che si scopre essere Silvio Berlusconi (da ore acquattato in attesa del Santo Padre).
Dunkue, Padre Georg…Padre Georg? Dove stare padre Georg? Ah, eccoti kua. Hai detto posto vicino finestrino, ja? Non vorremmo scendere dall’aereo più bianco della tunica…hai preso appunti zu nostro diskorso di ieri kontro diforzio? Che poi ci facciamo enciclika…
Oops….cribbio, faccia attenzione a dove mette i piedi! Lei non sa chi…
…Per barba di Maomet… Lei non za chi ziamo Noi, piuttosto! Oh, fedi, si parla del diafolo…
Cribbio, Santità! Mi avete riconosciuto? Sì, sono il presidente del Milan, la squadra più titolata del mondo! Pensi che abbiamo vinto non so più quante coppe dei campioni e…
Feramente noi intentevamo parlare del fatto che vivi in peccato mortale, figliolo. Non hai sentito kose ke noi detto ieri a vescovi brasiliani?
Ehm, sì, mi hanno riferito. Ma non volevate certo alludere a me che, consentitemi, sono il migliore dei genitori passati sulla terra dai tempi di Adamo ed Eva! Pensate che i miei nipoti mi chiamano nonno superman!
Tu kredi ke noi zia papa polacco! Nein, papa polacco! (…oops…Skusa Karol…) Con papa tedesko molto più importante komportamento zezzuale e famigliare…Per esempio, figliolo, zekonto te ki è più pekkatore tra padre ke usa cinghia su moglie e figli e padre amorevole che diforzia?
Cribbio, il padre che picchia moglie e figli, Santità! Quale cosa più abietta di picchiare…
Nein, nein! No, karo figliolo, kome puoi penzare di ottenere nostro perdono per tue marakelle zezzuali se non askolti nostre parole! Non ti hanno dunque riferito kuello ke abbiamo detto ieri su diforzio! Diforzio fa tanto male a bimbi, kosa vuoi ke siano due o tre skudisciate ogni tanto?
Ma, Santità, sono qui proprio per ottenere il vostro perdono. Pensate che vi attendo da ieri sera, accampato in aeroporto. Ho dovuto dormire sulle seggiole della sala d’aspetto! Pensate che sono l’uomo di fede più pio che sia vissuto sulla terra dopo -anzi alla pari con- San Francesco!
Nein, figliolo! Tu kui zolo per telekamere! Per far federe a tuoi elettori ke papa ankora ti parla! Tu rikorda molto Enrico IV a Canossa…ah ah ah…Parlate tanto di laicità dello stato, di intipendenza da religione…e poi kapiti kua con le pive nel sakko. Kvesto ci mette di molto buon umore. Ah, ah, ah…
Ma, Santità, è solo la mia coscienza…
Ti ho già detto…noi non papa polakko! Facciamo kosì… noi fa finta ke abbiamo afuto bello kollokuio inzieme oggi; tu promette di abolire intanto testamento biologiko…poi anke aborto e diforzio…
Ma…
Non zubito, piano piano…
Oh, grazie santità…Se non fossi il più grande capo di stato che l’orbe terracqueo abbia mai avuto dai tempi di Hammurabi direi che voi siete…
Va bene, basta lekkinaggio…Ora va’ pure figliolo… Padre Georg… diffondiamo subito notizia di nostro pikkolissimo kollokuio con presidente più pekkatore da tempi di Giuda….ma non definire kosì, skrivi solo presidente del konsiglio.
settembre 25th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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…a mille anni luce da Sciascia
Pur non essendo un sostenitore del femminismo tout-court o delle quote rosa stabilite per legge (mi paiono un semplice contentino), riconosco che la società del nostro paese è ancora molto maschilista, forse a causa degli stessi che si indignano per un burqua al supermercato o che vorrebbero schedare gli islamici per certe forme “tribali” (e non certo religiose) di concezione del ruolo della donna che poi sfociano nei crimini più abietti.
A riprova di ciò, le vicende di questi giorni. Ma partiamo dal contesto, l’humus in cui germogliano certi fatti, pienamente rappresentato dall’uomo politico più importante del paese mentre riconosce il suo debole per il sesso femminile (debolezza che garantisce, mediante una sorta di ius primi voti nel lettone di Putin, la candidatura nelle liste PDL) con parole che offendono ogni donna. Durante una conferenza stampa cui è presente pure Zapatero, per tutta giustificazione se ne esce così (e non è la prima volta):
“…Ed io dico che…alzi, fra i maschi, i miei colleghi, qualcuno qui presente la mano a dire che non è una cosa gradevole quello di sedersi a un tavolo e invece di trovarsi soltanto persone… lontane dall’estetica, se invece gli occhi si possono posare su delle presenze femminili gradevoli….e simpatiche…”
Ovvero l’idea della donna ornamento, utile solo per allietare le cene in compagnia (tenendomi casto).
Indignazione? Marce di protesta? Gente in piazza?
Nulla.
Sondaggi in calo?
Poco.
Insomma, quanti la pensano così?
Se questo è il contesto, non stupiscono neppure i singoli episodi. Quindi perchè levare il sopracciglio se una giunta provinciale di centrosinistra, dopo le tirate continue del PD sul valorizzare il ruolo delle donne in politica, deve essere costretta da San Tar a dimettersi in quanto formata da soli maschi? E perchè eccepire della giustificazione del presidente della provincia, che accusa genericamente i partiti?
Ulteriore caso ieri sera ad Anno Zero. Tra gli altri presenti, la direttora de l’Unità De Gregorio e il direttore di Libero Belpietro. Concita De Gregorio, ottima giornalista ma ieri un po’ in difficoltà (alcune argomentazioni erano poco convincenti), comincia ad interrompere Belpietro fino a farlo innervosire. Ecco come allora l’algido ex direttore di Panorama apostrofa ripetutamente la collega:
“…Guarda, allora…ti cito dei casi, magari visto che fai la giornalista così ti informi pure…[…] Beh, se hai intenzione di continuare a parlare tu, facciamo prima…capisco che non hai argomenti e devi continuare a interrompere…[…]…Capisco che sei una signora e credi di poter parlare liberamente dicendo anche una serie di sonore stupidaggini […]…”
Nel porgere tutta la possibile solidarietà alla (eventuale) signora Belpietro, mi preme però far notare il problema di fondo: una grave mancanza di cultura del rispetto per l’altro, per le sue opinioni e per il suo valore come individuo. La via da percorrere è ancora lunga, molto.
settembre 24th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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Lungo post, a potenziale rischio gastrite.
Subito, alcune premesse:
1. vivere è difficile per chiunque e ognuno s’arrabatta come può
2. il concetto di dignità non vale per tutti allo stesso modo, nè può trovare definizione univoca
3. ogni scarrafone è bell’ a mamm’ soja (chiedo venia per la trascrizione)
A fronte di tutto ciò, debbo confessare che certi accadimenti tendono a farmi rivalutare le profezie dei Maya sul 2012. Sono inciampato in questo sito, mot0re di un’iniziativa cui non volevo (per decenza) credere:
Silvio per il Nobel
Sì, il Silvio in questione è Lui; e sì, il Nobel in questione pure: nella fattispecie quello per la pace.
Silvio Berlusconi Nobel
Sito ufficiale per la candidatura di Silvio Berlusconi al Premio Nobel per la Pace 2010
In un Paese in cui la nomination è ormai la misura di tutte le cose, tanto da costituire il fulcro di un impero televisivo in continua espansione e fornire un significato all’esistenza di ormai parecchi individui, dev’essere parsa naturale la candidatura del nostro re Mida al premio per eccellenza. Che poi l’effetto presso gli accademici di Svezia possa essere uno scompisciarsi generale con pianti e ululati di risa non deve aver costituito motivo sufficiente di cautela per le menti che stanno dietro l’ambizioso progetto. Certo stupisce osservare individui così allegramente annichiliti da non rendersi nemmeno conto delle enormità che partoriscono.
Finalmente un italiano: Silvio Berlusconi
Il Premio Nobel per la Pace non è mai stato assegnato ad un italiano dal 1907 ad oggi. E’ finalmente venuta l’ora di sfatare un tabù che dura da più di cento anni, ovvero da quanto nel 1907, ad aggiudicarselo fu Ernesto Teodoro Moneta.
Alla corsa per l’ambito riconoscimento si sono succeduti, in questi anni numerosi politici e capi di Stato, tra i quali potremmo citare, Yasser Arafat, il presidente della Corea del Sud, Kim Dae-Jung, l’ex presidente americano, Jimmy Carter, ed Al Gore.
Oggi crediamo che, anche, l’Italia meriti di ricevere tale riconoscimento, e di essere degnamente rappresentata da Silvio Berlusconi, per il suo indiscusso impegno umanitario in campo nazionale ed internazionale.
Il 26 maggio 2009, dalle ore 10:30 alle ore 18:30, in Piazza di Pietra a Roma, il Comitato della Libertà ha dato avvio alla raccolta delle adesioni alla candidatura di Silvio Berlusconi al Premio Nobel per la Pace.
La raccolta delle adesioni si concluderà il 16 gennaio del 2010 in Amalfi.
E allora sfatiamo questo tabù! Naturalmente il comitato promotore non poteva non chiamarsi Comitato della Libertà.* Sulla sussistenza del fantomatico e indiscusso (nientemeno!) impegno umanitario in campo nazionale ed internazionale del Nobel in pectore vorrei limitarmi a scrivere tre sole parole: respingimenti in mare. Invece i cinque geni coinvolti nell’organizzazione ci tengono a sottolineare le motivazioni che li hanno mossi:
Silvio Berlusconi ha rinsaldato il legame con gli Stati Uniti, ha mediato nella crisi in Georgia dell’agosto 2008, e tra USA e Libia, ha svolto, inoltre, un ruolo riconosciuto e autorevole per giungere a una pace duratura tra Israele e Palestinesi, ha ricreato tra Stati Uniti e Federazione Russa lo stesso clima di dialogo e di amicizia che era sfociato nel vertice di Pratica di Mare del 2003, e che pose definitivamente fine alla Guerra Fredda.
Che mondo sarebbe, senza il carisma illuminato del presidente Berlusconi: ha posto definitivamente fine alla guerra fredda!
Testimonial d’eccezione è tale Loriana Lana, che apprendo essere una sorta di Mogol in gonnella: nel suo curriculum vanta diverse collaborazioni con artisti di rango, oltre all’attività a quattro mani con Silvio per alcune Apicellate. Dopo il pezzo immortale “Silvio forever sarà”* Loriana ha scritto “la pace può” :
La pace può
ripeterò
queste parole senza smettere
E il vento penserà a diffonderle
e il mondo ascolterà
La pace può
guarda anche tu
l’Abruzzo si risveglia incredulo
la neve e il sole
che s’incontrano
e la tua mano è qua
C’è un Presidente
sempre presente
che ci accompagnerà
Siamo qui per te
cuore e anima
un Nobel di pace
Silvio grande è
Siamo qui per te
coro unanime
un’unica voce
Silvio Silvio grande è
La pace può
miracolo
la guerra è stata solo un incubo
voglio un abbraccio che sia unico
e dove sei sarò
C’è un Presidente
sempre presente
che ci accompagnerà
Siamo qui per te
cuore e anima
un Nobel di pace
Silvio grande è
Siamo qui per te
coro unanime
un’unica voce
Silvio Silvio grande è
Insomma, a leggere queste parole (ma vi invito ad ascoltare l’audio, perchè l’inserto lirico Bocelli-style Silviosilviograaaandeèèèèèèèèèèè fa accapponare la pelle) uno pensa che magari dovrebbero cominciare a bocciare anche all’asilo.
*dalla punteggiatura, ad occhio e croce
**da cantare sulle note della sigla del cartone animato Nanà Supergirl: “Silvio forever sarà, Silvio realtà, Silvio per sempre, Silvio fiducia ci dà, Silvio per noi, futuro e presente.” “Nobile e giusto, tu piaci per questo…” “Silvio è il carisma che ha, il leader che sa, la genialità… perché Silvio forever sarà”.
settembre 18th, 2009 § Commenti disabilitati § permalink
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