E invece si muore perfino a Natale: pure oggi passando lungo la via, ho visto epigrafi appese. Gli ospedali non sono vuoti (anche se dimettono tutto il dimettibile), i barboni restano per strada. Le luci e il presepe non mi fanno più effetto; sorrido anzi dell’illusione che rappresentano alle menti distratte. E, certo, provo un po’ di malinconia. La compagine famigliare è ormai ridotta all’osso: le defezioni sono iniziate con la scomparsa della nonna; poi qualcuno ha preso strade sue, altri han semplicemente smesso di venire al pranzo del 25. Domani ci sentiremo come in un raduno di superstiti, a celebrare un rito muffito tra troppe sedie vuote.
Ma voi divertitevi, eh!
Buon Natale!
Po poppo po,
po poppo po,
poppo poppo po,
…
